BERLINALE SPECIAL
BERLINALE 2012
Il conflitto serbo-bosniaco degli anni '90 visto e raccontato attraverso gli occhi di Angelina Jolie. Ci vuole coraggio per firmare una sceneggiatura solo con il proprio nome e per poi dirigere anche il film in questione, senza star e senza aiuti di marketing se non la proprio, ingombrante, presenza demiurgica a fare da richiamo.
In the land of blood and honey è un film girato in lingua locale che tratta di storie serbo-bosniache (la scansione drammaturgica non è eccessivamente americanizzata, come fanno molti suoi colleghi) e affronta la guerra con la lente d'ingrandimento su una coppia.
Certo Angelina prende uno schieramento (contro i serbi) e condanna l'altro (pur immettendo un po' di complessità) e di certo non dirige all'americana, anzi. Ricerca metodicamente lo stile compassato europeo, rifiuta ogni tecnicismo, virtuosismo o calligrafia per andare dritta a quello che ritiene essere il punto della sua storia: il rapporto tra un militare di alto grado serbo e la donna bosniaca di cui è innamorato.
Dopo un appuntamento romantico pre-guerra i due si ritrovano in un campo di prigionia, uno sta tra i carnefici l'altra tra le vittime. Il modo in cui la storia d'amore sarà disperatamente tenuta in vita in questa situazione è il film, il resto sono ruffianate. E in questo Angelina Jolie riesce anche abbastanza bene.
Prevedibilmente spostato sull'asse del femminismo e totalmente incapace di rendere al meglio le sequenze più maschili (che non sono quelle d'azione ma quelle in cui gli uomini fanno cose per le ragioni per le quali solitamente gli uomini agiscono), In the land of blood and honey pur con i pregi che si possono riconoscere ad un esordio di Angelina Jolie (no dico: Angelina Jolie!), alla fine dimostra di essersi posto un obiettivo eccessivamente alto. Parlare davvero di un conflitto estraneo alla propria cultura e alla propria esperienza era impresa titanica, e il risultato è un'operetta snob che pensa di essere andata a fondo mentre ha raschiato la superfice e semplificato tutto senza mai sporcarsi davvero mai le mani.
Il post è stato editato, e corretto grazie alla segnalazione di un lettore che mi ha fatto notare l'imperdonabile errore commesso. Nella prima stesura avevo scambiato le etnie dei due, cosa non trascurabile in un film che affronta il conflitto in questione. Se non ve ne siete accorti siete peggio di me, se ve ne siete accorti e siete stati zitti shame on you, se lo leggete solo ora fate finta di niente e continuate ad avere la più alta opinione possibile immaginabile di me.
RispondiEliminaMe n'ero accorta ma pensavo che fosse stato un tocco di originalità della Jolie. Come vedi, ho qualche prevenzione su questo film!
RispondiEliminaFlavia.