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24.2.11

My Anime Girlfriend

Una delle cose più difficili e contemporaneamente più facili da fare in una webserie è l'animazione. Facile perché disegnare è alla portata di chiunque lo sappia fare, non ha limiti di budget e consente di produrre serie e situazioni di qualsiasi tipo. Difficile perché il processo produttivo che porta ad un'animazione è lungo e laborioso oppure corto e dispendioso. Ed essendo l'economia di mezzi una delle caratteristiche principali delle produzioni per la rete più interessanti e selvagge, se si spende da una parte tocca risparmiare da un'altra, portando a squilibri fastidiosi e controproducenti (a meno di clamorose trovate).
Per questo forse i migliori esperimenti in materia sembrano essere quelli che mischiano animazione e live action, riducendo al minimo indispensabile la prima e contemporaneamente dandole il compito che meglio sa espletare, non tanto disegnare un mondo e gli eventi, quanto dar vita alle cose più improbabili e fantasiose.

È il caso del bellissimo e seminale Drawn By Pain di Jesse Cowell (in cui una ragazza che da bambina ha subito traumi pesanti riesce ad animare i propri disegni e lo fa per scopi violenti da giustiziere/vigilante) ed anche quello di una serie partita da pochissimo, arrivata solo al secondo episodio ma già molto promettente.
My Anime Girlfriend già dal titolo e dalle poche premesse si rifà ad un filone molto florido al cinema, quello delle "ragazze virtuali", le storie in cui uomini mediamente sfortunati con l'altro sesso si creano o si ritrovano per le mani ragazze non di carne, bellissime, che stravedono per loro ma che solitamente col tempo rivelano di avere delle fastidiose controindicazioni. E benché la trama dei primi due episodi ancora non sia arrivata a questo, sembra comunque quella la direzione che prenderà anche My Anime Girlfriend

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