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7.5.07

Gli Onorevoli (1963)
di Sergio Corbucci

Gli Onorevoli è il classico filmetto italiano trascurabile, che ha la sua unica ragion d'essere nel piccolo segmento di Totò che, come spesso capita (ma non solo a lui, vedasi anche Piccola Posta), in un ruolo piccolo, marginale e di breve durata dà il massimo con gag sopraffine capaci di creare un continuo mood stralunato e a suo modo anarcoide, ma in una maniera profondamente diversa dall'anarchismo chapliniano o da quello dei fratelli Marx, l'anarchia di Totò è molto più ingenua, inutile, inefficace e provinciale. Un rivoltamento fine a sè stesso (ben lontano da qualsiasi possibile critica sociale) che riporta gli elementi anarchici ad una dimensione quasi domestica e per questo ancora più surreale.
Per il resto il film si compone di altri episodi (tutti intrecciati di continuo) che vedono protagonisti Franco Fabrizi, Franca Valeri, Gino Cervi, Walter Chiari e Peppino De Filippo, per creare un panorama delle tendenze politiche dell'epoca e dell'atteggiamento (tipicamente italiano) sfiduciato e arraffone nei confronti della politica.
E' vedendo questi film che mi viene voglia anche a me di gridare "Ve lo meritate Alberto Sordi!".

1 commento:

  1. Beh, trovo in questo film ache belle prestazioni di Tieri, Cervi e Walter Chiari. Sicuramente non un capolavoro, ma un ottimo "documento" del cinema. Da segnalare, inoltre, che questo è uno degli ultimi film di Agostino Salvietti che fa a Totò una discreta spalla.

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