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9.5.13

Fire with fire (id., 2012)
di David Barrett

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Non fatevi ingannare dalla presenza di Rosario Dawson, Josh Duhamel e Bruce Willis, Fire with fire è una produzione straight to video che da noi (e non solo) arriva al cinema, realizzata da un regista con esperienze in serie tv (nonchè ex-stuntman), e scritta da uno sceneggiatore alla sua prima prova.
La storia è quella di un pompiere che vede massacrare dei suoi amici da un boss della mala locale e decide di denunciarlo, entrando così nel programma testimoni. Il boss però lo scova e decide di fare fuori lui e il suo nuovo amore, così (e finalmente) l'uomo passa al livello successivo e si convince a farsi giustizia da solo (ma Bruce Willis verrà a dargli una mano non appena scopre che c'è qualcuno da qualche parte che vuol menare le mani).

Non è certo una storia abbastanza canonica e priva di sorprese a rendere Fire with fire un film sciatto e povero, quanto la martoriante mancanza di ritmo. I molti eventi della trama non riescono mai ad essere incanalati in un flusso avvincente, in uno svolgimento dinamico che tenga desta l'attenzione. Anche le sparatorie paiono prive di ritmo.
Il motivo è semplice: i personaggi non sono interessanti e quindi non sono credibili. In maniera molto diversa dalle fiction italiane peggiori Fire with fire compie il medesimo percorso, pretende cioè di riuscire a creare sensazioni, umori e sentimenti di colpo, senza costruirli. L'amore tra i protagonisti è raccontato e mostrato da due scene improvvise invece che essere costruito (o almeno mantenuto vivo lungo tutto il film), il lungo braccio della mala che dovrebbe creare terrore nella figura del boss è frutto sempre dello stesso espediente (lo svelamento di particolari sulla vita dei cari di ognuno da parte del boss stesso) e addirittura l'ossessione e il senso di giustizia del poliziotto sono raccontati da una terza persona!

Impossibile appassionarsi, impossibile farsi prendere ma impossibile anche godersi un action movie medio o una trama poliziesca decente, perchè tutto è privo di senso, tutto è mostrato senza convinzione.
Gli unici momenti dotati di una certa convinzione sono quelli d'azione (che è il minimo vista la provenienza del regista), ma anche lì la voglia di strafare ed esagerare con l'effettistica toglie potenza a quelle che dovrebbero essere sequenze ben coreografate di onesta azione.
Era meglio che rimanesse uno straight to video.

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