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27.10.08

Easy Virtue (id., 2008)
di Stephan Elliott

CONCORSO
FESTIVAL DEL FILM 2008

La facile virtù del titolo è l'accusa che la protagonista (una pilota d'automobili americana) si vede continuamente fare dalla famiglia snob inglese del nuovo marito quando va a trovarla per la prima volta.

Come si intuisce dalla trama si tratta di un film tratto da un pezzo teatrale degli anni '30, di cui è stata mantenuta l'ambientazione d'epoca premendo l'acceleratore sulla comicità.
Il problema di Easy Virtue è che nonostante battute sagaci non fa ridere, non cerca una dimensione comica del cinema, non cerca di stupire, nè di intrattenere ma pretende di affascinare.
L'adattamento in sostanza non riesce e fa solo venire curiosità della versione muta che ne fece Hitchcock.

Le maschere fisse, come il maggiordomo impeccabile ma dalla battuta pronta o la mamma acida e possessiva, non vanno più in là della loro copertina e non si scorge proprio la volontà di girare qualcosa di buono, solo il tentativo di riprendere degli attori. Peccato.

6 commenti:

  1. Anonimo5:24 PM

    A me il maggiordomo m'ha fatto proprio tajà come si dice da quelle parti. Comunque non un film eccezionale, ma una commedia leggera e divertente (noi abbiamo riso in più di un'occasione). Certo non è proprio il massimo, però intrattiene alla grande. Colin Firth è un bel diavolo, Jessica Biel se l'è cavata onestamente, il ragazzetto è davvero scandaloso ma vabè...e Kristin Scott Thomas è grande.

    P.S: Osceno l'inserimento della canzone Sexbomb riarrangiata...
    Ale55andra

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  2. si abbastanza ma io non ho riso troppo...

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  3. Anonimo8:06 PM

    Per me rimane comunque un film sufficiente, niente di che, ma godibile.
    Ale55andra

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  4. io ho riso di brutto.
    certo, molte battute son delle finezze, e qualcosa ha perso con il doppiaggio.

    akiro

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  5. giulai10:59 AM

    Ammazza che film inutile.
    Se non fosse per il fatto che ora so per certo il modello di tutti i miei prossimi pantaloni.
    Entro nella boutique e dico: "vorrei un paio di pantaloni come quelli di J.Biel in "Un matrimonio all'inglese." Slanciano la figura.

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