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1.9.11

Carnage (id., 2011)
di Roman Polanski

CONCORSO
MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA 2011

Polanski un film tutto in una casa già l'aveva fatto, anch'esso tratto da un'opera per il teatro, si chiama La morte e la fanciulla ed è bellissimo. Se poi proprio vogliamo essere precisi anche Rosemary's Baby è tutto fondato sulle architetture e gli spazi stretti della casa abitata dalla coppia protagonista, per non dire di Repulsione che rende la clausura imposta dalle mura domestiche il centro del film. Dunque che Carnage sia tutto ambientato in una casa (più relativo pianerottolo) non è nulla di nuovo, anzi subisce un confronto in giusto con gli altri film.

La novità semmai è che Carnage è un film piccolo, piccolissimo, dalle minute ambizioni e dall'eccessiva ombelicalità. La storia in forma di commedia di due coppie di genitori che si incontrano per risolvere "civilmente" un problema di figli (uno ha ferito con un bastone il volto dell'altro) si risolve nell'esposizione di fissazioni, falsità e ansie borghesi. Proprio tutto quello che odio del teatro. La pretestuosità dei contesti che sfocia nella banalità della morale altezzosa e snob.
Ancora di più Polanski usa il cinema per lavare i suoi panni. Il film parla palesemente del suo "caso" raccontando di un colpevole e una vittima e mettendo in scena l'impossibilità di giudicare, la difficoltà di assegnare pene e forse l'inutilità di tutto questo. A scanso di equivoci il ragazzo che interpreta il colpevole, colui che colpisce l'altro con il bastone, si chiama Elvis Polanski.

E non arriva purtroppo il cinema a salvare il regista. Nonostante una sceneggiatura (che è dell'autrice teatrale Yasmina Reza ma rimaneggiata da Polanski stesso) ricca di ironia, umorismo realmente divertente e qualche guizzo e nonostante quattro interpreti fuori dal normale, presi con un capolavoro di casting (che idea John C. Reilly in un ruolo e un film simile! Perfetto), lo stesso Carnage fa il suo lavoro lontanissimo dal cinema. Anche la recitazione, straordinaria, dei 4 è quel che di più lontano si può immaginare dalle opere per il grande schermo.
Ci si può lasciar divertire dalle molte battute, ammaliare dalla grazia e dalla potenza interpretativa di Christoph Waltz (ma possibile che quest'attore fuori da qualsiasi media lo doveva scoprire Tarantino a quarant'anni suonati?!?! In Austria non se n'era accorto nessuno??), come dai mille riferimenti che la trama offre se la si confronta con le ultime vicissitudini di Polanski, ma rimane che Carnage è un film realizzato alla perfezione ma povero di audacia che lo spettatore dimentica in fretta.

9 commenti:

KinemaZOne ha detto...

Lo vedrai "L'ultimo terrestre"?


gparker ha detto...

si certo!


alp ha detto...

la pièce che circolò in Italia con un cast ottimo ( Orlando, Bonaiuto,Boni, Cescon )mi sembrava comunque insoddisfacente e tutta basata sui dialoghi, ma a leggere le cronache dal Lido pareva che da quel canovaccio Polansky avesse fatto il capolavoro..adesso se ho capito bene tu in parte lo smentisci- alp


gparker ha detto...

infatti


Anonimo ha detto...

io cristoph waltz ormai lo collego al masticare torte.
in maniera crudele e spietata.

mastica torte

paolo


gparker ha detto...

un film in una pasticceria per lui


Anonimo ha detto...

Concordo soprattutto sul fatto che si dimenticherà in fretta: non ci ho trovato nulla di geniale. E per di più è un film maschilista.


gparker ha detto...

adesso esageri. E' un film carino, ben scritto, girato e interpretato. Solo che di fronte ai capisaldi di Polanski impallidisce.


Il Dottor Divago ha detto...

a me ha ricordato funny games. il senso di fastidio è simile peccato che non ci siano armi da fuoco sul set.


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