Non c’è niente di più brutto di quando i personaggi di un film sono ridicoli, ma di quel ridicolo che ti vergogni tu in prima persona mentre sei seduto al buio accanto a degli sconosciuti e guardi immagini proiettate su uno schermo.
Eppure i primi due capitoli della saga non erano male. Certo non erano opere serie e ragionate come l’Hulk di Ang Lee, ma riuscivano nella difficile impresa di mantenere una sorta di ingenua fanciullezza a fronte di una fattura solidissima e veramente professionale: storie raccontate bene e con proprietà di mezzi, trovate visive invidiabili e nessuna caduta di stile (che nel tipo di film di cui parliamo è tutto: quando hai un protagonista a cui vuoi dare spessore che gira appeso a ragnatele che genera lui stesso attraverso i grattacieli di New York inguainato in una calzamaglia è importante non avere cadute di stile).
Invece è proprio qui che cade Spiderman 3, le cadute di stile sono multiple e difficili da sopportare (su tutte la parte del Peter Parker aggressivo posseduto dal simbiota alieno) e mancano a fare da contraltare dei momenti più interessanti. Le tematiche dei doppi, del bene e del male che si compenetrano sono un po’ ambiziose e sviluppate come in un tema delle elementari.
Dopo la sequenza iniziale (ampiamente circolata in rete prima dell’uscita ufficiale del film) in cui Peter Parker in borghese gira con un orrido motorino per Manhattan e viene sorpreso da Harry Osborn in versione nuovo Goblin, un perfetto esempio di coerenza con il personaggio dell’Uomo Ragno (contemporaneamente sfigato e potente), di ritmo e ottima azione, il film è praticamente finito. Le restanti due ore passano tra autoincensamenti e speculazioni sul tema della bontà.
Spiderman 3 è uno dei pochi casi in cui il cuore del film rovina la visione di ottimi effetti speciali.
LE TECNOLOGIE DEL FILM
Eppure i primi due capitoli della saga non erano male. Certo non erano opere serie e ragionate come l’Hulk di Ang Lee, ma riuscivano nella difficile impresa di mantenere una sorta di ingenua fanciullezza a fronte di una fattura solidissima e veramente professionale: storie raccontate bene e con proprietà di mezzi, trovate visive invidiabili e nessuna caduta di stile (che nel tipo di film di cui parliamo è tutto: quando hai un protagonista a cui vuoi dare spessore che gira appeso a ragnatele che genera lui stesso attraverso i grattacieli di New York inguainato in una calzamaglia è importante non avere cadute di stile).
Invece è proprio qui che cade Spiderman 3, le cadute di stile sono multiple e difficili da sopportare (su tutte la parte del Peter Parker aggressivo posseduto dal simbiota alieno) e mancano a fare da contraltare dei momenti più interessanti. Le tematiche dei doppi, del bene e del male che si compenetrano sono un po’ ambiziose e sviluppate come in un tema delle elementari.
Dopo la sequenza iniziale (ampiamente circolata in rete prima dell’uscita ufficiale del film) in cui Peter Parker in borghese gira con un orrido motorino per Manhattan e viene sorpreso da Harry Osborn in versione nuovo Goblin, un perfetto esempio di coerenza con il personaggio dell’Uomo Ragno (contemporaneamente sfigato e potente), di ritmo e ottima azione, il film è praticamente finito. Le restanti due ore passano tra autoincensamenti e speculazioni sul tema della bontà.
Spiderman 3 è uno dei pochi casi in cui il cuore del film rovina la visione di ottimi effetti speciali.
LE TECNOLOGIE DEL FILM
devo vederlo.
RispondiEliminaSottoscrivo, nella variante "non c'è niente di più brutto che guardare tutta la parte centrale di un film un po' con le dita davanti agli occhi modello incidente in autostrada e un po' con la testa voltata verso il vicino di posto sussurrando 'dimmi quando è finito' "
RispondiEliminaA questo punto c'è da sperare che non facciano pure il numero 4.
Oppure che lo facciano promuovendo a protagonista assoluto...
(SPOILER)
(SPOILER)
... il maggiordomo omertoso capitato lì DAL NULLA dopo due film e mezzo di assenza. Lo potrebbero intitolare "Gosford Park sui pattini volanti".
E finalmente l'assassino sarà il maggiordomo.
RispondiEliminainsomma 'na cagata.....
RispondiEliminao ormai sei diventato uno di quei critici del cazzo che anche se il film è una figata devono dire che fa cagare?
prima o poi lo andrò a vedere....anche se sono poco attendibile perchè mi fomento anche con le figurine animate....ma vedremo....ti aggiornerò....
intanto trema....
Oh recentemente escono solo cagate!! Non è colpa mia!!
RispondiEliminaA me i primi due erano piaciuti, ma questo proprio no!
Secondo me è anche un pò colpa tua.... Si sa che a Hollywood stai un pò sulle palle, e se possono farti rosicare sono sempre pronti.
RispondiEliminaJames Cameron non ti può vedere, non fare finta di niente, lo sai pure benissimo. Sempre per quella storia della festa da Jack Nicholson...
Quella volta che gli ho vommitato sulla moquette...
RispondiEliminaQuel cazzone di James aveva fatto un Mojito con troppo Lime...
RispondiEliminaSi sa che quando il fottutissimo mojito è troppo aspro ti viene da vomitare cazzo.
E successo anche a Joe Pesci alla festa di Elliot Gould.
Mah, "ridicoli"... Peter Parker è da sempre, nei fumetti, uno sfigatello che infarcisce i combattimenti di battutine. Non so, ma personalmente non ho trovato cadute di stile, ma solo una grande voglia di divertire (e divertirsi) da parte di Raimi.
RispondiEliminaCiau!
BenSG
Ma infatti il combattimento iniziale con il primo goblin ci sta tutto, è veramente in stile. E' il resto che scade, nel senso che non è per niente in linea (come mood) non solo con il fumetto ma anche con i precedenti due film, che avevano sempre quel tocco ironico di Raimi, ma sapevano "controllarsi" per non scadere nel ridicolo appunto.
RispondiEliminaIo al pezzo del locale jazz ho provato un vero senso di vergogna....
Sta prendendo quota l'ipotesi "a Raimi non hanno permesso di fare il film come voleva lui e quindi per ripicca ha approntato la frittatona più lesionista immaginabile" ?
RispondiEliminaFarò di tutto per smorzare sul nascere qualsiasi corrente si faccia propugnatrice di un simile luogo comune sul mio blog.
RispondiEliminaIo mi farò portavoce di questa corrente allora. Indipendentemente dal film che non ho visto.
RispondiElimina"Per ogni supereroe deve esistere un super antagonista." Diceva Sammy L. Jackson in Umbreakable.
Credo si possa appilacare anche al contesto del blog...
E guarda, di sicuro se io sono l'eroe di questo blog tu sei il mio antagonista.
RispondiEliminaNOn stavolta.
RispondiEliminaSpider Man 3 fa veramente troppo schifo.
Eppure secondo me non era difficile riuscire a fare un film di qualità come i due precedenti.
Secondo me, come si dice per il calcio, l' equipe che si occupa di Spider Man ha finito il suo ciclo. Non sanno più che inventarsi, e tocca cambiare...
Anche se i risultati al box office mi smentiscono...
C'è anche da dire che quando esci in 900 sale... E' difficile proprio vedere altro...
RispondiEliminaMi domando tralaltro che cazzo di cattivo possono usare per eventuali seguiti... Venom l' hanno buttato lì come spazzatura...
RispondiEliminaTodd Mc Farlane sarà avvelenato fracico.
rega' salvo venom e l'ex vedova nera theresa russel e la spettacolarità quando c'è il resto è riempitivo buttato un po' li accazzo...
RispondiEliminavio: secondo me a sam gli hanno dato alla testa i soldi invece, l'avesse buttata in sola caciara (tipo 300) l'avremmo, di base, perdonato ...
la reine
vedova nera? vedova nera... vedova nera....
RispondiEliminaMa chi è?! Mi dice qualcosa ma...
Posso dire che Bryce Dallas Howard è passata dai ruoli di:
-cieca (the village)
-sirena (da lady on the water)
-non-ne-ho-la-più-pallida-idea in Manderlay che non ho visto.
- Imbecille in Spider Man 3
La sua carriera ha chiaramente preso il volo. Papa Ricky Cunningham è orgoglioso di lei...
L'amico Comavigile sostiene che all'entrata in scena di Peter Parker con il ciuffo di lato il pubblico teenager prorompa in grida di "ehi, è un emo!".
RispondiEliminahttp://comavigile.splinder.com/
Gioventù del cazzo, ma ha cominciato Peter Parker.
- vb -
Beh quando uno le cose se le chiama, se le chiama...
RispondiEliminaChe vuol dire "emo"?
RispondiEliminaA me Peter Parker sembrava il cantante dei Cure...
emo è più a metà tra il cantante dei Placebo e un metallaro.
RispondiEliminaChristian Panucci in versione dark anni '80.
Ma quindi è un aggettivo? O una persona realmente esistente...?
RispondiEliminaMa in che cazzo di lingua è?
è il linguaggio di noi giovani
RispondiEliminaPuah.
RispondiEliminaPer fortuna che non faccio parte della vostra generazione.
Io vengo dal futuro.
D'accordissimo, tranne che sul voto dato sulla connection che mi sembra pure troppo in confronto a quest'imparziale e giustissima recensione. La mutazione tramite simbiota di parker in tony manero è di una bruttezza inenarrabile.
RispondiEliminaPerchè alla fine calcoli pure che le parti di intrattenimento (di cui non ho parlato) alla fine ci possono stare.
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