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22.2.07

Alpha Dog (id., 2006)
di Nick Cassavetes


Semplificando molto Alpha Dog è un incrocio tra City Of God e Scarface, ma con la marijuana. Cosa che, almeno al pubblico italiano, suscita una certa ilarità. Vedere ammazzamenti, sequestri, fuge, criminalità, perdizione ecc. ecc. legato alle canne..........
Cmq ridicolaggini italo-centriche a parte il film non è male, certo Nick Cassavetes non può non guardare al cinema del padre, un cinema spontaneo, attuale e metropolitano (anche se mancano tutte altre componenti come l'attenzione agli attori e l'improvvisazione) e lo fa seguendo un po' la moda del genere, cioè colori sparati e forte contrasto (oltre a musiche in tema ecc. ecc.) senza metterci troppo di proprio ma avendo il buon gusto di non moraleggiare e non risparmiare colpi bassi quando è il momento.
Questo per dire che non si tratta di un gioiello di originalità e maestria, ma comunque un film che si lascia guardare e che ha più d'una ragione per valere i 7€ del cinema. Ha un buon ritmo e non è stupido, anzi sa guardare senza disprezzo i protagonisti schierandosi di volta in volta su fronti diversi.
La trama è tratta da una storia vera, con tanto di didascalie finali su cosa è successo ai protagonisti.
Ridicolo oltre ogni dire il pezzo finale di Sharon Stone che dovrebbe essere il momento di grande recitazione. Sto cercando di dimenticarlo.

8 commenti:

  1. ho visto il trailer di presentazione dove c'è justin timberlake pieno di tatuaggi finti che si atteggia da negro mancato, e tanto mi basta per NON andarlo a vedere...

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  2. Ma guarda che invece Justin Timberlake insospettabilmente ci sta bene.

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  3. Anonimo9:14 PM

    Justin Timberlake, ahhhh se sapessi fare il woodoo...

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  4. Anonimo5:27 PM

    inaspettatamente anche io sono rimasta favorevolmnte colpita da timberlake,
    deduco tra le righe che anche tu sei stato infastidito dall'atteggiamento del pubblico italiota.. :-/

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  5. secondo me il pubblico è un po' ridicolo a tutte le latitudini perchè non sa mai bene quello che vuole e alle volte porta delle critiche assolutamente sterili ai film ("c'è troppa droga", "non è realista" e via dicendo).
    In questo caso però (stranamente) non ero polemico sul pubblico italiano che alla fine è più abituato ad un rapporto quotidiano con la marijuana rispetto a quello americano e quindi si può giustamente stranire di un simile dipinto.

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  6. Anonimo3:43 AM

    amo scèèro am quel pezzo finale è davvero insalvabile, come altre cose della regia di Cassavetes, che è evidente che dal padre ha preso poco.

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  7. Non tutto è ereditario.

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  8. Anonimo1:55 PM

    bhe nn andare a vedere un film solo per aver visto il trailer è davvero stupida come cosa..
    cmq il film è attualmente uno dei piu belli ke abbia mai visto... l'ho amato...

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