Se c'è un prodotto realmente unico che proviene dal cinema francese è quel filone di cinema "cute" alla francofona (il cui più famoso esempio è Amelie): leggero, brillante, buonista, ruffiano e un po' d'altri tempi ma con un gusto e, nei casi migliori, un'armonia nel risultato che sanno di maestria. Se i drammatici, i polar e il film d'azione che vengono dalla Francia, anche nei casi migliori, rivelano le loro provenienze sono i film come Emotivi Anonimi che ci appaiono come i più indiscutibilmente francesi.
Si tratta di film che mescolano una sceneggiatura caramellosa, una fotografia caramellosa, un montaggio leggero, una recitazione caramellosa e una serie di canzoncine caramellosissime alternate ad uno score frizzante. Declinando ogni componente nella medesima direzione si dovrebbe raggiungere in fretta la melasa intollerabile, invece nelle mani di Jean-Pierre Améris il film rimane sempre divertimento autentico, per ogni colpo al cerchio dello zucchero ce n'è uno alla botte dell'autoironia.
La forza di Emotivi Anonimi è infatti di non credere fino in fondo a quello che afferma con la sua forma ma di ricordarsi in ogni momento, con una coerenza interna e costanza lungo tutto il film impressionanti, che è solo una posa. Così, per ridere.
E' infine impossibile prescindere dalla presenza di Benoît Poelvoorde, attore fino ad ora sottovalutato (in Italia) abilissimo a nascondersi e abituato a dare un contributo invisibile. Invece qui gli è richiesta la prestazione caramellosa sopra le righe e regala un campionario di microespressioni e contributi alla storia fatti di gesti e posizioni nello spazio che agevolano anche il lavoro dell'altra protagonista, Isabelle Carré, visivamente perfetta, meno come recitazione.
Alla fine Emotivi Anonimi è senza dubbio il film "checcarino!" dell'anno (concluso), ma con gusto, se non altro. No come quella truffa di The Artist.
Io invece pendo piu' per the artist. Questo l'ho trovato un po' spento e svogliato. Tutte le componenti: le gag, i momenti romantici, i numeri musicali, mi son sembrati molto ordinari. The artist, se non ti aspetti di vedere un film filologico, ha molte idee azzeccate e non ovvie.
RispondiEliminaChe colpo di coda con quella frase finale! Mi hai lasciato di stucco :-O (davvero)
RispondiEliminaHo subìto il bombardamento del trailer al cinema (checcarino), ma vorrei sapere se il film aggiunge qualcosa al trailer o no. Grazie
RispondiEliminaIl punto con The Artist è che se è vero che è molto più originale di questo, è anche molto più truffaldino perchè promette una cosa (film simile al muto o almeno in quello stile) e ne dà un'altra (film uguale agli altri, senza parole con 3 trovate da cinema muto). A parità di cuteness preferisco la schiettezza di Emotivi anonimi che mi dà l'idea abbia anche qualcosa in più da dire. In fondo The Artist, originale nella forma, è E' nata una stella pari pari.
RispondiEliminaSecondo me si, perchè il trailer, per definizione, lascia intuire una storia che già sai, qui invece i tempi e le modalità di svolgimento sono un po' diverse dal solito e l'alternanza tra parti cantate (poche eh, ma ben piazzate) e segmenti recitati ha un valore aggiunto tutto suo.
..PARTI CANTATE??? in emotivi anonimi????
RispondiEliminaci sono almeno 3 canzoni!
RispondiEliminano no no no...
RispondiEliminaCome no? Io me le ricordo, una all'inizio, una in mezzo cantata nel centro commerciale e una alla fine...
RispondiEliminaI miei no erano di rifiuto non di negazione. Non ce la faccio se e' cantato. La talpa? Io visto ieri...
RispondiEliminanon è cantato, ha 2 canzoncine carinissime. Secondo me ti piace. La talpa bellino, devo scrivere, sto indietrissimo
RispondiEliminaIMHO, quelle 3 canzoncine sono insopportabili.
RispondiEliminaNon e' facile onorare questa immarcescibile tradizione francese , e Ameris non e' ne' Resnais ne' Ozon.
verissimo che ameris non è Ozon, ma c'è anche da dire che ne mette un paio solo e molto ben in tono con la vicenda. Poi ammetto che il particolare di troncarle ogni volta mi ha fatto godere.
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