Come molti già sanno Gabriele Muccino sta ultimando il suo primo film hollywoodiano The Pursuit Of Happiness con Will Smith, mentre hanno realizzato da poco un remake sempre hollywoodiano di L'Ultimo Bacio (che si chiama ragionevolmente The Last Kiss) con Zach Braff. Pare insomma che Muccino piaccia ad Hollywood (o sia molto ammanicato a seconda che siate complottisti o meno) tanto che, è notizia recente, ha già firmato per dirigere un secondo film nella mecca del cinema senza nemmeno che il primo sia finito, senza nemmeno cioè che abbiano visto i risultati (anche se sicuramente nell'ambiente girano i montaggi parziali o ampie sequenze tratti già realizzate). Il film si chiamerà A Little Game Without Consequences.
Detta la notizia ed espressala con il rigore che caratterizza i pensieri mi distendo e tiro fuori lo snobismo delle opinioni per levarmi una soddisfazione di cui temevo non mi sarei mai potuto liberare.
Muccino in Italia è molto seguito, riscuote successo ed è avversato da parte della critica e da una buona parte del pubblico abituale delle sale, il che vuol dire che i suoi film li vanno a vedere sia chi va al cinema abitualmente sia chi ci va veramente poco. I secondi lo apprezzano e i primi (generalmente si intende) lo avversano accusandolo di superficialità, banalità, populismo, ridicolaggine, svilimento del cinema italiano ecc. ecc. E' molto frequente insomma trovare disprezzatori di Muccino che lo assimilano al fratello minore.
Io Muccino non lo schifo, anzi lo trovo uno dei migliori registi italiani del momento, sicuramente quello tecnicamente più abile. Non ho amato particolarmente i suoi film, non ne sono fan nè penso siano grandi capolavori, questo no, e quando dico che è il miglior regista in circolazione parlo della sua abilità professionale, della sua inventiva registica e del rapporto intelligente che ha saputo instaurare con la tradizione italiana e l'innovazione americana.
Ora il riconoscimento hollywoodiano gli dà quello che si merita, cioè un riconoscimento non alle sue opere come film d'alto valore, ma un riconoscimento come grandissimo (anche e soprattutto considerata l'età) tecnico della regia, campo in cui Hollywood eccelle e primeggia.
I lavori di Muccino sono tra i pochissimi lavori italiani contemporanei che hanno un occhio fortissimo all'estetica, hanno uno stile riconoscibilissimo e molto originale, fanno un uso intelligente di tutti i tipi di tecniche di riprese, sono dinamici e interessanti e soprattutto sempre diversi pur essendo molto simili. Muccino si è formato con documentari e si vede, ha una cura per il particolare che in Italia semplicemente non c'è (nessuna polemica, solo che solitamente si segue la scuola morettiana del realismo), una cura per una messa in scena che sia fortemente e dichiaratamente artificiosa con colori barocchi e un'illuminazione creativa presente con luci che provengono quasi sempre da fuori il set. Tra i pochi in Italia a fare un cinema classico (e per questo piaciuto dagli americani) Muccino sa narrare benissimo non annoiando e a tratti appassionando, unendo il rispetto per il nostro cinema nazionale con l'evidente passione per il cinema barocco e entertaining all'americana.
La note dolenti sono i contenuti. Si, come ho già detto non ritengo i film di Muccino dei gran film, molti sono francamente stupidi e banalotti (Ecco fatto e Come Te Nessuno Mai) e altri un po' inutili e scontati (Ricordati di Me) ma alle volte azzecca il taglio, il ritmo e la storia, riuscendo a fare qualcosa di originale e poco visto (L'Ultimo Bacio).
Difetti insomma che potrebbero scomparire ad Hollywood dove il regista non si impiccia (specialmente se è un nessuno come Muccino ora) della sceneggiatura, la riceve e la deve mettere in scena e basta, ci sono altri professionisti che si incaricano di scrivere.
Spero sinceramente in un bell'exploit perchè lo merita e perchè fa un cinema che non sarà di grandi contenuti e grandi temi, ma diverso, appassionante e appassionato.
Sono curioso di vedere The Pursuit Of Happiness ma credo che il meglio lo darà nel secondo film (dove dovrebbe essere più a suo agio con la sicuramente più complessa macchina produttiva americana).
Detta la notizia ed espressala con il rigore che caratterizza i pensieri mi distendo e tiro fuori lo snobismo delle opinioni per levarmi una soddisfazione di cui temevo non mi sarei mai potuto liberare.
Muccino in Italia è molto seguito, riscuote successo ed è avversato da parte della critica e da una buona parte del pubblico abituale delle sale, il che vuol dire che i suoi film li vanno a vedere sia chi va al cinema abitualmente sia chi ci va veramente poco. I secondi lo apprezzano e i primi (generalmente si intende) lo avversano accusandolo di superficialità, banalità, populismo, ridicolaggine, svilimento del cinema italiano ecc. ecc. E' molto frequente insomma trovare disprezzatori di Muccino che lo assimilano al fratello minore.
Io Muccino non lo schifo, anzi lo trovo uno dei migliori registi italiani del momento, sicuramente quello tecnicamente più abile. Non ho amato particolarmente i suoi film, non ne sono fan nè penso siano grandi capolavori, questo no, e quando dico che è il miglior regista in circolazione parlo della sua abilità professionale, della sua inventiva registica e del rapporto intelligente che ha saputo instaurare con la tradizione italiana e l'innovazione americana.
Ora il riconoscimento hollywoodiano gli dà quello che si merita, cioè un riconoscimento non alle sue opere come film d'alto valore, ma un riconoscimento come grandissimo (anche e soprattutto considerata l'età) tecnico della regia, campo in cui Hollywood eccelle e primeggia.
I lavori di Muccino sono tra i pochissimi lavori italiani contemporanei che hanno un occhio fortissimo all'estetica, hanno uno stile riconoscibilissimo e molto originale, fanno un uso intelligente di tutti i tipi di tecniche di riprese, sono dinamici e interessanti e soprattutto sempre diversi pur essendo molto simili. Muccino si è formato con documentari e si vede, ha una cura per il particolare che in Italia semplicemente non c'è (nessuna polemica, solo che solitamente si segue la scuola morettiana del realismo), una cura per una messa in scena che sia fortemente e dichiaratamente artificiosa con colori barocchi e un'illuminazione creativa presente con luci che provengono quasi sempre da fuori il set. Tra i pochi in Italia a fare un cinema classico (e per questo piaciuto dagli americani) Muccino sa narrare benissimo non annoiando e a tratti appassionando, unendo il rispetto per il nostro cinema nazionale con l'evidente passione per il cinema barocco e entertaining all'americana.
La note dolenti sono i contenuti. Si, come ho già detto non ritengo i film di Muccino dei gran film, molti sono francamente stupidi e banalotti (Ecco fatto e Come Te Nessuno Mai) e altri un po' inutili e scontati (Ricordati di Me) ma alle volte azzecca il taglio, il ritmo e la storia, riuscendo a fare qualcosa di originale e poco visto (L'Ultimo Bacio).
Difetti insomma che potrebbero scomparire ad Hollywood dove il regista non si impiccia (specialmente se è un nessuno come Muccino ora) della sceneggiatura, la riceve e la deve mettere in scena e basta, ci sono altri professionisti che si incaricano di scrivere.
Spero sinceramente in un bell'exploit perchè lo merita e perchè fa un cinema che non sarà di grandi contenuti e grandi temi, ma diverso, appassionante e appassionato.
Sono curioso di vedere The Pursuit Of Happiness ma credo che il meglio lo darà nel secondo film (dove dovrebbe essere più a suo agio con la sicuramente più complessa macchina produttiva americana).
sottoscrivo in pienissimo tutto.
RispondiEliminaAnche io, che pure al cinema vado in abbondanza, sottoscrivo quasi in pieno. Muccino è criticato e snobbato da alcuni solo perché è riusciato a fare un paio di film italiani che hanno incassato davvero bene. E allora giù a dargli addosso sui contenuti, quando saper individuare "contenuti" che prendono in pieno un pubblico così vasto, come è accaduto soprattutto per L'ultimo bacio, è proprio ciò che manca agli autori italiani, incapaci di trovare ed affrontare temi che abbiano un pubblico che non siano le trivialate natalizie. Visto che siamo incapaci di fare cinema di genere, critichiamo chi riesce a portare al cinema tanta gente indovinando una storia che è nelle corde dei tempi che corrono! Ridetto questo, ineccepibile dal punto di vista tecnico! Sopprimete, invece e per favore, il fratello.
RispondiEliminasottoscrivo da riga 18 a riga 21, e da riga 47 a 50.
RispondiEliminaIl resto lo aborro.
Il numero di riga dipende dalla risoluzione dello schermo dunque a me non mi coincidono, ma tutto sommato credo di aver capito a che fai riferimento.
RispondiEliminadiamine.
RispondiEliminaE io che volevo essere rigoroso...
Non dobbiamo salvare Muccino perchè è italiano ma perchè è bravo. Se fosse stato americano avrei detto che i film non valevano molto ma lui era prorio forte, cioè la stessa cosa. Del resto è sbagliato giudicare un fim per il solo tecnicismo del regista (tant'è che sono stato il primo a dire che non sono dei capolavori) ma è anche sbagliato giudicare il regista per come sceneggia. E' importante secondo me considerare la personalità di un uomo di cinema abilissimo, considerare il fatto che il suo problema non sia la direzione sia degli attori che degli altri collaboratori (questa si sempre eccellente) ma i contenuti.
RispondiEliminasiamo pieni di gente brava a scrivere, davvero, basterebbe unire le due cose, ma purtroppo il nostro cinema per come si è sviluppato ed evoluto prevede la figura unica il regista/autore e non il regista mestierante (cosa che si è vista in Italia ma in maniera molto limitata).
Per questo una personalità come Muccino in America può trovare un terreno favorevole, perchè lì sarebbe concetrato in quello che gli riesce meglio.
Discorso a parte per L'Ultimo Bacio, film per niente superficiale e qualunquista girato con un'originalità che sorprende. Un film dal tipico intreccio all'italiana (nella peggiore accezione di quest'aggettivo) con risvolti non clamorosi ma girato con uno tile da thriller, un film che riesce a catturare lo spettatore e non mollarlo praticamente mai tranne una pausa al momento della morte del padre di Claudio Santamaria per poi ripartire immediatamente con un ritmo forsennato che riesce a dare conto in maniera diversa dal solito del turbine di eventi al quale è sottosto il protagonista.
Unica tra le opere di Muccino nella quale la recitaizone urlata (suo grande classico) sia finalmente funzionale.
non dobbiamo salvare Muccino e basta.
RispondiElimina"Ultimo Bacio, film per niente superficiale e qualunquista girato con un'originalità che sorprende"?!
RispondiEliminaC'ho la crisi dei trentanni e mi sbatto le 17enni.
Ah! Ma anch'io ho la crisi dei trentanni quindi lascio la mia convivente ed il pupo, parto con gli amici per un safari in africa - peggio di "che ne sarà di noi" - però prima mi faccio un piercing. Al naso.
Per niente superficiale e qualunquista...
tony: non è che se descrivi persone superficiali e qualunquiste allora sei superficiale e qualunquista... son discorsi da censura anni '50!
RispondiEliminacomunque il mio problema con muccino è che proprio non riesce a suscitare nessun tipo di emozione coi suoi personaggi, neanche l'antipatia, al massimo un vago fastidio o compatimento.
esco dai suoi film (tranne ecco fatto li ho visti tutti)e mi dico: 'mbè? eppure parla di problemi e persone comuni...
detto questo non riesco a capire perchè ci sia gente che lo odia.
forse perchè ha avuto successo...
No tony: sensibile e colto.
RispondiEliminaI: sei qualunquista -sempre secondo il mio modestissimo parere- quando ti incarichi di spiegare problemi complessi ed universali (la crisi dei trentanni), per di più facendoti portavoce generazionale (i 30enni italiani classe'70), e li risolvi con soluzioni stereotipate, caricaturali o iperboliche.
RispondiEliminaE' lì che provochi quel'irritazione particolare, perchè ti sei approfittato di un malessere specifico addossandolo a personaggi di cartapesta -e non superficiali - nel tentativo disperato di dargli pofondità, con l'unico risultato di ridicolizzare ancor di più quel sentimento.
Non lo detesto perchè ha successo -troppi ne amo, che hanno successo - ma perchè è l'ennessimo, superfluo "giovanologo".
In pratica, se Giovanni Veronesi non avesse uno stile sciacquato potremmo considerare anche lui un grande regista italiano degno dell'America.
RispondiEliminaMediterò.
Evvai, anche in questgo blog il partito antiMuccino sta prendendo forma!
RispondiEliminaNel caso specifico de L'Ultimo Bacio non credo il tutto sia risolto in maniera banale, anzi.
RispondiEliminaTratta sì di situazioni convenzionali, ma adotta un approccio alla narrazione dei problemi della vita di coppia, ai problemi personali dei personaggi assolutamente originale e non banale. Il fatto che la storia non abbia risvolti originali non significa nulla, tutto il cinema classico è fatto di figure stereotipiche che fanno cose stereotipiche, dipende come narri e secondo me Muccino narra molto bene.
Il difetto come ho detto è che molto spesso sfocia nell'inconcludente, i film non levano e non mettono nulla e non sembrano risolvere quello che promette all'inzio (o che si promette di fare lui stesso).
Ma il merito tecnico è indiscutibile.
Veronesi non narra male le cose, ma non ha quel qualcosa in più che lo eleva.
RispondiEliminaCioè Veronesi rimane un regista standard secondo me che fa cose standard come le fanno tutti, in più spesso le cose che dice sono ridicole.
Non ha una visione di cinema, non ha un'idea precisa di come vadano fatti i film che poi si riversi nelle sue opere.
C'è differenza tra dire che "l'approccio alla narrazione" è non-banale, oppure che lo è il film in se. Quando fai differenza tra meriti tecnici e demeriti di scrittura mi sembra che tu dica "discorso a parte per l'ultimo bacio", che sarebbe anche ben scritto.
RispondiEliminaIn termini di capacità tecnica, ancora non sono entrato. Lo vogliamo sollevare però dalla maestria di direzione degli attori? Perchè mi sembra che il fratello, Martina Stella, Accorsi uscito dal gruppo, cani erano e cani sono rimasti. La Mezzogiorno ne esce pulita perchè è una signora attrice, ma non mi sembra assolutamente che la mano del Maestro colmi l'incompetenza degli attori. Non li peggiora, tutto qui.
Io infatti non parlo del film in sè, già l'ho detto, io parlo di come è realizzato. Come si ti dessero una storia brutta e tu devi farne un film, la storia quella è (certo poi nel caso specifico le storie se le sceglie e scrive lui, ma stiamo facendo un esempio per spiegare), percui come la realizzi è una componente sciolta, come narri qualcosa anche se quel qualcosa vale poco può comunque essere fatto benissimo.
RispondiEliminaRiguardo la direzione degli attori trovo sia bravo a dirigerli. Non un maestro, non è uno che ti fa recitare i cani o gli attori della strada, questo no, ma secondo me il fratello e Stefano Accorsi nei suoi film recitano meglio che altrove.
Poi sai che faccio un discorso particolare sugli attori, per me ci sono 3 categorie di attori: un 1% di mostri, un 20% di cani e 79% di attori buoni.
Percui io metto nel medesimo calderone dalla Mezzogiorno a Accorsi e da Favino a Kevin Spacey, la differenza tra gli uni e gli altri la fanno componenti come ruoli azzeccati, registi che li dirigono, tipo di personalità.
Chi vince sul ruolo e sul regista è unicamente l'1% di mostri.
Non sono daccordo sul concetto base del post, ossia che Muccino sia il miglior regista italiano, pur rimanendo come sempre colpito dala chiarezza espressiva della tua prosa che quasi quasi fanno sentire in colpa quando realizzi il dissenso.
RispondiEliminaIo ritengo Gabriele Muccino un regista tecnicamente e artisticamente inferiore a tanti altri suoi contemporanei. Non conosco (e non mi interessano) le ragioni del suo successo oltreoceano, ma credo che il fatto che lavori ad Hollywood non lo laurei automaticamente a erede di Leone.
Ciao
Innanzitutto non ho detto che sia il miglior regista italiano ma tra i migliori, poi sono daccordo che il lavorare a hollywood non è l'evento che determina la sua abilità ma piuttosto il contrario, la sua abilità lo ha portato lì.
RispondiEliminaContinuo a credere che nel 90% dei casi per realizzare un buon film occorra tecnica, come credo che per realizzare buona musica occorra molta tecnica, certo questo non vuol dire che padroneggiando la tecnica automaticamente si realizzino belle opere, è più una condizione fondamentale sulla quale costruire.
Le ragioni artistiche non le discuto, pnso più o meno di essere daccordo con voi (anche se magari con più morbidezza) ritengo solo che un tale abile mestierante, anche quando fa brutti film non può essere liquidato come un Neri Parenti.
chi osa laureare muccino ad erede di Leone se la dovrà vedere con me.
RispondiEliminaMuccino merda.
non concordo sulle definizioni di archetipo e di stereotipico. Ritengo che l'archetipo sia la base fondamentale di qualcosa, un canone che viene fissato e dal quale si parte per fare variazioni, mentre lo stereotipo è il modello che si incontra più spesso e che è presente nell'immaginario collettivo, è la versione più semplice e diretta di un tipo.
RispondiEliminaDetto questo mi sembra che ci sia un accanimento francamente poco spiegabile contro il Muccino sceneggiatore. Si, non è nulla di che, sono il primo a dirlo e sicuramente le sceneggiature sono la cosa più debole dei suoi film, ma quest'accanimento non lo capisco. C'è tanto di peggio in giro contro il quale non ci si accanisce. Almeno Muccino fa un cinema serio, diverso, che ha delle basi forti.
Direi piuttosto che l'archetipo è un modello astratto presente nell'inconscio (immaginario) collettivo. Lo stereotipo è la storicizzazione tramite caratteristiche di un tipo, una tipologia - e non di un modello astratto.
RispondiEliminaPer capirci l'accentratore, il ricattatore, il truffatore sono archetipi, l'ebreo spilorcio o l'italiano mafioso sono stereotipi.
Perchè non capisci l'accanimento contro Muccino? Ci siamo accanniti con egual ferocia anche contro gente che rispettiamo di più
Si più o meno diciamo la stessa cosa, io intendevo che lo stereotipo è una variazione sul tema dell'archetipo che rimane la base, cioè il mafioso italiano è una variazione sul tema del truffatore.
RispondiEliminaNon è che non capisco il vostro, non capisco quello generale. Cioè in Italia c'è un accanimento generale contro Muccino. Tanto che ormai è diventato imprescindibile dire: "Muccino mi fa schifo", cioè magari gente che si vede roba molto peggiore sa che in pubblico deve dire che Muccino gli fa schifo, perchè è così e basta. Anche chi non vede film sa che deve disprezzare Muccino. Non c'è una simile presa di posizione contro nessun altro se non i panettoni natalizi, ma anche lì ci si accanisce solo con Boldi-De Sica perchè in molti sostengono che "Invece Pieraccioni...".
C'è stato un etichettamento di "stupida superficialità" su Muccino che veramente non ha ragione di essere, quantomeno non con questa forza.
Pieraccioni non ha pretese, Muccino sì. Ti ricordi quel pezzo sul libro dei generi circa i "bidoni"? Il bidone non è il film brutto o riuscito male, ma quello che ruba l'attenzione promettendo tut'altro di quello che fa. Il risultato sono film scritti come gli sceneggiati di raiuno.
RispondiEliminaE poi Pieraccioni non ha un fratello tanto odioso.
Sono daccordo sul discorso dei bidoni, lo sai, ma Pieraccioni è proprio un bidonaro, è uno che promette le commedie leggere che filosofeggiano e ti propone polpettoni non divertenti e pieni di banalità!
RispondiEliminaMuccino quantomeno mantiene la promessa di un cinema dinamico e diverso.
Sì d'accordo, questa cosa l'hai ripetuta 57 volte anche con apprezzabile variazione. Puoi anche proseguire ad ignorare, nel tuo modo di fare critica e concepire il cinema, il valore del testo/contenuto dell'opera, però dovrai accettare questa condivisa visione se vuoi afferrare perchè (parte de) il pubblico odia Muccino.
RispondiEliminaPieraccioni (specifico a scanso d'equivoci che schifo pure lui) fa film per un pubblico diverso e che per lo più si ritiene soddisfatto, in questo mantiene le promesse. Lui non nasconde il suo qualunquismo, come non lo facevano Sordi o Verdone.
Non posso appigliarmi a motivi cinematografici per spiegarmi perchè ci sia un odio così diffuso per i film di Muccino.
RispondiEliminaEntrambi Pieraccioni e Muccino soddisfano il loro pubblico perchè incassano entrambi (anzi Muccino più di Pieraccioni), tuttavia posso concordare che anche Muccino non mantenga quel che promette, ma del rest anche Pieraccioni che sostanzialmente vuol essere più di quel che è, non ha la ragionevolezza di Verdone che pur facendo qualunquismo non lo elevava a filosofia di vita, nella maggior parte dei casi si limitava a mostrare (ed in questo sta la ragionevolezza).
Ma l'antimuccinismo va oltre, ed è questo lo strano. Tanta gente è avversata ma lui appartiene a quella categoria degli avversati per principio. Molta gente che dice di odiare Muccino non ha visto neanche un suo film, perchè tanto odio a prescindere per uno che, anche addossandogli tutta la superficialità di questo mondo, non fa nulla di peggio degli altri?
Perchè non è così odiato come Veronesi che con Manuale D'Amore ha fatto più o meno la stessa cosa?
Non ci possono essere motivazioni cinematografiche, ci dev'essere qualcosa che va oltre.
Il fratellooooo...
RispondiEliminaTu non ci vuoi credere
Non giudico una persona in base ai suoi familiari. Un discorso che abbiamo già fatto.
RispondiEliminaNel caso specifico ognuno porta in vita la catena che la faiglia ha forgiato per lui.
Ho visto solamente L'ultimo bacio e l'ho trovato un film inguardabile. Se devo pensare al suo difetto più grande, senz'altro mi viene in mente la sceneggiatura: i dialoghi non sono banali ma proprio cretini. Mi ha fatto arrabbiare uno spreco di cotanti bravi interpreti; attori che in altri film hanno dato grande prova del loro talento, in questo di Muccino sono costretti a interpretare ruoli e battute che non funzionano punto. Poi ho trovato completamente episodici e fuori luogo alcuni, "sedicenti", "virtuosismi" registici: una sequenza accelerata in cui la notte passa in pochi istanti seguendo il passaggio delle macchine ad un incrocio e i momenti in cui il suono passa, inutilmente (perché non aggiunge niente alla scena e al film, ma appare totalmente gratuito), da exra- a diegetico...
RispondiEliminaUn pessimo film in cui tutti corrono, ansimano e urlano senza alcun motivo e giustificazione.
Che cazzo vuol dire "ci deve essere qualcosa oltre"?
RispondiEliminaPuttanate.
E poi fai pace con quello che dici. Se dici che Muccino incassa un sacco e che tutti lo odiano, a starti a sentire sembra che la gente va a vedere Muccino per farsi del male. Non è così, Muccino è molto amato in Italia, ma nel giro di persone che tu frequenti sta sui coglioni a tutti. Questa è l' ipotesi + plausibile. La verità è che è semplicemente una questione di gusti credo... Tu ami quelle puttanate polpettose melodrammatiche e soap-operesche, alla maggior parte della gente che frequenti fanno cagare.
Per quanto mi riguarda non ho visto neanche un suo film, ma mi sta ampiamente sul cazzo proprio per quello che mi sembra che dice nei suoi film.
La verità è che tu nei personaggi di Muccino TI CI RIVEDI.
Dico "ci deve essere qualche cosa che va oltre" perchè Muccino è più odiato di tanti altri pur non facendo nulla di peggio.
RispondiEliminaE quando dico odiato da molti intendo da tutta quella parte di pubblico che si ritiene più acculturata o piùù appassionata degli altri. Muccino è odiato dal pubblico che si definisce alto, da quelli che si permettono di disprezzare. Poi incassa molto perchè conquista un'ampia fetta, il pubblico odiante Muccino è quello cinematograficamente più assiduo ma numericamente minore.
Poi come per molti fenomeni simili ad una certa e per molte persone si DEVE odiare Muccino perchè tutti lo odiano, perchè tutti ne parlano male, perchè Muccino piace solo ai superficialotti ed è per ragazzine sedicenni. Percui va a finire che il pubblico degli odianti Muccino si allarga a dismisura ben oltre i suoi demeriti.
Se apprezzassi solo i film nei cui protagonisti mi rivedo non potrei amare così tanto Almodovar, Herzog, Zhang Yimou e Takeshi Kitano, ma dovrei amare solo e unicamente Truffaut.