Ci sono due anime in Emoticon :), film italo-newyorkese che rimbalza tra la storia di due fratelli che non sono davvero fratelli (entrambi adottati ma dalla stessa famiglia) e della nuova compagna del loro padre putativo, molto più giovane di lui e forse più vicina a loro. Da una parte dunque c'è la storia di due ragazzi che a modo loro si muovono tra coetanei, amori e scoperta della propria vera natura; dall'altra c'è la storia di una trentenne e dei suoi desideri, delle sue aspirazioni e di quel che scopre di sè assieme a questa nuova famiglia.
Il terreno è spinosissimo e viene reso ancora più incerto da un titolo che rimanda al lavoro della protagonista, dottoranda in nuovi sistemi della comunicazione, una sponda intellettuale che danneggia più che giovare al film.
Infatti in Emoticon :) la parte che sembra meno riuscita forse è proprio quella che gioca di sponda e rimando con la comunicazione mediata dalla tecnologia, con i social network, gli smartphone e via dicendo. Al contrario la più concreta e spesso, a sorpresa, la più coinvolgente è quella vecchio stampo, legata a svolte da melodramma (c'è più di una gravidanza temuta, arrivata e forse perduta nel film). C'è insomma più concretezza e partecipazione nel dramma e nella ricerca di qualcosa a cui non si sa dare nemmeno un nome che nel ritratto corale.
Livia De Paolis scrive, dirige e interpreta il ruolo protagonista, ed è impossibile non notare come sia la parte di storia che la riguarda la più riuscita. Nelle incertezze e nelle ricerche del suo personaggio c'è quella necessaria partecipazione, quello sguardo comprensivo e conscio che, al netto di molti luoghi comuni (le telefonate skype con la madre), trovano una sincerità e un'onestà rinfrancanti. Tutto il contrario del ritratto dei due ragazzi, la cui storia di accettazione di sè segue binari molto più distanti e manca totalmente di partecipazione, come fossero comparse di un altro film.
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