Tra mille difficoltà Google continua a portare avanti il suo progetto Google Print, adesso grazie alla collaborazione con le Università di Harvard, Stanford e Michigan e la Biblioteca Pubblica di New York sono disponibili anche tutta una serie di testi letterari e storici del 19esimo secolo.
Intanto sono tempestati di cause e odiati dall'associazione americana degli editori, la cui presidentessa li ha pubblicamente definiti "CRIMINALI!". Ma nonostante tutto non si fermano. E continua a dire che benchè il progetto abbia avuto una battuta d'arresto loro non si levano dalla testa l'idea di mettere nel loro database anche tutti i libri soggetti a copyright, cioè quelli nuovi, perchè quello che fanno non è contro il diritto d'autore, la cultura è di tutti (ma che frasi sono?? Da manifestazione a piazza del popolo!).
Gli altri intanto di certo non stanno fermi.
Amazon, che ora è il più grosso negozio online che ci sia, ma che aveva iniziato vendendo solo libri e che da anni consente di compiere ricerche di testo dentro ai libri (ma tanto poi li devi comprare), adesso comincia a vendere anche i libri in formato digitale, e visto che il digitale materialmente non esiste ne vende anche solo pezzi, capitoli o pagine a pochi centesimi.
Dall'altra parte Microsoft ha aderito all'OCA (Open Content Alliance) dove ha trovato il suo nuovo amicone Yahoo! con HP e Adobe (sai le risate che si fanno...) e hanno cominciato a digitalizzare 100,000 testi presi dalla British Library (Google per l'Inghilterra si appoggia alla Oxford Library).
Un altro terreno su cui farsi guerra.
Ma mentre la mossa dell'OCA è molto politically correct, quella di Amazon è perfettamente ragionevole, è Google la scheggia impazzita che sempre più guadagna i consensi del popolo del web con la sua strategia libertaria che comincia a cozzare con il suo statuto di grande casa. Google è grande, grandissima ma ragiona da startup, piena di idee (che delitto!) e di ideali sulla libertà d'espressione. Sono proprio curioso di vedere se ce la fa. Intanto mi continuo a chiedere che ha fatto a fare Google Talk se lo fa utilizzare solo a quei 4 gatti a cui lascia utilizzare Google Mail...
Intanto sono tempestati di cause e odiati dall'associazione americana degli editori, la cui presidentessa li ha pubblicamente definiti "CRIMINALI!". Ma nonostante tutto non si fermano. E continua a dire che benchè il progetto abbia avuto una battuta d'arresto loro non si levano dalla testa l'idea di mettere nel loro database anche tutti i libri soggetti a copyright, cioè quelli nuovi, perchè quello che fanno non è contro il diritto d'autore, la cultura è di tutti (ma che frasi sono?? Da manifestazione a piazza del popolo!).
Gli altri intanto di certo non stanno fermi.
Amazon, che ora è il più grosso negozio online che ci sia, ma che aveva iniziato vendendo solo libri e che da anni consente di compiere ricerche di testo dentro ai libri (ma tanto poi li devi comprare), adesso comincia a vendere anche i libri in formato digitale, e visto che il digitale materialmente non esiste ne vende anche solo pezzi, capitoli o pagine a pochi centesimi.
Dall'altra parte Microsoft ha aderito all'OCA (Open Content Alliance) dove ha trovato il suo nuovo amicone Yahoo! con HP e Adobe (sai le risate che si fanno...) e hanno cominciato a digitalizzare 100,000 testi presi dalla British Library (Google per l'Inghilterra si appoggia alla Oxford Library).
Un altro terreno su cui farsi guerra.
Ma mentre la mossa dell'OCA è molto politically correct, quella di Amazon è perfettamente ragionevole, è Google la scheggia impazzita che sempre più guadagna i consensi del popolo del web con la sua strategia libertaria che comincia a cozzare con il suo statuto di grande casa. Google è grande, grandissima ma ragiona da startup, piena di idee (che delitto!) e di ideali sulla libertà d'espressione. Sono proprio curioso di vedere se ce la fa. Intanto mi continuo a chiedere che ha fatto a fare Google Talk se lo fa utilizzare solo a quei 4 gatti a cui lascia utilizzare Google Mail...
a cui lascia usare gmail
RispondiEliminaChe vorrebbe dire?!
perchè Gmail non è aperto a tutti, solo pochi l'hanno potutto avere (numero limitato) e questi pochi possono invitare gli altri.
RispondiEliminaIn sostanza se tu volessi un indirizzo Gmail sovresti farti mandare l'invito da qualcuno che già ce l'ha.