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6.5.07

Doppio Gioco (Criss Cross, 1949)
di Robert Siodmak

Rivedo sempre con piacere i film di Siodmak perchè pure se non è stato tra i registi americani più devastanti del suo periodo ha comunque esercitato un'influenza non trascurabile sul cinema che è venuto dopo. In particolare per i suoi toni horror (da vedere La Scala A Chiocciola, fondamentale per tutto l'horror italiano).
Doppio Gioco invece è un film giocato più sui temi noir in maniera molto classica (flashback, femme fatale, uomo onesto che si dà al crimine, un colpo), tuttavia Siodmak non rinuncia ad introdurre un po' di complessità delineando una dark lady che non è il classico genio malefico e sordidamente seducente ma una donna divisa tra l'avidità e il desiderio di scalata sociale e un effettivo sentimento per il protagonista (grandissimo Lancaster), dimostrato anche nel finale che cita La Pietà di Michelangelo. Certo più di altri noir Doppio Gioco si configura anche come un film molto legato all'intreccio (il doppio doppio gioco che fa il protagonista fingendosi doppiogiochista) e meno all'astrazione noiristica (il cui esempio maggiore è Il Bacio Dell'Assassino).
Da notare ancora una volta come il clima sia fondamentale nei noir, anche in Doppio Gioco infatti la temperatura gioca un ruolo centrale. L'afosità delle giornate, il sudore degli scontri e i conseguenti forti bianchi delle scene di giorno sono uno strumento espressivo in più per delineare l'infernale vivere cittadino e il disagio dei personaggi in gioco.

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