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10.5.09

Tormento (1950)
di Raffaello Matarazzo

Tra Catene e Figli di Nessuno, c'è Tormento, secondo capitolo dell'iniziale trilogia sul ruolo della donna, la sua vessazione continua e il rapporto con il sacro del trio Matarazzo/Sanson/Nazzari.

Rispetto agli altri due film Tormento è nettamente più asciutto e ridotto all'osso, non tanto nella sceneggiatura quanto nello svolgersi degli eventi, riassunti per punti chiave ancor più che negli altri film. Stavolta è tutto un succedersi di colpi di scena e momenti topici senza altri fronzoli, senza però che questo appesantisca il tutto o che ne vada del melodrammatismo generale. Anzi, semmai è tutto di nuovo funzionale al momento del primo piano con violini sparati al massimo.

Tormento poi affronta in maniera ancora più frontale il tema religioso (colpito di striscio in Catene e affrontato non di petto in Figli di Nessuno), creando una trama orchestrata attorno ad un figlio fuori dal matrimonio e alla conseguente punizione del fato che arriva inesorabile (e multipla!).

Senza mai apertamente condannare Matarazzo mostra un mondo dai valori arretrati (anche per l'epoca) e quindi popolari, un mondo in cui i personaggi (specialmente quelli positivi) ragionano secondo dettami di una morale provinciale e bigotta e che indirettamente proprio per quei dettami si trovano a soffrire. In special modo le donne, vittime di una struttura sociale infamante (specialmente in Catene) e vero punto di raccordo di tutte le ingiustizie della società. Qui ad andare in galera è lui ma a rimetterci davvero è comunque lei, punto nodale del melodramma.

Riguardo quel vecchio discorso sugli echi disneiani in Matarazzo, qui c'è tutto il modo di concepire il ruolo, le fattezze e l'atteggiamento della matrigna che è degno dei migliori lungometraggi d'animazione. Senza contare la scena della fuga dallo pseudo-convento! Praticamente Cenerentola...

5 commenti:

  1. jack skellington11:50 PM

    interessantissimo il ragionamento sulle analogie disney-matarazzo.. ma il discorso vale anche per i melò americani e kitsch alla douglas sirk o solo per quelli italiani (che non ho mai visto, anche per che in tv chissà perchè non li danno mai)?

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  2. è una cosa che ho notato soo nei film i matarazzo. I mel americani sono completamente diversi da quelli matarazziani. Quasi opposti, noi asciughiamo tutto quasi per svelare l'arcano, il meccanismo ad incastro che stritola i personaggi mentre gli americani aumentano, caricano e nascondo quell'intreccio melodrammatico.

    non è vero che non li fanno mai in tv, io li ho visti lì e ora ghezzi sta trasmettendo tutto matarazzo, motivo per il quale li sto postando tutti ora.

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  3. jack skellington8:23 AM

    ahh se intendevi ghezzi ok.. mi riferivo al fatto che in orari "normali" non vengono trasmessi quasi mai dalla rai, almeno in confronto a cose che all'epoca ebbero analogo o anche minore successo popolare (commedie, film di totò ecc.)

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  4. Mi risulta che retequattro li trasmetta spesso, nella fascia pomeridiana , come del resto quelli americani.A proposito di questi ultimi, è vero : il meccanismo è molto più complesso, è utilissimo vedere l'analisi che ne ha fatto Scorsese nel suo Viaggio nel cinem aamericano e del resto si comprende o anche perchè Sirk piaceva tanto a Fassbinder..

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  5. si sicuramente, io ammetto di non amarli tanto ma continuo a vederli, c'è come qualcosa che mi sfugge.

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