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27.7.07

Rapsodia Per Un Killer (Fingers, 1978)
di James Toback

Se c'è un film che negli ultimi messi mi ha ossessionato è Tutti I Battiti Del Mio Cuore, da quando l'ho visto ci ripenso molto spesso, tanto che ho dovuto recuperare Rapsodia Per Un Killer, l'originale da cui Audiard è partito per il suo remake.
Va subito detto che i film non sono identici (e meno male), divergono in molti punti anche fondamentali, su tutti il fatto che il film americano del 1978 si concentra sulla sfera sessuale del protagonista mentre quello francese del 2005 si concentra su quella personale usando il sesso come grimaldello occasionale.
Rapsodia Per Un Killer è girato con uno stile che guarda alle prime cose di De Palma (tipo Ciao America!) e contemporaneamente allo Scorsese dell'epoca (data anche la presenza di Keitel). Il film manca di un intreccio vero e proprio ed è più l'incursione nella vita di un uomo che vive a stretto contatto con la musica, si porta sempre appresso un rumoroso stereo che gli causa non pochi litigi ed è alla ricerca di una impossibile stabilità sentimentale.
La sua ricerca di libertà e in fondo di felicità è però mal diretta, specialmente a causa del rapporto con il padre che continua a chiedergli favori di microcriminalità e lo spinge nella direzione del sottobosco pseudo mafioso. Lui invece vorrebbe altro, pensa alla classica, cerca di fare un'audizione e cerca una donna. Ma tutto è fatto con rabbia e foga che nascondono una grossa fragilità che emerge con potenza nell'ultima inquadratura.
Eppure rispetto al suo remake sembra (so che è paradossale dirlo) che Toback non abbia capito il suo personaggio o meglio che Audiard sia riuscito a mettere a fuoco meglio le difficoltà di un animo contrastato anche passando attraverso una trama un po' diversa.

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