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5.12.07

Paranoid Park (id., 2007)
di Gus Van Sant


A me Gus Van Sant mi ha sempre intrigato, con le sue mille ricercatezze che se pure non sempre vanno a segno mi commuovono per la ricerca spasmodica di un cinema più forte.
Se poi si considera il sistema nel quale è cresciuto e nel quale lavora (quello americano) la cosa è ancora più strana e curiosa. Se però le sue prime opere erano abbastanza immature e le sue opere di mezzo molto al servizio degli studios, con gli ultimi film ha trovato finalmente un modo di fare cinema che piace a me (che, voglio dire, è la cosa che più conta!).
Soprattutto in Paranoid Park, ritrova Christopher Doyle, il mito. Dopo l'acutissimo remake di Psycho finalmente tornano insieme e il risultato si vede e come, il film ha tutto un altro passo estetico rispetto alla solita produzione di Van Sant, consentendogli di potersi concentrare anche su altro come una colonna sonora molto particolare e in certi punti davvero sorprendente (per l'uso che fa di musica orchestrata per altri film, in particolare Nino Rota).
La storia pure è sufficientemente decostruita. Dove per sufficientemente intendo proprio sufficientemente, cioè non troppo e non troppo poco. Tratto da un libro Paranoid Park se ne distanzia subito e su un canovaccio da thriller instaura tutto un altro discorso disinteressandosi dell'intreccio e guardando unicamente il suo protagonista perchè solo lui conta.

Avrete capito che Paranoid Park è un film decisamente all'europea (ma molto proprio!) pur fatto in stile americano. E sorpresa delle sorprese anche lo stile di lavorazione è stato fortemente europeo quasi nouvellevaghiano, con gli attori reclutati tra veri skaters e le scene e le battute concordate di giorno in giorno tra il regista e loro. Una lavorazione libera come non sono possibili ad Hollywood che finalmente fa centrare totalmente il segno a Van Sant. Godo.

L'APPROFONDIMENTO SU MYMOVIES.IT

13 commenti:

  1. Sono molto stupito che Gus Van Sant ti abbia sempre intrigato. Comunque, anche a me.

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  2. Anonimo3:16 PM

    Ma di che parla sto film?

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  3. Anonimo9:26 AM

    Ho visto Paranoid Park ieri sera al Sottodiciotto Film Festival... una poesia nera, delicata e forte. Ne parlo qui: http://blog.libero.it/soloparolesparse/commenti.php?msgid=3717727&id=15123#comments

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  4. Parla di una morte, di alcuni ragazzi che ne sono testimoni e della polizia che cerca di capire cosa è accaduto. Di sfondo una high school e la vita di uno di questi testimoni.

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  5. Anonimo1:55 PM

    fanno a pizze?

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  6. diciamo che è più il genere di film da immagini al rallentatore degli skaters, zoom lentissimi con musica sul volto del protagonista un po' vittima della vita e problemi personali inespressi.

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  7. Anonimo7:07 PM

    acc, non è quello che cerco...
    Niente mi tocca aspettare il prossimo Miike, sulle guerre fra studenti ribelli.

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  8. Anonimo9:56 PM

    Caro gparker, finalmente per una volta ci troviamo d'accordo! Splendida secondo me la scena in cui il protagonista è sotto la doccia...

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  9. Addirittura io lo vorrei rivedere

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  10. Anonimo6:47 PM

    la decostruzione di Van sant andrebbe presa a modello: come scrivere una storia senza esagerare con la confusione mentale e senza però appiattirsi su una narratività troppo tradizonale

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  11. L'ho visto ieri sera ed è stato amore. Stilisticamente mi è piaciuto tantissimo, ci sono stati dei momenti in cui avrei voluto conoscere Van Sant per stringergli la mano e dargli una pacca sulla spalla.
    La scena nella doccia è la scena.

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  12. eh ma Christopher Doyle è un mito.
    Io ho amato tantissimo la scena di lui che molla lei senza parole con la colonna sonora di Amarcord e anche il primo rapporto sessuale.

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