La classica domanda che segue la visione di un film vincitore di un festival come Venezia è "Lo ha meritato?", "Era da Leone D'Oro?" Il problema è che spesso i film in concorso non valgono poi molto e dunque vincono film non eccezionali.
A me sembra questo il caso di Still Life. Non che sia brutto, ma in astratto non mi sembra un film da Leone D'Oro. Solo tra quelli che ho visto gli ho preferito Proprietà Privata, I Figli Degli Uomini e Cuori.
Eppure non è che sia uno schifo, il suo perchè ce l'ha solo che ce l'ha tutto concentrato sullo sfondo. Lo scenario in cui si svolge l'azione (due ricerche di due personaggi per i loro amati) è quello di una località della Cina, una zona che stanno demolendo e smantellando per far posto ad una diga. Tutto sarà allagato e si provvede dunque a demolire le città e anche zone archeologiche vecchie di millenni.
In questo luogo in continua demolizione dove ogni tanto sullo sfondo crollano e implodono palazzi si perdono le persone, non ci sono indirizzi, non ci sono punti di riferimento, non c'è nulla e la vita (come suggerisce il titolo) si ferma.
La fotografia pure è molto bella, un digitale povero a toni molto contrastati che spesso e volentieri nega il sistema campo/controcampo per soffermarsi su un solo soggetto della conversazione o dell'azione. Zhang Ke Jia usa carrelli molto lenti, lentissimi, per descrivere le piccole azioni del quotidiano e marca il film periodicamente con indicazioni di sigarette, fumo, alcohol... E ogni tanto si concede astrazioni metafisiche (il palazzo che parte come un razzo è un vero momento!).
C'è una forte di ricerca di "rarefazione", delle atmosfere del miglior Kim Ki Duk, ma purtroppo la storia non è al pari dello scenario e dopo un po' sopraggiunge la noia e il disinteresse per questioni di cui, stranamente, a tratti sembrano disinteressarsi i protagonisti stessi.
A me sembra questo il caso di Still Life. Non che sia brutto, ma in astratto non mi sembra un film da Leone D'Oro. Solo tra quelli che ho visto gli ho preferito Proprietà Privata, I Figli Degli Uomini e Cuori.
Eppure non è che sia uno schifo, il suo perchè ce l'ha solo che ce l'ha tutto concentrato sullo sfondo. Lo scenario in cui si svolge l'azione (due ricerche di due personaggi per i loro amati) è quello di una località della Cina, una zona che stanno demolendo e smantellando per far posto ad una diga. Tutto sarà allagato e si provvede dunque a demolire le città e anche zone archeologiche vecchie di millenni.
In questo luogo in continua demolizione dove ogni tanto sullo sfondo crollano e implodono palazzi si perdono le persone, non ci sono indirizzi, non ci sono punti di riferimento, non c'è nulla e la vita (come suggerisce il titolo) si ferma.
La fotografia pure è molto bella, un digitale povero a toni molto contrastati che spesso e volentieri nega il sistema campo/controcampo per soffermarsi su un solo soggetto della conversazione o dell'azione. Zhang Ke Jia usa carrelli molto lenti, lentissimi, per descrivere le piccole azioni del quotidiano e marca il film periodicamente con indicazioni di sigarette, fumo, alcohol... E ogni tanto si concede astrazioni metafisiche (il palazzo che parte come un razzo è un vero momento!).
C'è una forte di ricerca di "rarefazione", delle atmosfere del miglior Kim Ki Duk, ma purtroppo la storia non è al pari dello scenario e dopo un po' sopraggiunge la noia e il disinteresse per questioni di cui, stranamente, a tratti sembrano disinteressarsi i protagonisti stessi.
mi sembrava un bel film...
RispondiEliminaA legger te sa però di gran rottura di palle...
Un po' si...
RispondiEliminaNon riesce a trasformare la lentezza in atmosfera e finisce per essere un ponto pesante in alcuni punti.
Però ci sono molte cose interessanti, ti dà un po' l'idea delle cose riuscite a metà...
ti credo, gli asiatici sono delle iene a creare immagini suggestive... Iene vere.
RispondiEliminasottoscrivo
RispondiEliminaquesto lo devo vedere... trovassi solo un cinema vicino a casa mia che si degni di darlo... vabbè
RispondiEliminamolto bello, cresce dentro con il passare dei giorni. [ho messo nei commenti il voto sulla connection, anche se un pò in ritardo...] grazie
RispondiEliminaEccomi al solito a rompere le palle con la richiesta di aggiornare col mio voto il post sulla connection. Ma che posso farci se i post li apri quasi tutti tu? :-)
RispondiEliminaGrazie mille e scusami.
P.S. En passant, per me il Leone l'ha meritato eccome.
No figurati, anche perchè per i post che escono fuori dalla prima pagina è indispensabile segnalarlo...
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