EXTRA
FESTA DEL CINEMA 2007
FESTA DEL CINEMA 2007
Viene ad un certo punto il momento di mettersi da parte come spettatore presunto imparziale e ammettere la sconfitta del freddo occhio obiettivo a favore del sentimento.
King Of Kong è stata senza dubbio la proiezione più soddisfacente della festa, un documentario indimenticabile per chi è cresciuto con i videogiochi (specialmente quelli anni '80) e ha avuto molti punti di contatto con il mondo dei malati, dei nerd, dei fumettari ecc. ecc.
King Of Kong è l'impietosa e romanzesca cronaca di un evento epocale: dopo 20 anni il record mondiale di Donkey Kong viene batttuto, un uomo invia la videocassetta all'entità suprema che regola questi punteggi (governata da un individuo spettacolare) la quale non omologa il risultato per sospetta manomissione della macchina. L'uomo si presenta al primo torneo dal vivo e raggiunge un punteggio non identico a quello della cassetta ma comunque da record. Quello che segue, la risposta del detentore del titolo in carica e la grande sfida che prende vita non posso raccontarle perchè sono un continuo colpo di scena.
Si scopre così non solo un sottobosco di gente che campa sui videogiochi retro e sui tornei, ma soprattutto si scopre che Donkey Kong è un videogioco tra i più difficili mai realizzati, al limite del posseduto, impossibile da finire (solo 2 persone nella storia del gioco sono arrivati alla fine).
Contemporaneamente e inevitabilmente il documentario è anche un viaggio nell'universo nerd, nei suoi sistemi iper precisi fatti di arbitri, regolamenti, esaltazioni, competizioni, culti della personalità, cavalieri e scudieri e (ovviamente) continui riferimenti a Guerre Stellari.
"Quando vuoi che il tuo nome sia scritto nella storia devi pagarne il prezzo" dice Bill Mitchell, campione del mondo in carica di Donkey Kong dal 1982, individuo venerato nella comunità al cui solo ingresso nelle sale giochi la gente smette di giocare. Ma arriva Steve Wiebe, da lontano, uno sconosciuto che dice di aver battuto il suo record, la trama perfetta. E la sfida tra i due è mostrata dall'abilissimo Seth Gordon in maniera puramente narrativa, come si trattasse di un film di finzione, adottando stratagemmi anche bassissimi a volte (come ascoltare le conversazioni telefoniche di nascosto e riprendere senza essere visti) per ottenere il massimo dell'empatia.
Alla fine quello che si vede sullo schermo è incredibilmente uno scontro titanico tra il bene (lo sfidante semplice e pieno di cuore) e il male (il campione arrogante, superbo e sprezzante) nel quale non si può non fare il tifo.
Siccome ho premesso che non sono imparziale linko il giudizio di rotten tomatoes e il trailer.
LO DEVO VEDERE!!!!!!
RispondiEliminavolevo venire a vederlo. Ma ti dico solo, che dopo essere andato lunedì a vedere Lumet, sono stato messo in panchina e disprezzato da mister e da tutta la squadra.
RispondiEliminalo fanno domattina alle 9.30, è dura ma ne vale la pena.
RispondiEliminapurtroppo non posso commentare questo post, visto che NESSUNO mi ha portato a vedere il documentario, me povera me tapina. (e se davvero vince June come dicono, mi ringrazierai per averti evitato Greco). SuperBimba Marta che non ha voglia di fare login.
RispondiEliminaNo, non ci sei voluta venire perchè chissà chi dovevi intervistare....
RispondiEliminaIl mio regno :-) per una copia con sottotitoli in italiano!!
RispondiEliminaPossiedo gia' l'originale in inglese, so che lo hanno proiettato su Sky o roba del genere con un minimo di sottotitoli... chi mi aiuta a trovarlo?
www.tilt.it
wiz@tilt.it