Davvero una bella sorpresa questo United 93 di Paul Greengrass, la storia di uno degli aerei dirottati l'11 settembre del 2001, quello che non ha raggiunto il campidoglio e si è schiantato a terra in Pennsylvania per la ribellione dei passeggeri. Personalmente temevo 120 minuti di retorica pura e bandiere americane, invece ho assistito a 90 minuti di ricostruzione dei fatti (in certi punti anche romanzata ma con cura) in una messa in scena piena di suspense (nonostante si sappia da principio l'esito, o forse proprio in virtù di questo).
Tutto avviene sostanzialmente in 3 ambienti: l'aereo in questione, la sala di controllo totale globale di tutti gli aerei di linea americani e il centro di controllo dell'aeronautica militare.
Greengrass poi fa la scelta di narrare l'evento e non le storie particolari degli uomini che ne hanno preso parte, la narrazione è incentrata sui fatti di quel giorno e basta e questo è davvero apprezzabile. Così si va incontro ad una prima parte un po' noiosa, con tutte le procedure di partenza dell'aereo e l'illustrazione dei ruoli dei comandanti e dei centri di controllo, ma non appena viene colpita la prima delle due torri e tutto il centro di controllo va in allarme ricevendo segnalazioni di dirottamenti veri o presunti la tensione cresce moltissimo, per toccare l'apice quando alla fine anche sull'aereo in questione avviene il dirottamento e la ribellione dei passeggeri. Davvero lodevole.
Purtroppo temo che invece, World Trade Center, il film di Oliver Stone con Nicholas Cage sarà di tutt'altra pasta... Tutto bandiere, retorica e storie personali....
Tutto avviene sostanzialmente in 3 ambienti: l'aereo in questione, la sala di controllo totale globale di tutti gli aerei di linea americani e il centro di controllo dell'aeronautica militare.
Greengrass poi fa la scelta di narrare l'evento e non le storie particolari degli uomini che ne hanno preso parte, la narrazione è incentrata sui fatti di quel giorno e basta e questo è davvero apprezzabile. Così si va incontro ad una prima parte un po' noiosa, con tutte le procedure di partenza dell'aereo e l'illustrazione dei ruoli dei comandanti e dei centri di controllo, ma non appena viene colpita la prima delle due torri e tutto il centro di controllo va in allarme ricevendo segnalazioni di dirottamenti veri o presunti la tensione cresce moltissimo, per toccare l'apice quando alla fine anche sull'aereo in questione avviene il dirottamento e la ribellione dei passeggeri. Davvero lodevole.
Purtroppo temo che invece, World Trade Center, il film di Oliver Stone con Nicholas Cage sarà di tutt'altra pasta... Tutto bandiere, retorica e storie personali....
quando esce da noi?
RispondiEliminaIl 6 luglio
RispondiEliminaPeccato che loro non cadano su un'isola deserta in mezzo al pacifico
RispondiEliminaAd un certo punto quasi me l'aspettavo...
RispondiEliminavisto ieri sera... speravo davvero che a un certo punto spuntasse l'eroe e li riportasse a terra...
RispondiEliminasono tornata a casa con un'incredibile angoscia nell'anima...
Inquietante per il realismo ed il trasporto emotivo. Tante storie senza quell'intreccio che sa di posticcio, costruito ad arte. Riprese con camera a mano. Caos e attimi convulsi vissuti sotto una prospettiva personale. L'idea che Greengrass ci offre è l'impossibilità della gestione degli eventi, l'inevitabilità degli impatti. Nessun eroe: solo uomini comuni catapultati in una realtà da incubo e senza indicazioni, un piano da seguire, un protocollo. E la scena delle scene, il finale: lo United 93 senza controllo che ruota su se stesso, i campi della Pennsylvania intravisti dall'abitacolo che si avvicinano vorticosamente, la lotta disperata per il controllo dell'aereo. Poi, il buio. Tremendo. Mai, in vita mia, avevo sentito tanto silenzio in sala. Mai avevo provato quella reale sensazione di rimanere pietrificato sulla sedia. Ieri sera, al cinema, per un istante ho pensato che in quegli attimi fossimo morti tutti.
RispondiEliminaAd essere sincero non ho subito tutto questo trasporto, benchè il film non mi sia dispiaciuto affatto. L'ho trovato un film tecnicamente molto intelligente per il modo in cui affronta un evento difficile da mettere in scena in maniera non banale, ma tutto sommato freddo.
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