Che sorpresa questo film di Audiard, interessante e complesso, emotivo e originale. Uno di quei film che avrei voluto girare io....
Con uno stile molto al servizio della trama e molto in linea con le ultime tendenze (poca profondità di campo, machina da presa a mano sempre vicina ai volti e colori sgargianti), Audiard racconta una storia di passioni e di universi personali, narrata attraverso le difficoltà comunicative. Ma non bisogna tuttavia fermarsi qui. Perchè la storia della (presunta?) redenzione di un piccolo immobiliarista senza scrupoli attraverso la musica è anche un ritratto splendido di un mondo interiore complesso e variegato che sembra cozzare con la superficie.
Con uno stile molto al servizio della trama e molto in linea con le ultime tendenze (poca profondità di campo, machina da presa a mano sempre vicina ai volti e colori sgargianti), Audiard racconta una storia di passioni e di universi personali, narrata attraverso le difficoltà comunicative. Ma non bisogna tuttavia fermarsi qui. Perchè la storia della (presunta?) redenzione di un piccolo immobiliarista senza scrupoli attraverso la musica è anche un ritratto splendido di un mondo interiore complesso e variegato che sembra cozzare con la superficie.
Il protagonista picchia gli extracomunitari, inserisce i topi nelle case per cacciare gli inquilini e specula come può nel traffico palazzinaro, eppure appena ne ha l'occasione rimane affascinato e contagiato dalla musica classica inoltre nei dialoghi con il padre e le amanti si intuisce di continuo un mondo interiore delicatissimo.
E la bravura di Audiard sta nel creare da subito (bastano 20 minuti) un ambiente panico, dove ogni gesto dei personaggi ed ogni piccolo risvolto della trama sono, oltre che credibili, fortemente emotivi.
Inspiegabile la traduzione italiana del titolo che se non sbaglio (lettori francofoni mi correggano) sarebbe "Il Battito Che Il Mio Cuore Ha Saltato".
Impagabili le sequenze del rifiuto di prepararlo del conservatorio di musica, dello sbotto di rabbia con l'insegnante cinese e dei compagni di lavoro che non lo capiscono.
E' questo il cinema europeo che dovrebbe espandersi? E' questo un movimento? E' questo l'esempio da seguire?
E la bravura di Audiard sta nel creare da subito (bastano 20 minuti) un ambiente panico, dove ogni gesto dei personaggi ed ogni piccolo risvolto della trama sono, oltre che credibili, fortemente emotivi.
Inspiegabile la traduzione italiana del titolo che se non sbaglio (lettori francofoni mi correggano) sarebbe "Il Battito Che Il Mio Cuore Ha Saltato".
Impagabili le sequenze del rifiuto di prepararlo del conservatorio di musica, dello sbotto di rabbia con l'insegnante cinese e dei compagni di lavoro che non lo capiscono.
E' questo il cinema europeo che dovrebbe espandersi? E' questo un movimento? E' questo l'esempio da seguire?
5 commenti:
"de battre mon coeur s'est arreté" letteralmente vuol dire " di battere il mio cuore ha smesso", l'ordine delle parole vuole essere poetico in quanto è stato mescolato l'ordine sogetto verbo oggetto,volendo essere più chiari si potrebbe dire "il mio cuore ha smesso di battere", però a me piace anche molto il tuo titolo.
io non ho visto il film, ma da quello che tu stesso dici, non mi pare di aver letto una tua recensione cosi positiva per nessun film italiano del 2005, inoltre non so dove tu abbia trovato questo film...
l'ho trovato su sky
e comunque
http://sonovivoenonhopiupaura.blogspot.com/2006/05/anche-libero-va-bene-2005di-kim-rossi.html
sì ha ragione eginetico.
anche a me piacque molto.
poi duris è un gran FICO (lo dico per rendere veramente pregnate il mio commento)
bellissimo, quanti battiti quel cuore...
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