Francamente "noioso" è l'unica cosa che mi viene in mente.
Sapevamo tutti che un ebreo che parla della strage di Monaco del '72 e di quello che ne è seguito rischia di pendere dalla parte degli israeliani, lo sa anche lui, e sapevamo anche che di certo non poteva pendere dalla parte degli israeliani, mica siamo nell'America dell'edonismo reaganiano! Così Spielberg gira un film dove i protagonisti sono un comnmando di uomini specializzati (ma poi neanche troppo), incaricato di fare fuori gli arabi attentatori per conto del governo israeliano, ma non tralascia di spiegare con obiettività le ragioni di entrambi i fronti e cercare di mostrare che gli isrealiano erano efferati quanto gli arabi. Certo c'è una bella differenza in come mostra le scene dove gli arabi uccidono e in come mostra le scene in cui gli ebrei uccidono...
Ma parzialismi a parte, che per me ci possono pure stare, non è che per forza si debba essere neutrali, il film è proprio moscio, non c'è pathos mai, da nessuna parte. Sembra che lo sforzo d'imparzialità abbia prodotto un distacco da tutto.
La mente corre subito a quel gioiello di astrazione e potenza riflessiva che è La Battaglia di Algeri, capace davvero di mostrare le ragioni di entrambi i fronti la crudeltà di tutte le parti in gioco e capace di mettere davvero lo spettatore nell'impossibilità di prendere una parte.
Cosa rimane di Spielberg? Come al solito la forma. Le bellissime (quelle si) luci che entrano dal set e mai da fuori, la sovraesposizione che da A.I. in poi è diventata quasi la sua firma, i colori desaturati e la camera a mano che da Salvate il Soldato Ryan sono la forma dei film più impegnati. Mi sono mancati però molto i virtuosisimi e gli sfoggi di grande tecnica che meravigliano, l'estetica della ripresa e la rigorosa simmetria del montaggio. Veramente uno Spielberg sottotono.
Eric Bana è doppiato da un cane.
Emblematico finale sullo skyline di New York anni '70 dove è impossibile non notare le Torri Gemelle.
Sapevamo tutti che un ebreo che parla della strage di Monaco del '72 e di quello che ne è seguito rischia di pendere dalla parte degli israeliani, lo sa anche lui, e sapevamo anche che di certo non poteva pendere dalla parte degli israeliani, mica siamo nell'America dell'edonismo reaganiano! Così Spielberg gira un film dove i protagonisti sono un comnmando di uomini specializzati (ma poi neanche troppo), incaricato di fare fuori gli arabi attentatori per conto del governo israeliano, ma non tralascia di spiegare con obiettività le ragioni di entrambi i fronti e cercare di mostrare che gli isrealiano erano efferati quanto gli arabi. Certo c'è una bella differenza in come mostra le scene dove gli arabi uccidono e in come mostra le scene in cui gli ebrei uccidono...
Ma parzialismi a parte, che per me ci possono pure stare, non è che per forza si debba essere neutrali, il film è proprio moscio, non c'è pathos mai, da nessuna parte. Sembra che lo sforzo d'imparzialità abbia prodotto un distacco da tutto.
La mente corre subito a quel gioiello di astrazione e potenza riflessiva che è La Battaglia di Algeri, capace davvero di mostrare le ragioni di entrambi i fronti la crudeltà di tutte le parti in gioco e capace di mettere davvero lo spettatore nell'impossibilità di prendere una parte.
Cosa rimane di Spielberg? Come al solito la forma. Le bellissime (quelle si) luci che entrano dal set e mai da fuori, la sovraesposizione che da A.I. in poi è diventata quasi la sua firma, i colori desaturati e la camera a mano che da Salvate il Soldato Ryan sono la forma dei film più impegnati. Mi sono mancati però molto i virtuosisimi e gli sfoggi di grande tecnica che meravigliano, l'estetica della ripresa e la rigorosa simmetria del montaggio. Veramente uno Spielberg sottotono.
Eric Bana è doppiato da un cane.
Emblematico finale sullo skyline di New York anni '70 dove è impossibile non notare le Torri Gemelle.
stavolta il post l'ho letto.
RispondiEliminainsomma non vale la pena?
o almeno vale ma non è niente di che?
RispondiEliminaIo ti direi che per Spielberg vale sempre la pena anche se si tratta di una vaccata, perchè è uno di quei registi che non deve dimostrare più di essere un grande e di cui vale la pena seguire l'evoluzione anche quando è involuzione.
RispondiEliminaCerto a me mi ha proprio annoiato e mi lascia proprio indifferente. Come se non l'avessi visto...
Ma non avevi detto non mi ricordo dove, un po di tempo fa, che ti piaceva "la visione in compagnia"?...? Qua hai già visto tutto, da solo tralaltro...
RispondiEliminaVAdo a vedere da solo unicamente quello che so che non andrò a vedere con gli altri e francamente credo che per Munich sarebbe stata un'ìimpresa convincere qualcuno...
RispondiEliminanon sei solo... Hai me...
RispondiEliminaEra abbastanza Brokeback?
Che commozione....
RispondiEliminaMa dato il tuo rifiuto per lo Spielberg moderno e la tua disaffezione pensavo avresti con piacere disertato Munich che si prospettava una vaccata prima ancora di vederlo...
Cercando di imparare da te, cerco di vedere anche film che normalmente non vedrei... Come dire, allargo i miei orizzonti... Per questo voglio vedere il nuovo Ang Lee di cui normalmente non me ne fregherebbe nulla... Matchpoint invece proprio non riesco a farmelo interessare...
RispondiEliminaStrano eppure Match Point sta riscuotendo anche più successo.
RispondiEliminaBrokeback va visto cazzo se non altro per capire che la storia dei cowboy gay con cui la promuovono è una cazzata. I cowboy veri dei film non hanno mai mosso una mucca o una pecora, si chiamano cowboy ma fanno tutt'altro che i mandriani, mentre questi sono mandriani puri e non i cowboy dei film, e poi il film non è tanto sul loro essere gay o innamorati, ma sulle deviazioni della vita e su come ci sia sempre qualcosa che ti rimette al mondo, il luogo o la situazione che ti fa sentire bene. La tua Brokeback Mountain.
Lo so bene che il film è diverso da come viene promosso... Altrimenti anche con il massimo sforzo avrei avuto serie difficoltà ad andarlo a vedere...
RispondiEliminaeccolo là. Ei fu. anche questo è andato.
RispondiEliminacomunque tra i registi che usano più spesso (con maestria) la macchina a mano come non citare un grande di questa tecnica: lars von trier!
Ahò, che voi di co "pure questo è andato"? Te sembro un brokeback mountain io?
RispondiEliminasi riferiva a Spielberg.
RispondiEliminaAh e Spielberg è un brokeback mountain?
RispondiEliminaNo si riferiva al fatto che non è più quello di una volta.
RispondiEliminaHai presente Martin il secchione dei simpson? Ecco in questo momento leggendo i tuoi commenti penso a lui...
RispondiEliminasolo eric bana? il peggior doppiaggio mai sentito in un film "serio", tanto che pensavo che avessi scaricato...... eps, affittato un fake
RispondiEliminapaolo
dicevo.... non è solo eric bana ha essere doppiato da un cane. Direi tutto il cast tranne forse Daniel Craig.
RispondiEliminatanto che, fino alla fine, ho avuto il dubbio di aver scaricato...... ehm, affittato un fake
Paolo