Con uno stile abbastanza anacronistico Lubitsch dirige questa commedia leggera nel 1942 anche se sembra il 1935, l'impianto è ancora fortemente teatrale, l'intreccio molto macchinoso e alla lunga intricato anche se al solito la scrittura è molto fluida e i personaggi impeccabilmente delineati.
Molti i propositi di Lubitsch nell'affrontare questo film. Si parla di nazismo, si parla del mondo dello spettacolo, si parla della dicotomia realtà/finzione (che del resto è un pallino del regista di Die Puppe) e si parla delle mostruosità umane come al solito.
Eppure Vogliamo Vivere, pur essendo un'opera inconsueta per precisione, professionalità e rigore mi è sembrato assolutamente fuori del tempo, appartenente ad un'era in cui il cinema era ancora troppo legato al teatro e poco emancipato. Siamo nel 1942, c'è già stato Quarto Potere, c'è già stato il realismo poetico francese eppure Lubitsch continua a girare film come fossero opere teatrali.
Molti i propositi di Lubitsch nell'affrontare questo film. Si parla di nazismo, si parla del mondo dello spettacolo, si parla della dicotomia realtà/finzione (che del resto è un pallino del regista di Die Puppe) e si parla delle mostruosità umane come al solito.
Eppure Vogliamo Vivere, pur essendo un'opera inconsueta per precisione, professionalità e rigore mi è sembrato assolutamente fuori del tempo, appartenente ad un'era in cui il cinema era ancora troppo legato al teatro e poco emancipato. Siamo nel 1942, c'è già stato Quarto Potere, c'è già stato il realismo poetico francese eppure Lubitsch continua a girare film come fossero opere teatrali.
Questo film non è stato oggetto di un remake, in chiave comica, da parte di Mel Brooks????
RispondiEliminaNon mi ricordo il titolo, ma ricordo che lo vidi prima dell'originale...