A differenza del suo predecessore, Polar Express, questo film è bello, direi che è un capolavoro ma poi sembro uno che non dà peso alle parole, non c’è niente di meglio di un bel film con uno score bellissimo.
Robert Zemeckis colpito dallo score composto da Alan Silvestri nel 2004 per il film Van Helsing, ha chiesto al suo compositore di fiducia di usare lo stesso mix vincente, ovvero orchestra + sintetizzatore. Di score nel film ce ne sta poco (stiamo sui 65-70 minuti) ma quel poco che c’è si fa sentire. La melodia principale è un ottimo mix di orchestra, sintetizzatore e potenti cori maschili per definire la mascolinità di Beowulf. Non da meno sono la melodia drammatica (che domina la seconda parte del cd) e la melodia misteriosa per definire il personaggio della madre di Grendel, anche se magari come esperienza d’ascolto non è ottima, nel film questa melodia fa il suo lavoro in modo eccellente.
Nel cd sono presenti anche 2 canzoncine cantate dalla moglie del re Hrothgar, sempre musicate da Alan Silvestri tanto che la melodia chiamata A Hero Comes Home riprende la melodia drammatica (sempre destinata a Beowulf). L’azione non è da meno, sono solo 2 i pezzi, ma si fanno notare benissimo, soprattutto Beowulf Slays The Beast, che purtroppo nel cd dura solo 6 minuti, mentre nella versione cinematografica ne dura 10, è veramente notevole.
Come solito nei cd di Alan Silvestri l’ultima traccia è destinata ad una canzone, che in questo caso è meno insopportabile delle altre, il titolo che di questa traccia è A Hero Comes Home e si basa sempre sulla melodia drammatica, ovviamente sempre musicata da Alan Silvestri.
Beowulf è il classico esempio di un grandissimo compositore che musica un grande film diretto da un grande regista.
IL FILMLO SCORE
il film mi aveva colpito in negativo, tuttavia lo score mi sembrava interessante...
RispondiEliminaPosso fare un OT musicale?
RispondiEliminaMa, Compatto, questo Koh Otani che ha musicato Shadow of the Colossus è un emerito sconosciuto? O è famoso?
Kô Ôtani è famoso in patria, è un compositore che musica film e serie tv, è il classico compositore famoso che "scende" nel mondo videoludico.
RispondiEliminaCome successe per John Debney con Lair.
Ma ti piace lo score di Shadow of the Colossus, a me non mi ha fatto impazzire.
Credo che ascoltato in game sia straordinariamente coinvolgente: il prologo To the ancient Land, il brano di battaglia Counterattack... l'epilogo Those Who Remain.
RispondiEliminaNon so, forse gode della luce riflessa dal gioco. A me comunque è piaciuto.
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Credo che il risveglio della principessa Mono con la valanga di suggestioni e di pensieri di cui investe il giocatore ("Chissà cosa prova, dove crede di essere...") sia la scena più emozionante che ho mai visto in un videogame.
Osservare questo personaggio guardare per la prima il luogo dove l'eroe - e il giocatore - ha portato a termine un tale cimento e dove poi è successo quel finimondo.
S
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GParker, se non hai giocato i due giochi di Ueda, ICO e SOTC, ti sei perso un tizio che fa arte con il mezzo videogame senza usarlo come contenitore di arte tradizionale (senza musica addirittura, nel caso del primo).
Shadow Of the colossus mi ha sempre intrigato, ci avrei voluto giocare.
RispondiEliminaDevo dire la verità a me gli score asiatici (almeno per quanto riguarda il reparto dei videogiochi) non mi fa impazire, sono sempre tutti molto simili.
RispondiEliminaMa hai provato ad ascoltare i brani fuori dal gioco? Di solito le musiche se ascoltate da sole rendono meno.
grandi giochi entrambi, sono sicuramente fra i migliori giochi fatti per PS2..
RispondiEliminaGuarda se mai li metteranno in vendita sul Wii Shop mi compro il joypad apposito per giocarci.
RispondiElimina@compatto
RispondiEliminaSì, l'ho ascoltato anche fuori... ma è ovvio che dopo aver giocato con trasporto il gioco il giudizio non è più molto obiettivo.
Ma con la musica si sa che funziona così.
@gparker
I giochi sono prodotti da un team interno SONY, quindi è quanto mai improbabile che succeda.
Comunque che tu non li conosca è grave: come detto prima, qui si esula da storia/musica/scenari... non parliamo di giochi "contenitori" infarciti di arte cinematografica o di altra arte tradizionale.
Il team director Ueda è un fottutissimo genio e riesce ad usare il gameplay come mezzo espressivo, addirittura a manovrare il giocatore come se lo dirigesse lui (non sto qui a fare l'esempio specifico sempre per non spoilerare).
Nel primo gioco Ueda riesce a trasferire sensazioni ben precise senza usare né dialoghi né musica, esclusivamente con una sapiente concezione del castello/prigione/labirinto. La sua complessità è misurata in maniera tale da far sì che il giocatore modifichi la sua percezione del luogo e interpreti diversamente le emozioni dei personaggi.
In un film la cosa non si potrebbe fare: se non è il fruitore a "risolvere" il puzzle non si ha la garanzia che egli segua questa evoluzione. Il videogioco ha una capacità superiore di porre lo spettatore/giocatore nella disposizione d'animo voluta, proprio perché ha tante istanze quanti sono gli spettatori, si svolge "su misura" per così dire.
Insomma, il mezzo videogame ha una sua specificità e questi due giochi certamente lo mostrano.
Ok lo metto nella lista delle cose da fare
RispondiEliminasappiamo entrambi che qual'è il tuo prossimo gioco parker, non fare promesse che non puoi mantenere.
RispondiEliminaDillo che non vedi l'ora di salvare principesse elfiche..
Ma ultimamente ho scoperto che il 20 Giugno esce Pro Tennis 3 e secondo me sarebbe da comprare. Ma ti avverto che dopo dovrai ristrutturare casa.
RispondiEliminaMa perchè ricevo giochi come minacce?
RispondiEliminasempre meglio che ricevere minacce e basta..
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