La storia di come Average Joe, la webserie di Joe Flanders, si sia fatta strada nell'affollato scenario delle serie per la rete americane, è una delle meno convenzionali tra quelle sentite ma anche una delle più significative nello spiegare cosa stia succedendo nel mondo delle webserie. Arrivati ad un punto critico in cui YouTube insegue la televisione e in cui il pubblico è tanto e anche l'offerta cresce senza limiti (solo i canali finanziati da YouTube stesso sfornano show a rotta di collo, poi c'è il resto del pubblico che tenta la fortuna in rete) la strada per farsi notare comincia a passare da canali alternativi.
Invece che optare per la strada indipendente sul Tubo, invece che farsi coprodurre da un canale di aggregazione grosso come Spike o Crackle, invece che scegliere l'opzione hipster di Blip o, infine, invece che andare a bussare alle porte dei grandi produttori, la serie è andata su Funny Or Die, aggregatore particolare, con un pubblico difficile e tutto centrato sul voto che viene dato ad ogni video. Più un video è votato come Funny più sale in graduatoria, più è votato come Die più scende.
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