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5.5.11

Beastly (id. , 2010)
di Daniel Barnz

L'idea è fare La Bella e La Bestia per un pubblico twilighter. Più o meno. Ma l'idea era anche con tutta probabilità "metterci meno di una settimana compresa la fase di scrittura". Il risultato è uno dei film più ridicoli dell'anno, una pellicola dotata di quella rara dote che hanno solo i migliori brutti film: essere involontariamente esilarante ogni 5 minuti.

Il problema principale, se proprio si vuol fare i seri, sarebbe la sceneggiatura, che sembra scritta da Jon Bon Jovi per un suo videoclip del 1993. Siamo dalle parti dei pensieri urlati in ogni scena e delle rondini che fanno primavera, gli indizi che rivelano le loro cause fuor da ogni dubbio e degli incubi di qualsiasi reginetta del ballo!
Ma non solo il modo in cui il senso del film viene portato avanti ("la bellezza esteriore è un valore effimero, quella interiore è tutt'altra cosa e va maturata!", yeah) ma anche la mancanza di audacia con la quale tutta la storia è raccontata fanno di Beastly un capolavoro dell'autoflagellazione.

La bestia, cioè il protagonista soggetto a maledizione, non è mai veramente tale. Più che una persona brutta sembra un dj di musica elettronica della Germania dell'Est, una visione più modaiola di sè che per altro non è così differente da essere irriconoscibile. Tra la versione bella e quella bestiale del protagonista passa la stessa differenza che c'è tra Pippo e Super Pippo, eppure nessuno lo riconosce, ed ogni tentativo di rincorrere l'idea di Twilight (allontanare la soddisfazione sessuale aumentando lo struggimento) si infrange contro l'esposizione di un'estetica emo invece che l'utilizzo dei suoi valori.
Neil Patrick Harris credo si sia scritto tutto da solo.

2 commenti:

  1. quasi quasi vado a vederlo, magari allo spettacolo pomeridiano...

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  2. se ci vai e ci trovi ragazzine emo sospiranti facci sapere. Quello si che è divertente

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