5 ragazzi (3 ragazzi e due ragazze) che fanno una vacanza dallo studio, un luogo angusto e sperduto dove nessuno potrà venire loro in soccorso nè sentirli urlare, una misteriosa razza di cani intelligenti e assassini e il nero che muore per primo.
Niente di più classico.
The Breed si merita la sufficienza ma non va decisamente più in là di quello. Perchè è sì un horror-movie tipico (roba da venrdì sera in seconda serata su Italia 1), fatto sequendo pedissequamente tutti i dettami del genere e utilizzando tutte le figure più tipiche del caso, ma non tenta in nessun modo di alzarsi sopra gli altri. Non ci prova con una messa in scena raffinata, on ci prova con una storia originale, non ci prova con un finale diverso dal solito, non ci prova con una colonna sonora particolare e non ci prova nemmeno con dell'autoironia.
The Breed è un horror-movie come se ne facevano una volta. Ma non è più "una volta", e sinceramente oggi come oggi, nonostante il rispetto per il genere, vedere il nero che dice: "Oh! E' saltata la luce... Vado nello scantinato a rimettere a posto i contatori. TORNO SUBITO!" senza autoironia, viene da ridere lo stesso. E pure a vedere che i problemi di contestualizzazione vengano risolti alla bell'è meglio nei primi 30 secondi nella più diretta e scontata delle maniere (quando nessuno ha detto che andavano risolti per forza) mi infastidisce un po': "Ah! Che bello aver deciso di prenderci questa vacanza dallo studio, noi 5 amici nella nostra casa sull'isola dove ormai non abita più nessuno da anni.". Ci sono stati gli horror asiatici e non si può più tornare indietro. Non dico che li si debba imitare, ma almeno uno sforzo in più va fatto.
Non più della sufficienza.
Niente di più classico.
The Breed si merita la sufficienza ma non va decisamente più in là di quello. Perchè è sì un horror-movie tipico (roba da venrdì sera in seconda serata su Italia 1), fatto sequendo pedissequamente tutti i dettami del genere e utilizzando tutte le figure più tipiche del caso, ma non tenta in nessun modo di alzarsi sopra gli altri. Non ci prova con una messa in scena raffinata, on ci prova con una storia originale, non ci prova con un finale diverso dal solito, non ci prova con una colonna sonora particolare e non ci prova nemmeno con dell'autoironia.
The Breed è un horror-movie come se ne facevano una volta. Ma non è più "una volta", e sinceramente oggi come oggi, nonostante il rispetto per il genere, vedere il nero che dice: "Oh! E' saltata la luce... Vado nello scantinato a rimettere a posto i contatori. TORNO SUBITO!" senza autoironia, viene da ridere lo stesso. E pure a vedere che i problemi di contestualizzazione vengano risolti alla bell'è meglio nei primi 30 secondi nella più diretta e scontata delle maniere (quando nessuno ha detto che andavano risolti per forza) mi infastidisce un po': "Ah! Che bello aver deciso di prenderci questa vacanza dallo studio, noi 5 amici nella nostra casa sull'isola dove ormai non abita più nessuno da anni.". Ci sono stati gli horror asiatici e non si può più tornare indietro. Non dico che li si debba imitare, ma almeno uno sforzo in più va fatto.
Non più della sufficienza.
ma stai zitto è un bel film!!
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