Così ad occhio e croce era un bel po' che non si vedeva un film in cui gli americani affrontano il tema dei reduci ormai impossibilitati ad una vita normale a causa delle esperienze fatte e subite in guerra, e Harsh Times lo fa con uno spirito rinnovato.
A metà tra il tono quotidiano e violentemente dimesso di Spike Lee e quello metropolitano più moderno David Ayer si muove mettendo in scena la quotidianità di una coppia di amici in cerca di un inserimento sociale. Uno è appunto un reduce della guerra in Afghanistan e l'altro un poco di buono costretto dalla donna a trovarsi un lavoro rispettabile.
I temi al fuoco sono molti ma ben dipanati, c'è l'ingiustizia sociale (nonostante l'atteggiamento sfrontato e il poco impegno i due trovano buoni lavori in poco tempo), c'è la vita metropolitana, lo spirito tribal-animalesco, c'è la città come giungla e l'uomo come lupo dell'uomo.
Ma più che altro c'è la scelta forte di costringere lo spettatore a prendere le parti di due antieroi stupidi e bastardi che però sono i protagonisti della vicenda, e prendendo obbligatoriamente le loro parti se ne scopre il modo comunque sentimentale, se ne scoprono le esigenze e le aspirazioni. Non che questo poi li giustifichi o li salvi dalla loro meschinità, ma quanto meno gli dà spessore.
E poi c'è indubbiamente una bella tensione tenuta per tutto il film e data dall'imprevedibile pericolosità del personaggio di Christian Bale, ex-militare frustrato e armato.
Mi sembra si stia facendo strada un modo diverso di mettere in scena le metropoli assolate, specialmente quelle della costa ovest, metodo già visto da noi in Alpha Dog (ma in realtà questo film viene prima) e sicuramente in qualche altro film recente che al momento non ricordo, fatto di forti contrasti e colori brillanti che parlano di afosità e di quel caldo che fa bollire il sangue e dà alla testa. Un modo di mostrare non tanto la disperazione metropolitana (per quello la pioggia è insuperabile) ma la follia ipercinetica della grande città.
Tuttavia non capisco ancora che ci facesse la signora Solis lontana dal marito...
A metà tra il tono quotidiano e violentemente dimesso di Spike Lee e quello metropolitano più moderno David Ayer si muove mettendo in scena la quotidianità di una coppia di amici in cerca di un inserimento sociale. Uno è appunto un reduce della guerra in Afghanistan e l'altro un poco di buono costretto dalla donna a trovarsi un lavoro rispettabile.
I temi al fuoco sono molti ma ben dipanati, c'è l'ingiustizia sociale (nonostante l'atteggiamento sfrontato e il poco impegno i due trovano buoni lavori in poco tempo), c'è la vita metropolitana, lo spirito tribal-animalesco, c'è la città come giungla e l'uomo come lupo dell'uomo.
Ma più che altro c'è la scelta forte di costringere lo spettatore a prendere le parti di due antieroi stupidi e bastardi che però sono i protagonisti della vicenda, e prendendo obbligatoriamente le loro parti se ne scopre il modo comunque sentimentale, se ne scoprono le esigenze e le aspirazioni. Non che questo poi li giustifichi o li salvi dalla loro meschinità, ma quanto meno gli dà spessore.
E poi c'è indubbiamente una bella tensione tenuta per tutto il film e data dall'imprevedibile pericolosità del personaggio di Christian Bale, ex-militare frustrato e armato.
Mi sembra si stia facendo strada un modo diverso di mettere in scena le metropoli assolate, specialmente quelle della costa ovest, metodo già visto da noi in Alpha Dog (ma in realtà questo film viene prima) e sicuramente in qualche altro film recente che al momento non ricordo, fatto di forti contrasti e colori brillanti che parlano di afosità e di quel caldo che fa bollire il sangue e dà alla testa. Un modo di mostrare non tanto la disperazione metropolitana (per quello la pioggia è insuperabile) ma la follia ipercinetica della grande città.
Tuttavia non capisco ancora che ci facesse la signora Solis lontana dal marito...
Quando ho visto che c'era Christian Bale ho capito che poteva essere un film interessante. Se me lo dicevi ti accompagnavo cazzo.
RispondiEliminaInoltre sembra pure un bel film a leggere le tue opinionim normalmente su sti film spari a 0...
Ottimo.
Infatti ci sta tutto.
RispondiEliminaToglimi una curiosità ma è tipo Training Day? Perchè a me Training Day non mi ha fatto morire...
RispondiEliminaNo non è tipo Training Day che manco a me è piaciuto. C'è quella medesima tensione data dalla presenza di un individuo pericoloso che non sai cosa farà ma ha dei personaggi molto migliori che vengono coinvolti in eventi che li mettono in forte contraddizione.
RispondiEliminaVisto. Fa veramente schifo: ma Christian Bale emana cattiveria. Gli attori con la faccia da scocciati sono veramente rari... Lui è uno di questi, l' ultimo che mi ricordo è Jack Nicholson...
RispondiEliminaNo schifo no, non ci sto. Ha un sacco di cose che non sono male, poi non è un capolavoro, ma trovo che ci stia...
RispondiEliminaLo sceneggiatore è lo stesso di Training Day, film che non so perché ma detesto. Questo invece mi piaciucchiò, anche se credo per tutti i motivi sbagliati.
RispondiEliminaUna domanda: il doppiaggio come gioca (se gioca) sul bilinguismo di alcuni dei personaggi ?
Beh ci sono Bale e la donna che ogni tanto parlano in spagnolo sottotitolato ma nulla più. Non so se lo facciano anche Eva Longoria e l'altro, nel film più in là delle lunghe sequenze sottotitolate non si va.
RispondiEliminaTRAINING DAY è il film definitvo!!!! solola scena in cui lui prima di partire con la macchina la fa alzare mezzo metro da terra con degli ammortizzatori tamarri vale tutto il film
RispondiEliminaDai sembra un telefilm... Mi ricorda alcuni episodi di LAPD o The Shield ti prego....
RispondiEliminaNo non ci sto. Ha una struttura più tipo L'Odio che tipo un telefilm, è profondamente cinematgorafico.
RispondiEliminaSi la struttura tipo l' odio l'ho notata pure io... Tuttavia...
RispondiEliminaTranquillo, GP, era così pure in versione originale. Sono io che per un attimo ho temuto avessero doppiato TUTTO, compresi i dialoghi in spagnolo con la messicana.
RispondiEliminasi ma la scena della macchina.....o il dialogo all'inizio nella tavola calda...e cmq per me th shield rimane un ottimo prodotto...utile per l'aggiornamento professionale
RispondiEliminascommetto che metti in pratica ogni giorno quello che impari vedendo The Shield...
RispondiEliminaA me the shield fa seriamente schifo...
RispondiEliminaPiacerebbe un casino anche a me fare un lavoro per cui "The Shield" conti come un weekend di aggiornamento. Ho sbagliato tutto.
RispondiEliminavorrei...ohh quanto vorrei....ma non mi pagano abbastanza
RispondiEliminaMA se fai l'assistente di volo Lost conta come weekend di aggiornamento?
RispondiEliminabhe diciamo che ti aggiorna su un particolare rischio del mestiere suppongo
RispondiEliminaCi si può aggiornare anche sula serie Sex And The City?
RispondiEliminazitto che quella ,causa chiara ,ce l'ho tutta in cofanetti originali...che vergogna
RispondiEliminae non ti fa da aggiornamento?
RispondiEliminaMah, io non amo per niente le serie Tv.Rimango affezionato a quelle strcult degli anni 80.
RispondiEliminaTranne Roma: quella mi è piaciuta un botto.
L'avevo sottovalutato, invece sembra interessante...
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