Se c'è una cosa difficile nel cinema è dare un punto di vista. E' difficile perchè è molto facile, basta farlo dire al protagonista nel finale del film quando la storia ha già dimostrato la tesi dell'autore. Ma così non vale, è pleonastico oltre che retorico, autoincensante e didascalico perchè presuppone che il regista abbia qualcosa da insegnare, e quindi "dimostrare", allo spettatore.
Tuttavia spesso i film contengono dei punti di vista, ma sono filtrati, moderati e fusi nella trama, riuscendo (nei migliori casi) ad essere palesi ma non invasivi, rispettando l'indipendenza dello spettatore senza negare il diritto dell'autore ad una propria opinione. Insomma ci vuole maestria, un film bisogna saperlo fare.
Nero Bifamiliare qualche risata la strappa, anche perchè le commedie nere da noi sono poco praticate (vedasi l'insuperabile Mari Del Sud) e fanno sempre un piacevole effetto novità, ma non si va più in là. E la critica sociale da quattro soldi, il volemose bene generale con cui si dimostra che "l'abito non fa il monaco" e lo sporco e lurido slavo è in realtà una gran brava persona e sua moglie una donna onesta e morigerata nonostante vada in giro discinta è quanto di più mieloso e buonista ci possa essere.
Zampaglione va a graffiare da una parte sola facendo passare l'idea che esistano dei buoni e dei cattivi e che siano facilmente identificabili, anche solo dai vestiti. Come gli indiani dei western anni '40.
Da tutto questo va però salvato il grandissimo Remo Remotti che come compare in scena (oltre a far scendere una lacrima pensando al miglior Moretti) porta una forza incredibile alle scene.
Tuttavia spesso i film contengono dei punti di vista, ma sono filtrati, moderati e fusi nella trama, riuscendo (nei migliori casi) ad essere palesi ma non invasivi, rispettando l'indipendenza dello spettatore senza negare il diritto dell'autore ad una propria opinione. Insomma ci vuole maestria, un film bisogna saperlo fare.
Nero Bifamiliare qualche risata la strappa, anche perchè le commedie nere da noi sono poco praticate (vedasi l'insuperabile Mari Del Sud) e fanno sempre un piacevole effetto novità, ma non si va più in là. E la critica sociale da quattro soldi, il volemose bene generale con cui si dimostra che "l'abito non fa il monaco" e lo sporco e lurido slavo è in realtà una gran brava persona e sua moglie una donna onesta e morigerata nonostante vada in giro discinta è quanto di più mieloso e buonista ci possa essere.
Zampaglione va a graffiare da una parte sola facendo passare l'idea che esistano dei buoni e dei cattivi e che siano facilmente identificabili, anche solo dai vestiti. Come gli indiani dei western anni '40.
Da tutto questo va però salvato il grandissimo Remo Remotti che come compare in scena (oltre a far scendere una lacrima pensando al miglior Moretti) porta una forza incredibile alle scene.
e guarda che io sono una delle fidanzate del grande Remo, marmocchio che non sei altro!;) SuperBimba (capo)
RispondiEliminaOddio letto dal capo..... O dio dio...
RispondiEliminaRemotti è mitico. Ti sei per caso ascoltata "Via da questa Roma" quando te ne sei andata?
Remotti è un grande. Il suo ultimo pezzo è straordinario... E comunque il titolo del pezzo che dici tu parker è "Mamma Roma".
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