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5.12.06

Vera Cruz (id., 1954)
di Robert Aldrich

Era uno dei film della vita di Truffaut nonchè pellicola di culto di molti altri autori come Alex de la Iglesia che la cita apertamente in Perdita Durango.
Mentre a Truffaut era rimasta impressa l'incredibile asciutezza e schematizzata complessità del racconto (fu capace di descriverne lo svolgimento in una quindicina di punti) a de la Iglesia era rimasto più impresso il personaggio di Burt Lancaster e l'epica contrapposizione con il nemico/amico Gary Cooper. Uno scontro di moralità che solo alla fine culmina in un duello.
Western decisamente atipico per gli anni '50, ambientato in Messico e permeato da un'ambigua morale, Vera Cruz ha decisamente il suo punto di forza in Lancaster. Bravissimo e immorale, un antieroe che più volte lungo il corso del film ci sembra di confondere con l'eroe. La sua ambigua amicizia con Gary Cooper introduce nel genere western un'ambiguità, una doppiezza e una complessità che storicamente non gli appartengono.
I due cowboy sono l'uno il rovescio della medaglia dell'altro, entrambi tesi alla conquista dell'oro, entrambi disillusi ma dominati da diverse forme di morale e di individualismo, tant'è che alla fine Cooper si convertirà alla causa rivoluzionaria abbandonando l'individualismo e tornando a far parte di un gruppo dopo aver perso la guerra di secessione americana.

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