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9.2.12

La verità nascosta (La cara oculta, 2011)
di Andres Baiz

Ci sono film che sono realizzati per un'unica trovata, sono in tutto e per tutto canonici nel loro svolgimento ma hanno una trovata fuori dal comune che gli dà senso e su cui puntano tutto. O almeno sono pronti a scommettere che nella percezione dello spettatore quella trovata darà senso a tutta l'operazione. Era la scommessa, vinta, di I soliti sospetti o quella, persa, di The Game.
La verità nascosta pone il suo colpo di scena al centro del film, con un twist rigira il tono e il genere della pellicola, mandando all'aria qualsiasi supposizione dello spettatore e impiantando, di fatto, un nuovo film dopo almeno 40 minuti. Audace.

Contrariamente a quanto accade solitamente in questi casi la seconda parte del film (quella dello svelamento) riserva più sorprese, più potenza e più fascino della prima (quella del mistero), ma il problema di La verità nascosta è purtroppo altrove, cioè nell'incapacità di prendere questo meccanismo narrativo e trasformarlo in un film di 80 minuti. Nonostante infatti una durata esigua, lo stesso la pellicola indugia, perde tempo, ripete se stessa e ricalca fatti già raccontati prima di arrivare ad un finale che, invece che sublimare il climax, che a quel punto inevitabilmente si è creato, lo affloscia con un nulla di fatto. Chiusa interessante a parole, molto meno sullo schermo e alla fine di tanta attesa.

La verità nascosta soffre di un difetto tipico del cinema che oscilla tra l'horror e il thriller, ovvero un'idea troppo forte che schiaccia qualsiasi altra possibilità. L'effetto "Ai confini della realtà", quello per il quale la bontà dell'idea e il suo fascino stanno più nel non raccontato che nel raccontato, nella paura che una cosa simile possa accadere (e quindi nel fantasticarne con orrore i dettagli), più che nella dimostrazione di cosa comporti, specie se questa non dura poche decine di minuti ma ben 80.
A quel punto anche la riflessione sull'egoismo umano e i limiti della ricerca della propria felicità suonano fuoriluogo

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