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5.7.07

Lupin III: Il Castello di Cagliostro (Lupin san sei: Cagliostro no Shiro, 1979)
di Hayao Miyazaki


Tralascio di parlare delle incredibili professionalità in erba che hanno lavorato a questo lungometraggio incrocio di talenti perchè è tutto nell'approfondimento e passo direttamente al film.

Io in realtà Il Castello di Cagliostro già l'avevo visto, l'avevano mandato su Sky almeno 3 anni fa, l'avevo visto e sinceramente ero rimasto molto deluso. Rivisto al cinema la mia opinione però cambia del tutto.
Non so se sia stato il grande schermo (può essere) o la migliore conoscenza che ho sviluppato in questo periodo del cinema di Miyazaki, fatto sta che visto ora il film è un vero gioiellino, non un capolavoro ma sicuramente un vero gioiello, specialmente se si considera anche il personaggio di Lupin com'è tradizionalmente e come viene trattato da Miyazaki, come cioè lo adatti a se stesso, come il ladro donnaiolo diventi necessariamente un romantico benefattore per dare spazio alla figura di Clarissa.
Nonostante infatti Lupin sia presente in tutte le scene è Clarissa il personaggio centrale, la tipica donna miyazakiana eterea e leggera, sognatrice e sentimentale, tutto il contrario della più tipica Fujiko che anche per questo in questo film è relegata ad una parte marginale.
Siamo al primo lungometraggio dell'autore giapponese e già i suoi segni tipici ci sono tutti: la natura, il volo, l'amore platonico e il piacere delle piccole cose.
Anche Goemon e Jigen sono un po' defilati, l'azione è tutta incentrata su Lupin, senza parlare mai dei suoi sentimenti ma rendendoli chiari in ogni inquadratura, in ogni atto e in ogni minima variazione dalle espressioni standard.

Siamo molto lontani dalle classiche atmosfere lupinesche (ma le musiche sono quelle, riarrangiate e bellissime) anche perchè l'impianto è molto favolistico, molto anche per gli standard di Miyazaki, la forma attraverso la quale la storia è narrata ricorda più le classiche fiabe che i cartoni di Lupin, che hanno sempre avuto la caratteristica fondamentale di cercare un "certo" realismo, anche perchè altrimenti le dinamiche dei colpi non funzionerebbero. Piegato all'universo del regista giapponese Lupin perde molto del suo appeal di figlio di puttana per diventare invece il principe azzurro, l'eroe senza macchia, idealista fino all'ultimo.

Per chi ama il cinema di Miyazaki potrei dire che secondo me il film è tutto nel momento in cui Lupin si sdraia sull'erba a fumare la sua sigaretta in una pausa del viaggio con Jigen, ma è una cosa da fan mi rendo conto.
Se vi commuovete quando Clarissa dice: "Ti prego portami con te! Diventerò una ladra!" andatene fieri.

Ma il reame di Cagliostro sarebbe San Marino? Tutti gli indizi farebbero pensare così....

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8 commenti:

  1. Jigen che si sdraia è un classico... e poi io amo tantissimo gli inseguimenti: quelli comici con Jigen flemmatico alla guida dell'utilitaria.

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  2. il paesino di cagliostro è da qualche parte in svizzera.....però cagliosto l'alchimista -negromante è stato tenuto prigioniero in un castello dalle parti di rimini...quindi...ma per i doppiatori che mi dici sono quelli del cartone?

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  3. Anonimo12:30 PM

    grande film.
    Commuoversi è da gay.

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  4. giusto amico mio ma il termine esatto è ricchioni

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  5. Anonimo1:53 PM

    Da quando il ra non commenta +, ho deciso di censurarmi nel linguaggio.
    Non nei contenuti ovviamente...

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  6. grazie per la precisazione terminologica, sono quelle cose di cui questo blog ha proprio bisogno......

    Cmq il film è stato ridoppiato ma con gli stessi doppiatori che l'avevano doppiato la prima volta che erano gli stessi della serie.

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  7. Anonimo2:41 PM

    MA davvero? Io sapevo che il doppiatore di Lupin aveva smesso di doppiare...
    Ma il film lo hanno tipo rimasterizzato? Nuova immagine bella pulita?
    Che spettacolo...

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  8. Anonimo12:07 AM

    non apprezzo il modo in cui parlate degli omosessuali, se siete razzisti mi fate schifo, sia ben chiaro.

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