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25.10.07

Terrence Malick: L'Incontro - Quello che non leggerete sui giornali

INCONTRI D'AUTORE
FESTA DEL CINEMA 2007

Rimandandovi ad altre sedi per la cronaca dell'evento (quali domande, quali risposte e che film proiettati) mi preme invece raccontare Malick, oggetto della curiosità dei più e insondabile mente cinematografica.
Da come si era intuito da indiscrezioni, aneddoti e interviste lui è un tipo molto divertente, alla mano, semplice e informale, molto differente dal cinema che fa. Ha raccontato che per quella sua unica comparsata cinematografica (in La Rabbia Giovane) voleva unicamente fare delle prove per l'assenza dell'attore prescelto per quel minuscolo ruolo, in modo da girare più velocemente la vera sequenza il giorno dopo, ma non riusciva a fare la scena perchè ogni volta che vedeva Martin Sheen non riusciva a non ridere, gli faceva strano la faccia che faceva sul set... Alla fine poi l'hanno convinto a tenere quel frammento.
Questo per dirne una, se poi ci aggiungiamo che ha mostrato quasi unicamente spezzoni di commedie e una parte molto grottesca e ironica di un film serio (Il Posto), si ha il quadro di un uomo molto tranquillo.
Eppure l'incontro è stata una lotta per levargli qualche parola di bocca.
Come ha detto Mario Sesti prima di farlo entrare in scena si sentiva in effetti una certa aura di leggenda in quel momento, e quando ha fatto il suo ingresso Terrence era veramente il freak che ci aspettavamo. Sembrava appena dimesso da un ospedale psichiatrico, agghindato con un cappotto nero non esattamente della sua taglia e con sotto un non precisato abito. Tutto sembrava fuori posto e improvvisato addosso a lui, cosa che sommata con l'aria dimessa e taciturna lo faceva davvero sembrare un malato mentale.
Invece da quel poco che ha detto e dalla prontezza che ha dimostrato è (chiaramente!) emerso tutt'altro.
Grandissimo merito va a Mario Sesti e Antonio Monda capaci, parlando d'altro come richiesto da Malick, di riuscire comunque a tirargli fuori idee e considerazioni sul suo cinema, la sua epoca e i suoi colleghi. A mezza bocca alla fine sono anche riusciti a fargli ammettere una delle cose più importanti, che è vero che ha contribuito alla scrittura di tantissimi film dei registi suoi amici (apparteneva alla conventicola Spielberg, Coppola, Scorsese, Cimino, Cameron, Lucas, Milius ecc. ecc.) pur non risultando mai nei credits.
Ci fosse stato qualsiasi altro regista al posto di Malick, per quello che ha detto l'incontro sarebbe stato considerato un fallimento, ma con il più enigmatico e misterioso tra gli autori anche le 4 parole che ha detto sono state un vero evento.

QUESTIONE FOTO:
Avevo dichiarato che l'avrei fotografato nonostante il divieto. Ma prima di entrare, mentre ero in fila un ragazzo dell'organizzazione (che forse ha letto il blog o mi conosce bene) mi si è avvicinato e ha detto (testuali parole): "Ti prego non fare lo stronzo con le foto! Questo è capace che se ne va", sinceramente a quel punto non me la sono sentita.
Ma ancora più clamorosa è stata l'occasione piovutami in braccio dopo poco. Quando sono infatti andato alla proiezione di Into The Wild, alla fine uscendo, ho incrociato il corridoio da cui passavano Sean Penn e i suoi ospiti tra cui Malick. A quel punto avrei potuto fotografarlo e sarebbe stato il più grande aggiro di divieto della storia. Ma la cosa è avvenuta in un secondo e quando ho realizzato era passato. Ecco la differenza tra un vero reporter e un blogger.

7 commenti:

  1. si è vestito male apposta nel caso gli avessero scattato una foto : lui odia le foto!! comunque questa cosa di Malick di voler essere invisibile in un mondo ( quello del cinema ma più in generale quello del nostro mondo contemporaneo) è a mio avviso assurda, dico che è assurda perchè non ha niente di eremitico o di saggio o di intellettuale, quanto invece ha l'aspetto di un gioco! prendete kubrick, lui era uno molto schivo, quando parlava lui, quello si che era un'evento! ma non è mai sceso a sti giochetti assurdi! che senso ha poi per uno come malick andare ad una festa del cinema,sperando di entrarne e uscire come un fantasma?! cosa fa? se ne vanta con spielberg? gli dice " hai visto ? ce l'ho fatta anche questa volta: nessuno mi ha visto e non ho detto niente! la storia non si ricorderà mai di me!"

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  2. Non capisco perchè tu la veda come un presa di posizione ideologica di Malick quando invece palesemente è una debolezza.
    Non è che non vuole le fotografie, non è che crede che gli rubino l'anima, è che si imbarazza ad essere fotografato, come si imbarazza quando gli fanno domande sui suoi film, come si imbarazza davanti alle folle ecc. ecc.
    Questo è stato evidente quando Sesti l'ha portato sul terreno delle collaborazioni con gli altri registi, era veramente a disagio perchè si cominciava a parlare di lui, e non sapeva che dire. Alla fine quando gli hanno chiesto "E' vero che hai dato un contributo sostanziale a molte sceneggiature" dopo molti "eeeh... aaaahh..." ha solo detto "Non credo che sia stato sostanziale", ammettendo indirettamente.

    Mi sembra chiaro che non sia uno che ha prese di posizione. Poi, lo hanno detto più volte, durante le trattative per averlo è stato molto disponibile e gentile e faceva vedere che ci teneva a venire anche se poi aveva questo problema...

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  3. mha...io francamente non ci credo molto, se fosse come dici tu, cioè un timidone, forse anche con qualche problema di dismorfofobia, si lascerebbe fare delle foto, quantomeno se ne fregherebbe, basta che poi non le veda lui...ma è un simpaticone, uno alla mano anche non mi pare dopotutto uno cosi deboluccio...insomma secondo me questa teoria non sta in piedi! molto più facile supporre un giochetto strano che fa con se stesso... e con Spielberg.

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  4. Ma dai! E' molto più complessa la tua.
    Se l'avessi visto, come si muoveva, si scherniva e come era palesemente in difficoltà non lo diresti.
    Cioè questo è uno che fa il regista, un mestiere dove si prendono 1000 decisioni al giorno, dove si deve comandare con pugno di ferro, è chiaro che quello visto ieri non è il suo atteggiamento standard...

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  5. Anonimo9:26 PM

    g, non vorrei dire castronerie, anche perché poi non ero presente ma sono d'accordo con ciò che dice l'altro commentatore: anch'io pensavo a kubrick in questi giorni. Ok, anche se è come dci tu che Malick non è a suo agio con le domande: ma allora che diavolo vai a fare alla festa? se non vuoi essere fotografato?

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  6. Anonimo9:48 PM

    Io c'ero, sono d'accordo con l'impressione che ne ha avuto gparker invece non ho trovato molto interessanti nè le domande di Sesti nè le osservazioni di Malick sugli spezzoni peraltro da lui scelti.ALP

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  7. Ci vieni alla festa perchè te lo chiedono in ginocchio e in fondo non essere fotografato non è questa GRAN richiesta.

    A me delle domande di Sesti è piaciuto come riuscissero in maniera tangente a tirargli fuori qualcosa comunque sul suo cinema.

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