Do' il via ufficialmente alla maratona Harry Potter (con la "p"!) che mi porterà trionfalmente alla visione del quinto episodio. Incredibilmente per un motivo o per l'altro in tutti questi anni non sono mai riuscito a vederne nemmeno uno (certo non mi ci sono impegnato nemmeno troppo) e ogni volta che ne mancavo uno sapevo che mi si accumulava e un giorno me li sarei beccati tutti insieme. E così accade.
Lo scenario molto british-grottesco non mi dispiace anche se sono sempre le stesse cose, dalle caramelle stile Willy Wonka al mondo fatato sempre ricostruito in stile medievale (ma non esiste una modernità dei maghi? No, perchè la nostra modernità è la tecnologia che fa quasi tutto quello che fa la magia, dunque o c'è la tecnologia o c'è la magia).
Certo vedere un film del genere ad anni di distanza sapendo il successo della serie dei libri e dei corrispettivi film scatena un sacco di riflessioni para-filmiche. Come il fatto che la narrativa inglese propaghi in maniera così naturale e positiva l'ideale della predestinazione e della divisione in caste. Nella scuola per maghi di Hogwarts ogni bambino è destinato ad un casato e ce ne sono chiaramente di migliori e di peggiori, addirittura c'è quello che è ufficialmente riconosciuto per cattivi, roba da essere segnati a vita!
Non è la divisione manichea ad infastidire (in fondo il tono favolistico fa si che ci stia bene) è più che altro questo propagare la predestinazione lungo tutto il film.....
Certo non ho letto i libri ma si vede che alcune cose sono proprio di Columbus (che è pur sempre il regista del supercult Mamma Ho Perso L'Aereo), regista talmente d'esperienza da riuscire a svincolarsi da ogni peterjacksonismo nel riprendere i mondi di fantasia (cosa che sembra impossibile per tutti gli altri registi del genere).
Il primo capitolo di Harry Potter (con la "p", con la "p"!) è sostanzialmente un film dal tocco invisibile, dove tutto è lasciato alla storia e alla sceneggiatura, forte di un adattamento dai libri di successo, le soluzioni di regia sono poche e ben dosate per risultare il meno visibili possibile e ogni virtuosismo è bandito con successo.
Il risultato è il curioso ibrido dato da una forma puramente e classicamente americana (da film per ragazzi) su un contenuto tipicamente inglese, un po' la medesima crasi che avveniva con Le Cronache di Narnia.
Lo scenario molto british-grottesco non mi dispiace anche se sono sempre le stesse cose, dalle caramelle stile Willy Wonka al mondo fatato sempre ricostruito in stile medievale (ma non esiste una modernità dei maghi? No, perchè la nostra modernità è la tecnologia che fa quasi tutto quello che fa la magia, dunque o c'è la tecnologia o c'è la magia).
Certo vedere un film del genere ad anni di distanza sapendo il successo della serie dei libri e dei corrispettivi film scatena un sacco di riflessioni para-filmiche. Come il fatto che la narrativa inglese propaghi in maniera così naturale e positiva l'ideale della predestinazione e della divisione in caste. Nella scuola per maghi di Hogwarts ogni bambino è destinato ad un casato e ce ne sono chiaramente di migliori e di peggiori, addirittura c'è quello che è ufficialmente riconosciuto per cattivi, roba da essere segnati a vita!
Non è la divisione manichea ad infastidire (in fondo il tono favolistico fa si che ci stia bene) è più che altro questo propagare la predestinazione lungo tutto il film.....
Certo non ho letto i libri ma si vede che alcune cose sono proprio di Columbus (che è pur sempre il regista del supercult Mamma Ho Perso L'Aereo), regista talmente d'esperienza da riuscire a svincolarsi da ogni peterjacksonismo nel riprendere i mondi di fantasia (cosa che sembra impossibile per tutti gli altri registi del genere).
Il primo capitolo di Harry Potter (con la "p", con la "p"!) è sostanzialmente un film dal tocco invisibile, dove tutto è lasciato alla storia e alla sceneggiatura, forte di un adattamento dai libri di successo, le soluzioni di regia sono poche e ben dosate per risultare il meno visibili possibile e ogni virtuosismo è bandito con successo.
Il risultato è il curioso ibrido dato da una forma puramente e classicamente americana (da film per ragazzi) su un contenuto tipicamente inglese, un po' la medesima crasi che avveniva con Le Cronache di Narnia.
In effetti se c'è la magia diventa tutto un po medievale. Non esistono i maghi moderni, anche la contrapposizione con la tecnologia mi sento di condividerla.
RispondiEliminaCerto se poi mi propongono di scegliere fra un ipod, e lanciare pallette infuocate, tu lo sai...
Coraggio te ne restano altri 4, ora Harry Fotter deve diventare adolescente, provare la droga, il sesso i brufoli, topexan, la ribellione contro i genitori e contro il mondo, le tasse, i fiji, a famija...
Le fasi che preferisco in generale, in tutti i film, sono quelle in cui si mostra un nuovo luogo, una nuova quotidianità... mi incollano allo schermo. Come la prima ora di questo film.
RispondiEliminaPoi quando si deve montare la vicenda vera propria e il finale mi annoio un po' (in questo film).
Pensa che per me è invece il contrario.
RispondiEliminaTrovo sempre che le sequenze descrittive, quelle nelle quali si deve presentare appunto un luogo nuovo o nuovi personaggi, siano irreali e fatte male perchè spiegano tutto in maniera troppo dettagliata, in maniera diversa da come si farebbe nella vita vera. C'è troppa completezza di informazioni.
Le parti dei film che preferiscono sono quelle dove l'intreccio si annoda e poi chiaramente i colpi di scena di bassa lega tipo agnizioni e disvelamenti.
E bè, ognuno cerca cose diverse in un film. Io spesso rimango deluso dalla seconda parte dei tanti film che hanno questa struttura.
RispondiEliminaChe so, mi piace la prima parte de La città incantata (anche se quello è bello tutto), di Lanterne Rosse... la descrizione mi sembra sempre come dovrebbe essere, la vicenda in sé invece mi sembra arbitraria. Succede quello, ma poteva succedere qualsiasi altra cosa.
Esatto. E' proprio quello: "Vediamo cosa hanno escogitato per me gli autori"
RispondiEliminaDella Città Incantata (che comunque è bello tutto) adoro la parte finale, quella del riconoscimento di Aku come il fiume che salvo Chihiro... Che momento...
Abbi fede, andando avanti i film della saga migliorano (proprio come i libri).
RispondiEliminaAH AH allora on sono il solo a non aver visto i film in questione!
RispondiEliminaAnche io mi riprometto da tempo di fare una sorta di overdose di Potter per vedere che effetto fa.
ah Potter... scusa avevo capito Popper.
Tu ci scherzi ma ormai ho una seria difficoltà a dire Potter.....
RispondiEliminaBof, sono tutti filmetti carini niente di più...
RispondiEliminaIo apprezzo soprattutto il fatto che per ogni film scelgono sempre una regia diversa. Questo secondo me è un bene perchè garantisce freschezza di idee.
Ah Ermione più cresce più secondo me diventa fica.
certo non sarà come la maratona del signore degli anelli...sono stato spesso tentato di cominciare anche io a guardarli....però sapendo che provengono da una serie letteraria dovrei leggere prima tutti i libri e non posso certo andare a comprare harry fotter in libreria...non regge neanche la scusa di mia figlia perchè per quanto articoli suoni ancora siamo lontani dal leggere...quindi non li vedrò mai.
RispondiEliminache sillogismo infallibile.
RispondiEliminaComunque vedere film senza leggere i libri da cui sono tratti dà un brivido tutto particolare...
si di ignoranza.
RispondiEliminatsk...
Scusa ma... questo post è sul serio del 2007? No perché o non è del 2007 o io sto diventando pazzo.
RispondiEliminasi che è del 2007, perchè non dovrebbe?
RispondiEliminaricordo di aver visto tutti gli harry potter in fila prima del quinto episodio.
Ma il 2007 è due anni fa...
RispondiEliminaBoh.
*chiama la neuro*