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25.10.08

La Duchessa (id., 2008)
di Saul Dibb

FUORI CONCORSO
FESTIVAL DEL FILM 2008

Il festival romano sembra abbonato a questi film "parrucconi" (ricordo già Elizabeth l'anno scorso), ricostruzioni in costume di stampo fortemente intimistico che a me non hanno mai esaltato particolarmente, specialmente per come spesso lasciano che la perizia tecnica sovrasti la storia.

La Duchessa in questo senso è una piacevole sorpresa, Saul Dibb dirige molto bene gli attori, si tiene su toni sobri, non cerca di stupire e rimane concentrato sulla storia. Certo il film in italiano potevano anche titolarlo "I figli so' piezz'e core" oppure "Se mi lasci mi prendo i bambini" e racconta la classicissima storia di una donna che in tempi di restrizioni, regole e repressione era molto più moderna del suo tempo in fatto di mentalità, cosa che pagherà cara. Ma, e credo sia la prima volta che lo scrivo, La Duchessa vanta due vere prestazioni da grandi attori che lo sorreggono.

Che Keira Knightely reciti è una vera sorpresa che potrebbe lanciare la carriera di Saul Dibb come regista o come ammaestratore mentre che Ralph Fiennes faccia una grande prestazione è più ordinario. Quello che è poco ordinario invece è che gli venga anche affidato un bellissimo personaggio, esaltato dal fatto di stare in seconda linea (lui è il duca e come è facile capire la vera protagonista è la duchessa) e portato davvero magnificamente su schermo.

Un uomo algido, spietato, british e profondamente umano che calamita l'attenzione ogni volta che è in scena e nonostante tutte le possibili angherie suscita più empatia della più tipica consorte.

4 commenti:

  1. Anonimo5:31 PM

    D'accordissimo lei secondo me è stata davvero straordinaria. Comunque il film è davvero ottimo dal punto di vista tecnico (ottima regia, ottima scenografia, ottima fotografia, ottimi costumi, ottimo tutto insomma), però dal punto di vista narrativo è un pò la solita trita e ritrita vita di corte...
    Ale55andra

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  2. dal punto di vista narrativo si salva solo il gran personaggio di Fiennes

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  3. Anonimo8:08 PM

    Anche lui sostanzialmente ricopre un ruolo ormai strarivisto, il marito dispotico, però la connotazione anche ironica che lo contraddistingue (le facce che fa quando ha solo figlie femmine o l'attaccamento ai cani per esempio) lo rendono un tantinello più originale.
    Ale55andra

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  4. Anonimo5:48 PM

    ahah la storia del titolo in italiano è forte! molto belli i costumi ma come contenuto stiamo sula banale
    ely

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