Come Troisi anche Siani per il secondo film sceglie un titolo dal doppio significato uno dei quali è autoreferenziale e metafilmico. Come Troisi esporta l'esemplare del maschio napoletano vittima del maggior potere assunto dalla donna negli ultimi decenni che vive con conflitto il rapporto con il nord solo aggiornando l'imbranata comicità e il modo di metterla in scena al cinema più ruffiano e facile di Pieraccioni (considerazioni con voce fuoricampo su tutte).
Non amo i facili paragoni ma è davvero difficile trovare qualcosa in questo film che non venga da Troisi e Pieraccioni. Qualcosa di originale, uno spunto o una velleità che non siano mutuate.
Tra le altre cose si ride anche poco (e più che altro grazie a Marco Messeri e alla famigliola toscana) e c'è molto banale poeticità esibita. Cosa chiedere di meno?
Non amo i facili paragoni ma è davvero difficile trovare qualcosa in questo film che non venga da Troisi e Pieraccioni. Qualcosa di originale, uno spunto o una velleità che non siano mutuate.
Tra le altre cose si ride anche poco (e più che altro grazie a Marco Messeri e alla famigliola toscana) e c'è molto banale poeticità esibita. Cosa chiedere di meno?
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2 commenti:
Io un film con la Canalis non lo vado a vedere manco morta...
Ale55andra
e in questo caso fai bene
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