La Disney fa la Disney, questo l'abbiamo capito e Bolt conferma la tendenza.
Il nuovo film in CG di quelli che una volta erano i re incontrastati dell'animazione è un prodotto fuori dal tempo al quale non siamo più abituati. Non si tratta dei nuovi cartoni in CG in cui i genitori ridono con i figli e gli adolescenti ridono per conto loro ma uno di quelli vecchi stampo in cui i genitori ridono per l'innocenza del mondo che viene proposto ai loro bambini e che gli adolescenti disertano.
Lo spunto di partenza del cane attore che anche nella vita vera crede di avere i poteri che il suo personaggio ha nella serie infatti si esaurisce subito e il film rientra sui binari più classici del racconto di formazione, un evergreen riproposto in più fogge e più forme dalla Disney nel corso dei decenni.
Bolt è in sostanza la fiera del già visto e soprattutto del superato, per quanto ben realizzato e abbastanza divertente il flim vive solo sul vecchio principio disneyano del divertimento nell'antropomorfizzazione delle bestie, mentre i cartoni moderni a tali bestie antropomorfe danno un'anima.
Tutta l'evoluzione dei cartoni digitali verso contenuti più adulti che possano andare bene ad una pluralità di pubblici viene dunque spazzata via con un colpo solo e se qualcuno si facesse venire dei dubbi al riguardo l'arrivo della classica canzone (cantanta in italiano nella versione italiana) non lascia scampo e ci riporta al 1990.
Viene da chiedersi come dei bambini "nativi Pixar" possano prendere un simile cartone che propone loro contenuti più acquietanti rispetto all'irriverente Dreamworks e meno originali degli innovativi Pixar.
Forse una grande parte non noterà la differenza fino a che c'è da ridere (e obiettivamente ce n'è) ma poi come lo può prendere il "nuovo pubblico dell'animazione", quello degli adolescenti nella fascia 18-35?
Il nuovo film in CG di quelli che una volta erano i re incontrastati dell'animazione è un prodotto fuori dal tempo al quale non siamo più abituati. Non si tratta dei nuovi cartoni in CG in cui i genitori ridono con i figli e gli adolescenti ridono per conto loro ma uno di quelli vecchi stampo in cui i genitori ridono per l'innocenza del mondo che viene proposto ai loro bambini e che gli adolescenti disertano.
Lo spunto di partenza del cane attore che anche nella vita vera crede di avere i poteri che il suo personaggio ha nella serie infatti si esaurisce subito e il film rientra sui binari più classici del racconto di formazione, un evergreen riproposto in più fogge e più forme dalla Disney nel corso dei decenni.
Bolt è in sostanza la fiera del già visto e soprattutto del superato, per quanto ben realizzato e abbastanza divertente il flim vive solo sul vecchio principio disneyano del divertimento nell'antropomorfizzazione delle bestie, mentre i cartoni moderni a tali bestie antropomorfe danno un'anima.
Tutta l'evoluzione dei cartoni digitali verso contenuti più adulti che possano andare bene ad una pluralità di pubblici viene dunque spazzata via con un colpo solo e se qualcuno si facesse venire dei dubbi al riguardo l'arrivo della classica canzone (cantanta in italiano nella versione italiana) non lascia scampo e ci riporta al 1990.
Viene da chiedersi come dei bambini "nativi Pixar" possano prendere un simile cartone che propone loro contenuti più acquietanti rispetto all'irriverente Dreamworks e meno originali degli innovativi Pixar.
Forse una grande parte non noterà la differenza fino a che c'è da ridere (e obiettivamente ce n'è) ma poi come lo può prendere il "nuovo pubblico dell'animazione", quello degli adolescenti nella fascia 18-35?
e sei andato fino a Milano per vedere Bolt?
RispondiEliminaa torino.
RispondiEliminasi per vederlo in anteprima e soprattutto in 3D.
e sei andato fino a Torino per vedere Bolt in 3D non pagato? Tu sì che hai le palle.
RispondiEliminaNon so cosa è peggio, se vedere Bolt in 3D o non essere pagato.
sarebbe stato assurdo non farlo
RispondiEliminaNon dal mio punto di vista
RispondiEliminabhe ma qualcosa ti avranno pagato??? il treno ,l'albergo, il fatto di essere stato costretto a mettere pieede a torino...la città più violenta d'italia
RispondiEliminaniente di niente.
RispondiEliminaSono tutti guadagni proiettati in un futuro remoto (molto remoto) in cui l'aver visto questo film in anteprima in 3D a Torino farà la differenza.
un evergreen riproposto in più FOGGE....
RispondiEliminama quante ne sai cazzo....
anche se un bambino compreso tra 0 e 26 anni non capirebbe questa recensione...non ti adatti al tuo pubblico...
vi sopravvaluto.
RispondiEliminate lo rendi nemico...
RispondiEliminalo guardo con aria bonaria...
RispondiEliminaEffettivamente io che mi trovo nella fascia d'età compresa tra 0 e 26 ho capito poco della recensione.
RispondiEliminaMa va bene così, vorrà dire che invece di cercare di capire la recensione andrò su YouTube a vedermi qualche filmato di Steven Seagal che prende a pizze un povero malcapitato.
"Sono tutti guadagni proiettati in un futuro remoto (molto remoto) in cui l'aver visto questo film in anteprima in 3D a Torino farà la differenza"
RispondiEliminaGrande GParker! Hai tutto il mio sostegno. Sei veramente un uomo in carriera che ha il senso dei requisiti. PS ho visto Cronenberg per un soffio. Sono senza parole per la banalità e pure per i DODICI euro e CINQUANTA che ho dovuto pagare. Questo figlio di Cronenberg che gli ha organizzato la mostra quanti anni ha? Ma li hai visti gli scarabocchi sui muri? Una tragedia. E' stata la fiera del fuori luogo.
Comp, mi mandi i link anche a me?
RispondiEliminaAmmetto di non aver mai visto un film di Steven Seagal...
vai su YouTube e scrivi Steven Seagal Bar Scene, è uno dei migliori.
RispondiEliminascusate temo di aver letto di fretta.
RispondiEliminama quindi qua dentro siamo tutti adolescenti? checculo.
non vedevo l'ora di tornare a quei bei tempi.
chi di voi comincia la gara di palline di carta nel cappuccio di quella del primo banco (che poi sarei io)?
ps: in tutto questo di che parla sto cartone? dal nome credevo fosse la storia del centometrista...
io non l'ho vista per motivi di partenze e dire che mi dispiaceva pure..... il figlio credo sia sulla 25ina. terribili queste cose cazzo.
RispondiEliminasilvia, il film parla di un cane che fa l'attore e interpreta un supercane, però crede che sia tutto vero, così quando si perde e deve tornare a casa pensa di poter usare i poteri. in realtà imparerà che l'eroismo è altro e che bla bla bla....
... e lo imparerà andando a correre alle olimpiadi, corretto?
RispondiEliminalo imparerà con una canzone!
RispondiEliminaMa Bolt non è anche il nome di un prodotto per pulire i cessi? Tipo Bolt 2 in 1
RispondiEliminamio dio sto a morì...
RispondiEliminama che stronzata....come fa a impararlo con una canzone?
RispondiEliminanon conosci la musica
RispondiEliminae che musica sarà mai???
RispondiEliminauna musica suonata DA CANI ahahahahahahaha......scaldo la macchina.
RispondiEliminacharles m. schultz si sta rivoltando nella tomba.
RispondiEliminano è il nome di un detersivo da lavatrice che trovi in offerta da auchan se ti interessa.....
RispondiEliminacomplimenti per la preparazione
RispondiEliminadovresti essere altrettanto preparato, dovendo farti la lavatrice da solo...
RispondiEliminalui che è un uomo vero lava i panni al fiume...non con questi strumenti del demonio...
RispondiEliminanel tevere? Ma a che altezza? All'acqua acetosa, o tipo al ministero della Marina?
RispondiEliminaal gradone a ponte milvio...
RispondiEliminaAlle scalette de fiume...
RispondiEliminasono preparato in quanto mi sto gradualmente trasformando in un casalinguo
RispondiEliminaMa le scalette de fiume esistono davvero? o sono un luogo metaforico? del tipo in un ognuno di noi ci sono delle scalette de fiume da scendere.
RispondiEliminaalle scalette non credo, è troppo affollato...
RispondiEliminasono un luogo dell'anima
RispondiEliminanon credo...
RispondiEliminama magari sì.....ma quasi sicuramente no
RispondiEliminate che ne sai de sotto il tevere?
RispondiEliminaChi ci hai sepellito?!
le scalette esistono solo sono coperte da escrementi di varia natura
RispondiEliminaSiete proprio dei MASCHI
RispondiEliminaF.
Dimenticavo (è giornata...). Sul 3D e in generale il tema del "coinvolgimento" dello spettatore. Un paio di anni fa ho letto che Jovanotti voleva spandere dei profumi ai suoi concerti, in tema con le canzoni che suonava... Sarà stata una mia allucinazione?
RispondiEliminaComunque dopo effetti audio e video, quale sarà la prossima frontiera?
si poi credo l'abbia fatto quel tour, ma 4-5 anni fa.
RispondiEliminaLa prossima frontiera sarà mostruosa: film belli.