CONCORSO
FESTIVAL DEL FILM DI ROMA 2009
FESTIVAL DEL FILM DI ROMA 2009
I neonazisti sono uguali in tutto il mondo, così anche in Danimarca fanno raid notturni per menare immigrati (in questo caso pakistani) o omosessuali, rileggono la storia della seconda guerra mondiale, hanno riti di iniziazione e nelle sfere più alte dei movimenti cercano di reclutare gli elementi più furbi tra le file degli insoddisfatti della società con affabili parole. Trovano così Lars, militare radiato per accuse di omosessualità che non ama gli extracomunitari ma nemmeno i nazi, loro però lo convincono, lo prendono tra le loro fila e lui si innamora di uno di loro scoprendone il lato gay. Gli amici ovviamente non gradiranno la scoperta.
Come sempre in questi casi si tratta di una storia di violenza, di miseria e in ultima analisi di uno stile di vita senza scampo. Brotherhood colpisce duro lo spettatore ma solo superficialmente mostrandogli un sentimento fiorire tra le rocce e poi distruggendo la possibile felicità dei protagonisti, mostrando una possibile redenzione da un abisso e poi lasciando che il male in un certo senso abbia la sua rivincita. Tutto già visto in un meccanismo risaputo che però vuole essere originale.
Tirare in ballo tematiche come quelle neonaziste, sulle quali la quasi totalità del pubblico è già daccordo può essere un'arma a doppio taglio, poichè è molto failce fornire agli spettatori solo conferme di quello che già pensano, cavalcare i loro desideri espliciti (che qualcuno tenti di rompere la catena di violenza insensata) e impliciti (che il film trovi delle impennate drammatiche) però a questo dovrebbe anche corrispondere un'idea davvero originale che differenzi questo film dalla restante moltitudine di opere sullo stesso tema.
Gli estremisti di destra sembrano personaggi marginali presi da altri film o dall'immaginario collettivo, sono figure piatte e incomprensibili che è possibile solo condannare senza appello. L'ideologia aberrante non dovrebbe essere una scusa per non tentare di capire gli uomini che si celano dietro atti così ignobili. In Brotherhood invece solo chi si distacca dall'ideologia sembra avere veri sentimenti, gli altri sono solo figurine, ma anche per quei pochi fortunati il destino è di un trattamento noioso e prevedibile nelle sue svolte.
A me sti film sui neonazi non mi convincono proprio.... Sono film fatti sempre da chi li depreca per le solite ragioni di conseguenza, secondo me c'è poco da dire...
RispondiEliminaA me sti film sui fro...omosessuali non mi convincono proprio.
RispondiEliminaSto giro hanno trovato un background un pò diverso almeno
poco e niente
RispondiEliminaA proposito, ma Viola di Mare non l'hai visto? Ma ultimamente certo cinema non è diventato un po' sessuocentrico?
RispondiEliminamah... secondo me lo è sempre stato
RispondiEliminaE vai, grande vittoria... me lo sentivo...
RispondiEliminaSe ci metti sia i nazisti, sia gli omosessuali come fai a perdere?
praticamente perfetto
RispondiEliminaguarda che accostare i neonazisti agli omosessuali è stata na pensata mica da poco.....un pò come per brokeback mountain...che a pensarci bene ha anche un bel titolo molto evocativo...
RispondiEliminaAllora il prossimo film da premio cosa è, una storia di amore eterosessuale tra stilisti? Tra stilisti che fanno la Resistenza, suggerirei.
RispondiEliminaregistratelo subito alla siae!!!!!
RispondiEliminaIo avevo pensato ache ad un soggetto sui Combat medici...ma omeopati
Un topo che insegna ad Al Gore a cucinare biologico e che sconfigge il colosso degli OGM, e che infine muore arrostito dai pannelli solari installati sul tetto.
RispondiEliminaun gruppo di critici cinematografici cartacei decide di prendere d'assalto la sede romana di Google, che quella sera stessa inaugura la sua apertura ufficiale.
RispondiEliminaA fare resistenza c'è solo gparker, lì per uno scoop.
Ogni avvenimento viene aggiornato in tempo reale sul blog.
Mo levateje er premio...
(oddio, i più potrebbero notare una somiglianza con un altro film degli anni ottanta...)
ero io chiaramente.
RispondiEliminasi riconosceva il tuo tocco visionario/apocalittico
RispondiEliminaMa è gparker a interpretare se stesso?
RispondiEliminastraordinario il remake! Lo chiamiamo Google 13.
RispondiEliminaIo non interpreto me stesso, ma suggerisco di utilizzare James Woods.
sto ancora a ride....
RispondiEliminaLa parte geniale è che tutto è aggiornato in tempo reale sul blog. Woods con la faccia da dura e una ferita d'arma da fuoco alla spalla che si ripara dietro il muro mentre sparano e con il cellulare aggiorna Twitter.
Fantastico!
Però non ci assomigli neanche un pò...
RispondiEliminaAllora secondo me, ho avuto un idea geniale ecco il tuo equivalente cinematografico:
http://russjosephs.files.wordpress.com/2009/06/zach_galifianakis_in_the_hangover_wallpaper_5_800.jpg
Stavo pensando che pagherei pur di avere un disegno di Lui con gparker nascosto dietro ad un muro con fucile in spalla, ferite, sguardo da duro, che aggiorna il blog mentre gli sparano in tempo reale...
RispondiEliminaLui se leggi facci un pensiero... Lo chiami "Google 13"
Che commenti intelligenti... complimenti.
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