Eccolo il film truffa. Il raggiro ai danni dello spettatore pagante.
The Number 23 parte come un film interessante pieno di suggestioni e di possibili risvolti di trama in un ambito (quello della numerologia) che lo accosta (almeno inizialmente) a Pi Greco - Il Teorema Del Delirio. Ma di tutte queste suggestioni e nodi da sciogliere sempre di più con l'incedere se ne perde traccia e la soluzione a questo giallo psicologico numerico alla fine è altamente insoddisfacente e di molto al di sotto delle premesse psico-filosofiche.
Joel Schumacher è un regista strano che ha alternato grandi cretinate (due episodi di Batman, In Linea Con L'Assassino, Il Fantasma Dell'Opera...) a buone prove (Linea Mortale, Tigerland, Un Giorno Di Ordinaria Follia). In questo caso sembra iniziare qualcosa che non può riuscire a finire, intrappolato da una trama intricata e piena di implicazioni da risolvere sembra puntare più che altro a creare la suggestione della persecuzione numerica nello spettatore più che cercare di raccontare una storia che fili e sia interessante.
Il protagonista è ossessionato dal numero 23, lo vede ovunque e quest'ossessione cresce anche nel film stesso, all'inizio è lui a far notare i mille particolari ("L'orologio segna le 2 e 3 minuti") e andando avanti rimane poi solo il regista a suggerire l'ossessione mettendo in primo piano targhe che sommate danno 23 o cartelli con il numero 23, cercando di illudere lo spettatore di essere diventato anch'egli ossessionato da quel numero.
E intanto la trama e i personaggi diventano sempre più ridicoli...
E il povero Jim Carrey vittima della sua ossessione di essere un attore anche drammatico è sempre più ridicolo. Si tira su solo quando si concede piccoli intermezzi comici, unici momenti di respiro.
The Number 23 parte come un film interessante pieno di suggestioni e di possibili risvolti di trama in un ambito (quello della numerologia) che lo accosta (almeno inizialmente) a Pi Greco - Il Teorema Del Delirio. Ma di tutte queste suggestioni e nodi da sciogliere sempre di più con l'incedere se ne perde traccia e la soluzione a questo giallo psicologico numerico alla fine è altamente insoddisfacente e di molto al di sotto delle premesse psico-filosofiche.
Joel Schumacher è un regista strano che ha alternato grandi cretinate (due episodi di Batman, In Linea Con L'Assassino, Il Fantasma Dell'Opera...) a buone prove (Linea Mortale, Tigerland, Un Giorno Di Ordinaria Follia). In questo caso sembra iniziare qualcosa che non può riuscire a finire, intrappolato da una trama intricata e piena di implicazioni da risolvere sembra puntare più che altro a creare la suggestione della persecuzione numerica nello spettatore più che cercare di raccontare una storia che fili e sia interessante.
Il protagonista è ossessionato dal numero 23, lo vede ovunque e quest'ossessione cresce anche nel film stesso, all'inizio è lui a far notare i mille particolari ("L'orologio segna le 2 e 3 minuti") e andando avanti rimane poi solo il regista a suggerire l'ossessione mettendo in primo piano targhe che sommate danno 23 o cartelli con il numero 23, cercando di illudere lo spettatore di essere diventato anch'egli ossessionato da quel numero.
E intanto la trama e i personaggi diventano sempre più ridicoli...
E il povero Jim Carrey vittima della sua ossessione di essere un attore anche drammatico è sempre più ridicolo. Si tira su solo quando si concede piccoli intermezzi comici, unici momenti di respiro.
Mah... a me "linea con l'assassino" non era poi parso così male. Certo, in mano a un gran regista rischiava di diventare un film di culto, ma anche il buon shumacher con quel genere ci sa fare, mi sembra.
RispondiEliminaSi ma a me sembra che poi non quagli mai.
RispondiEliminaAnche Un Giorno Di Ordinaria Follia, che è uno di quelli venuti meglio, parte alla grande con mille cose, mille sottotesti, mille riferimenti e chiavi di lettura e finisce veramente male con uno scontro finale abbastanza pietoso e metafore sull'infanzia e il valore della famiglia che poco centrano con le premesse....
Joel Schumacher ha un grande film: Ragazzi Perduti.
RispondiEliminaVeramente 80s....
Quello non l'ho visto...
RispondiEliminaNon male, vero. Insieme a "il buoi si avvicina" è il miglior film sull'abusata metaforo gioventù vampira.
RispondiEliminaSu quello c'è anche il mitico The Addiction di Abel Ferrara...
RispondiEliminaIl buio si avvicina mi manca cribbio.
RispondiEliminail più brutto film del 2007
RispondiEliminaDai Carrey in "spotless mind" regge alla grande.
RispondiEliminaNo Carrey serio per me non regge mai! E' sempre uguale, monocorde e un po' ridicolo...
RispondiEliminaMah non era male in "linea con l'assassino"...
RispondiEliminacomunque in effetti Carrey non ha mai reso veramente in un film drammatico.
peccato ci speravo sti film con monomaniaci per i numeri mi hanno sempre intrigato
RispondiEliminaDovreste dare un'occhiata a "Man on the Moon", Carrey è un grandissimo attore, mi pare riduttivo ritenerlo alla stregua di un attore comico...
RispondiEliminaDel resto anche in "The Truman Show" e "Eternal Sunshine of the Spotless Mind" ha dimostrato le sue importanti qualità...
Buona giornata!
eMMe
CinemaNotizie.COM
sono daccordo: Carrey è un attore mostruoso, uno di quelli che da solo può reggere un'intero film, (e a hollywood privilegi di questo genere ce li hanno veramente in pochi) il guaio è che a volte sbaglia film (...). In, "man on the moon" ( film brutto)è spettacolare, senza dimenticarlo in "truman show" e "eternal sunshine"(decisamente buoni film).
RispondiEliminaa me carey piace invece
RispondiEliminaun attore comico in un ruolo drammatico funziona quasi sempre, difficile invece che accada il contrario (lo disse W.Allen? mi sembra di sì)
questo film però non l'ho visto, e aggiungerei che mai lo vedrò, cerco di stare alla larga da tali schifezze
No a me Carrey proprio non convince quando fa il drammatico, mentre lo trovo un talento comico straordinario e mi dispiace che si voglia buttare a tutti i costi anche sul drammatico come se un film comico non potesse essere intelligente e acuto. In fondo Dick e Jane Operazione Furto, pur non essendo chissà che capolavoro riusciva a parlare in maniera interessante.
RispondiEliminaSto col parker...
RispondiEliminaman on the monn è effettivamente un filmone
RispondiEliminaio ho amato the truman show, molto intelligente come film
RispondiEliminacarrey lì mi piacque assai
Man On the Moon filmone? o l' ho trovato veramente brutto...
RispondiEliminapensa io mi sono quasi(QUASI) commosso
RispondiEliminaIo i film con Carrey comico non li posso vedere, non m'ha mai fatto ridire. Viceversa m'è piaciuto (abbastanza) in Trumansciò e (moltissimo) in Spotlessmind. Gusti, però non dirmi che ti tagli sui film comici di Carrey, che non ci credo
RispondiEliminaMi taglio ad alcuni film comici di Carrey, ma soprattutto trovo lui bravissimo nei ruoli comici.
RispondiEliminaNon ti parlo degli Ace Ventura che sono un po' più cretini, ma di Bugiardo Bugiardo (esilarante), Scemo e Più Scemo (tra i film più divertenti della mia vita), Io, Me e Irene ecc. ecc.
Io non l'ho visto, ma solo per averne parlato con ironia (molto impersonale e infantile, tra l'altro) mi sono beccato una serie di vaffa.. dagli spettatori entusiasti. Apprezzo Jim Carrey, al contrario non perdonerò mai a Schumacher il fasidioso "In linea con l'assassino" e il blasfemo "Fantasma dell'opera". Anche a me è venuto in mente "Pi greco" nel legere la trama, ma non mi illudo di poter fare un accostamento.
RispondiEliminaKZO
ACE VENTURA E UN MITO.
RispondiEliminaE signori diciamolo l' unico attore al mondo che potrebbe interpretare il ruolo di Lupin III e Jim Carrey. Ordunque proteggiamolo.
e comunuque Drew Berrymore è la più bella del mondo.
RispondiEliminaDrew Barrymore mi sta sulle palle da quando girava in bicicletta con quel fottutissimo alieno.
RispondiEliminaCazzo dallo alla Nasa per dio, fallo vivisezionare come dio comanda. Per una volta, dico UNA VOLTA!! Possiamo essere noi a fottere gli alieni invece di farci inculare da loro??!
ma davvero jim carrey è così fuori parte in questo film? eppure in parti "serie" come Se mi Lasci ti Cancello è stato formidabile. per non parlare poi di Man on the Moon. ma io dovrei vederlo presto, vedremo.
RispondiEliminaIl vero mistero del film comunque è come faccia il figlio adolescente del personaggio di Carrey a indossare sempre e solo delle giacchette e camicette elegantissime (hai presente il genere: quei modelli finto-stazzonati "ce l'aveva il babbo nell'armadio l'ho ripescata e guarda come mi sta bene") quando palesemente il suo babbo è incapace di offrirgli una simile eredità.
RispondiEliminaSecondo me c'è sotto lo zampino di Kiefer Sutherland.
Probabilmente è un risvolto di trama che introduce il sequel, Number 46, in cui Kiefer Sutherland si rivela il padre del ragazzo, lo ha abbandonato quando aveva 23 anni e lo ritrova a 46.
RispondiEliminafilm visto..io non l'ho trovato così brutto. premetto che del genere ho sempre visto poco, perchè preferisco le emozioni alla "metafisica". è un film sufficientemente accettabile. non è un capolavoro , ma non è da buttar via. e poi trovo jim carrey terribilmente in parte e bravissimo nel suo personaggio.
RispondiEliminaSecondo me con l'avanzare e l'intrecciarsi della trama diventa una farsa, non ha più mordente e nemmeno lo spunti iniziale è interessante tanto è stato usurato.
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