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20.4.07

Chi decide cosa guardo in rete?

Nessuno decide cosa guardo in rete, perchè in rete c'è tutto e vedo quello che voglio.
Non è vero. Anche in rete qualcuno decide cosa guardo o cosa sento, certo meno che sugli altri media, ma comunque c'è, perchè non posso guardare e sentire tutto e ho bisogno di qualcuno che classifichi per me le cose più interessanti senza farmi perdere tempo.

Già ora il cinema, più della musica, sta dando spunti e piattaforme di lancio per chi ha voglia di sperimentare e divertirsi al di fuori dei vincoli dell'industria culturale. E non parlo dello User Generated Content ma dei contenuti prodotti amatorialmente da professionisti, cioè quei video che sono fatti in fretta e in maniera casalinga da chi però nell'industria culturale ci lavora.
Parlo di Jack Black e dei suoi video promozionali di Acceptable.tv, parlo di Alanis Morissette che fa un brano in quattro e quattr'otto basandosi su un pezzo dei Balck Eyed Peas e gira anche un video molto semplice il tutto per distribuirlo in rete e parlo anche di Will Ferrel che recentemente ha messo online The Landlord un piccolo video di 4 minuti girato in 45 minuti di tempo totali da lui, il suo amico (e compagno di lavoro anche professionale) Adam McKay e la figlia di Adam di due anni, un video esilarante nella sua totale idiozia che in due giorni è stato visto da 2 milioni e mezzo di persone (dati orientativi forse sono anche di più).

Ma non sta succedendo che i contenuti passano dai produttori ai consumatori senza gatekeepers. I gatekeepers esistono sempre perchè ci vuole sempre qualcuno che dia ordine al caos informativo e ora quei gatekeeper siamo noi stessi. Siamo noi e lo dimostra bene il sito messo su da Will Ferrel e Adam McKay.
Si chiama FunnyOrDie, e già nel titolo spiega il suo funzionamento. I video inviati sono ordinati in base al gradimento degli utenti, quello che non piace finisce nel gruppo dei brutti, se no sta tra i migliori. Punto e basta. Così si seleziona e si spinge ai consumatori solo il meglio (perchè chi si va a vedere le cose peggiori?).
E così del resto avviene ovunque, su YouTube ci sono i più visti e c'è il rating, lo stesso su MySpace ecc. ecc. E anche lo stesso meccanismo di embeddare un video su un blog o segnalarlo via mail è gatekeeping, il passaparola filtra il materiale valevole dai filmati di chi si inquadra le scarpe e lo fa circolare. All'inizio lonelygirl15 era bello e appassionante ora ha decisamente, saltato lo squalo ed è noiosissimo e infatti chi ne parla più?
E tutto funziona, almeno adesso.

Perchè adesso la popolazione di internet, quella attiva che spinge le cose in giro, le vota e le classifica è minoritaria, elitaria e selezionata. Non c'è il pubblico della televisione, per parlarci chiaro, ma più che altro quello che "non si troverà mai daccordo con una maggioranza". Non dico che ci sia la creme de la creme in rete, ma c'è un pubblico coerente e ben definito. Lo si capisce, per dire, dal fatto che in televisione non si parla mai di tecnologia, neanche ai TG, in internet invece tra le cose più viste o i siti più frequentati c'è sempre qualcosa di contenuto tecnologico. Questo la dice lunga sul fatto che il pubblico di internet non è il pubblico vero.
Ma il punto è che il pubblico vero ci arriverà in rete prima o poi. Prima o poi a selezionare e spingere i contenuti saranno gli stessi che fanno fare ascolti record alle cose che gli internettari schifano dai loro blog. A quel punto i video più visti di YouTube quali saranno?
Già ora spesso ci sono gattini che suonano il piano o gente che canta in playback (che è veramente la cosa più idiota (e più di successo) di tutte), e già ora vediamo che i contenuti di portali come Corriere.it o Repubblica.it sono sempre più mainstream, perchè (per lavoro) si adattano alla composizione del pubblico. E tra 5 anni? E tra 10?

Quando l'accesso e l'uso della rete sarà sempre più mainstream chi deciderà cosa guardo in rete?

Non sto facendo una previsione apocalittica ma realista del fatto che il periodo attuale di internet è transitorio, perchè la maggioranza non è rappresentativa della maggioranza reale del pianeta. Poi è chiaro che rimarranno sempre i siti di nicchia, le piccole community, la coda lunga che a livello mondiale darà la possibilità di vedere e sentire cose interessanti, questo sarà la forza di internet, allargare le nicchie e dargli dignità (e di certo non me lo invento io).
Ma questo momento, questo di questi anni in cui le cose che più piacciono alla gente in linea di massima piacciono anche a me, questo momento in cui hanno successo solo le iniziative che piacciono anche a me mentre quelle che mi fanno schifo falliscono non me l0 ridarà più nessuno. Questo momento di tecnologia immatura ed elitaria in cui gli utilizzatori assidui di internet e la sua importanza sono in quel giusto equilibrio di popolarità e nicchia, dove Alanis Morissette pubblica un singolo solo per la rete ed è bellissimo al pari del video e non lo devo nemmeno pagare ma c'è qualcuno che me lo segnala, ecco questa contingenza storica me la ricorderò a lungo.
E io che pensavo che non avrei vissuto momenti culturalmente esaltanti...

6 commenti:

  1. Anonimo9:49 PM

    questo post non so per quale motivo ma non riesco a leggerlo...

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  2. forse perchè è troppo lungo?

    ...interessantissimo come al solito, per carità...

    ma avresti potuto esprimere gli stessi concetti con meno parole :)

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  3. Diciamo che la sintesi non è il mio forte

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  4. Anonimo8:06 PM

    Ecco bravi diteglielo. Che se lo scrivo io passo per il solito rompicoglioni.

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  5. Anonimo5:21 PM

    rompicoglioni

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