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3.11.05

No, no e no! Non finiremo come l'industria discografica

Le major cinematografiche hollywoodiane stanno stringendo sempre di più il cappio attorno ai nuovi formati DVD che dovranno segnare, oltre a nuovi standard di qualità audio/video, anche un momento di lotta vera alla pirateria.
L'ultimo segnale è la decisione di tutte le case principali di includere di watermark nelle loro prossime uscite, cioè dei segni indelebili impressi nei dati. Un watermark pervade tutta l'opera o tutti i dati nel disco se preferite, quindi sarà presente in qualsiasi copia digitale venga fata, ma anche in qualsiasi copia analogica, cioè per dire registrata con un microfono. Ditruggere il watermark vorrebbe dire degradare la qualità dei dati in modo tale da renderli irriconoscibili.
A questo punto qualsiasi lettore DVD di nuova generazione che riconoscesse un watermark nel disco in questione accerterà se questo disco è un supporto scrivibile o riscrivibile o se è un supporto originale. Nel primo caso inibirà la riproduzione, nel secondo la permetterà.
Fossi io incaricato di aggirare questa protezione non agirei sui watermark, che mi sembrano un sistema di marchiatura serio, ma suoi dispositivi di riproduzione che devono riconoscere il disco o i watermark.
Lo standard che dovrebbe supportare watermarks pare sarà HD DVD.

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