Come parlare ancora e di nuovo dell'ennesimo film Pixar? E per dire cosa poi? Che è l'ennesimo capolavoro? Si lo è. Wall-E è stupendo. Si può anche tranquillamente avere gli occhi lucidi dall'inizio alla fine, e per le cose più banali.
Come sempre succede la Pixar ci riconcilia con i fondamentali del cinema dal concetto di primo piano alla comicità slapstick. Solo lo studio di Lasseter riesce a restituire valore a cose basilari e abusatissime come l'abbraccio (come anche in Ratatouille aveva fatto con un semplice e banale flashback), solo la Pixar riesce ad emozionare autenticamente con il più scontato dei lieto fine, come fosse un film degli anni '30.
Wall-E è un robot piccolo e alienato come il vagabondo di Tempi Moderni e come lui è un portatore sano ed inconsapevole di anarchia, l'elemento involontariamente disturbatore di un sistema che incasella uomini e robot (perchè i robot sono trattati alla pari degli uomini dalla Pixar e questo è geniale!). Lui come tutti gli altri modelli "difettosi", che equivalgono ai pesci "pazzi" da acquario di Nemo, sono i devianti della società.
Come Chaplin Wall-E praticamente si fa capire, e bene, a gesti e ha un campionario di suoni con i quali si aiuta in maniera simile a R2-D2 di Guerre Stellari.
Non è un robot umanizzato ma un robot che si comporta come un animale antropomorfo (il vero grande classico dell'animazione statunitense) e più precisamente come una tartaruga.
Di diverso rispetto al solito c'è lo scenario fantascientifico, Wall-E è ufficialmente un film di fantascienza distopico grato con in mente unicamente un referente: 2001: Odissea Nello Spazio. E' un'altra "odissea d'amore" raccontata da Andrew Stanton dopo quella straordinaria (e davvero inarrivabile) di Alla Ricerca di Nemo, solo che stavolta invece che lo sterminato oceano c'è lo spazio infinito e la forma non è quella del road movie.
Come si è detto è un film di fantascienza distopica, forse l'unico di tutta storia del cinema nel quale sono i robot a salvare la razza umana da se stessa, l'unico in cui i robot hanno tutta una loro storia, con i buoni e i cattivi, i loro obiettivi e i loro valori e gli umani fanno da sfondo, da trama secondaria.
Alla Pixar credono nella tecnologia (e come potrebbero non farlo) e lo dimostrano con un film che è un inno al romanticismo tecnologico, in cui Wall-E recita la parte del mondo analogico (anche se si basa su circuiti quindi su tecnologia digitale) e Eve è la controparte digitale, sono loro i due poli opposti che si attraggono come nel più classico film romantico.
E la cosa più bella è il modo in cui per tutta la pellicola è il video (ossia il cinema) l'unico propagatore di conoscenza, il sistema principale per raccontare e conoscere il mondo, anche se spesso menzognero. E' attraverso un video che Eve rivede i suoi ricordi e vive in diretta un flashback che le mostra la realtà delle cose, è attraverso un VHS di Hello, Dolly! (e un iPod) che Wall-E conosce l'affetto, è attraverso un video che il capitano della nave conosce la terra e prende la decisione cardine del film e sempre attraverso un video, con effetti speciali da cinema anni '20, truffa i computer.
Wall-E è cinema puro ancora una volta. Film sul quale si potrebbero dire milioni di cose (e milioni se ne diranno), perfetto in ogni dove che riesce ad azzeccare (cosa non scontata) una sequenza da cineteca: quella della danza spaziale con Eve e l'estintore. Si può piangere anche per giorni.
A chiunque sostenga che il cinema di una volta non esiste più possiamo rispondere con un film Pixar. Ogni anno.
Come sempre succede la Pixar ci riconcilia con i fondamentali del cinema dal concetto di primo piano alla comicità slapstick. Solo lo studio di Lasseter riesce a restituire valore a cose basilari e abusatissime come l'abbraccio (come anche in Ratatouille aveva fatto con un semplice e banale flashback), solo la Pixar riesce ad emozionare autenticamente con il più scontato dei lieto fine, come fosse un film degli anni '30.
Wall-E è un robot piccolo e alienato come il vagabondo di Tempi Moderni e come lui è un portatore sano ed inconsapevole di anarchia, l'elemento involontariamente disturbatore di un sistema che incasella uomini e robot (perchè i robot sono trattati alla pari degli uomini dalla Pixar e questo è geniale!). Lui come tutti gli altri modelli "difettosi", che equivalgono ai pesci "pazzi" da acquario di Nemo, sono i devianti della società.
Come Chaplin Wall-E praticamente si fa capire, e bene, a gesti e ha un campionario di suoni con i quali si aiuta in maniera simile a R2-D2 di Guerre Stellari.
Non è un robot umanizzato ma un robot che si comporta come un animale antropomorfo (il vero grande classico dell'animazione statunitense) e più precisamente come una tartaruga.
Di diverso rispetto al solito c'è lo scenario fantascientifico, Wall-E è ufficialmente un film di fantascienza distopico grato con in mente unicamente un referente: 2001: Odissea Nello Spazio. E' un'altra "odissea d'amore" raccontata da Andrew Stanton dopo quella straordinaria (e davvero inarrivabile) di Alla Ricerca di Nemo, solo che stavolta invece che lo sterminato oceano c'è lo spazio infinito e la forma non è quella del road movie.
Come si è detto è un film di fantascienza distopica, forse l'unico di tutta storia del cinema nel quale sono i robot a salvare la razza umana da se stessa, l'unico in cui i robot hanno tutta una loro storia, con i buoni e i cattivi, i loro obiettivi e i loro valori e gli umani fanno da sfondo, da trama secondaria.
Alla Pixar credono nella tecnologia (e come potrebbero non farlo) e lo dimostrano con un film che è un inno al romanticismo tecnologico, in cui Wall-E recita la parte del mondo analogico (anche se si basa su circuiti quindi su tecnologia digitale) e Eve è la controparte digitale, sono loro i due poli opposti che si attraggono come nel più classico film romantico.
E la cosa più bella è il modo in cui per tutta la pellicola è il video (ossia il cinema) l'unico propagatore di conoscenza, il sistema principale per raccontare e conoscere il mondo, anche se spesso menzognero. E' attraverso un video che Eve rivede i suoi ricordi e vive in diretta un flashback che le mostra la realtà delle cose, è attraverso un VHS di Hello, Dolly! (e un iPod) che Wall-E conosce l'affetto, è attraverso un video che il capitano della nave conosce la terra e prende la decisione cardine del film e sempre attraverso un video, con effetti speciali da cinema anni '20, truffa i computer.
Wall-E è cinema puro ancora una volta. Film sul quale si potrebbero dire milioni di cose (e milioni se ne diranno), perfetto in ogni dove che riesce ad azzeccare (cosa non scontata) una sequenza da cineteca: quella della danza spaziale con Eve e l'estintore. Si può piangere anche per giorni.
A chiunque sostenga che il cinema di una volta non esiste più possiamo rispondere con un film Pixar. Ogni anno.
49 commenti:
se prima avevo voglia d vederlo tu me l'hai portata all'ennesima potenza: grazie per la recensione
D'accordissimo, ma io ci vedo anche un grossa percentuale di E.T.
bluer: Ho fatto solo il mio dovere! :)
valido: in lui? nel robottino? beh si è a metà tra corto circuito e E.T., ma la trama o il modo di interagire non l'ho trovato da E.T., è molto più chaplin per la comicità slapstick e il modo rapido di muoversi tra le insidie dell'ordine costituito, sempre cacciato dalla polizia e costretto a soluzioni impensabili.
La danza spaziale! Una vera perla!
È forse vero che la storia non è delle migliori (tra quelle Pixar) e la nota ecologica è un po' banalotta.
Ma il tutto è talmente perfetto...
Davvero un'opera magistrale.
Quello che ci vorrebbe è un film Pixar destinato solo a un pubblico adulto.
Però, se dovessi mettermi nei panni di Lasseter&Co., perché perdere tempo con gli adulti cinici e rompicoglioni quando c'è una platea di giovani pronta ad apprezzare le cose belle senza pregiudizi?
Non vedo l'ora di rivederlo all'Arcadia.
esatto. E' talmente perfetto il cinema che fanno, così incredibilmente ingenuo e sofisticato...
Ad ogni modo proprio Stanton si vocifera ormai da tanto stia lavorando ad un progetto di film dal vero Pixar.
Sì ne ho letto, ma poi ho letto anche che le scene dal vero erano in reltà quelle usate proprio per Wall-E...
sono già davanti al cinema. aspetto qui!!
Lore
si la questione è controversa e in effetti ci sono scene dal vero in Wall-E. Ad ogni modo benchè anche io ritenga che fanno bene quello che fanno, la curiosità di vederli alle prese con il cinema dal vero c'è.
Ma prima c'è Up di Pete Docter!
ah si
quello però così a pelle non mi ispira molto.
ovvio che mi fido della pixar, ma wall-e fin dal primo teaser mi fece piangere, questo non so.
Ao ma stai sempre a piagne
aho sei te che non c'hai sentimenti!
la recensione non la leggo, perchè non voglio nessun tipo di informazione.
Il commento del compatto è come al solito meraviglioso...
Sono tutti capolavori, tranne Cars, che a mio avviso è stato un passo falso. Secondo me l'errore è stato quello di riprodurre in un cartone (atificiale) qualcosa che è già artificiale nella realtà (una macchina), il che è ben diverso dal disegnare un oggetto vivo come un pesce (Nemo). Volendo Wall-E, che non vedo l'ora di guardare, corre lo stesso rischio, ma credo e spero che venga evitato dal trattamento dei personaggi come animali antropomorfi, e dal fatto di potersi permettere più creatività, inventando le caratteristiche delle creature.
Però anche Robots, degli stessi autori dell'Era Glaciale, che avevo amato molto, fu una mezza delusione.
guarda secondo me la grandezza di Wall-E (il personaggio non il film) sta anche nel fatto che il passaggio non è macchina-uomo. Non è un robot che si comporta come un uomo ma un robot che si comporta come un animale che si comporta come un uomo.
L'obiettivo finale deve per forza essere comportarsi come un uomo, se no non può esistere un racconto, e passare per gli animali è una cosa geniale.
I sentimenti li ho, ma per contratto non li posso esporre, cosa direbbero i miei superiori maligni?
che se ti becchiamo a piagne fosse pure perchè stai affettando le cipolle ti licenziamo in tronco.
Abbiamo già pronto un contratto per gparker con tanto di assegno in bianco che Lui può riempire.
E quando ti licenziamo noi, non torni più a casa.
Hai capito? Questi non scherzano, sono la mafia maligna.
Capisci in che situazione mi trovo?
vorrei sapere qual è la mafia benigna...
Bè, quella della razza umana e questo ti fa capire quanto può essere perfida la mafia maligna.
Il grande capo non accetta debolezze.
cos'è? tana delle tigri?
ahahhahahaa ao ieri me so visto Superbad e me so ammazzato dalle risate....McLovin
tana delle tigri... Ma come ti è venuto in mente?
geniale....
Non ti ispira Up? Ma è il tributo della Pixar a Miyazaki!
thomas morton, non capisco perché debba essere un errore riprodurre in CG (cartone?) qualcosa di artificiale. Già con Toy Story mi sembra che abbiano dimostrato di essere in grado di dare vita e anima a cose inanimate.
E mettiti nei panni di un bimbo. Pensa: una macchinina, viva, è il massimo!
infatti Cars ha avuto un successo pazzesco con i bambini e il merchandising, quasi come Nemo.
E io capisco l'attrattiva che Cars può avre sul pubblico innfantile, però sono fermo a certi dogmi, per cui in un film con attori in carne e ossa, quindi vincolato dalla realtà materiale, ciò che si mostra è tanto più avvincente quanto più è incredibile. Un cartone animato al contrario, e proprio perché la fantasia dei disegnatori non ha nessun limite, dovrebbe puntare al naturalismo, e i veicoli a 4 ruote non hanno nulla di naturalistico: sono noiosi e prevedibili, sono solo macchine con gli occhi e la bocca. I giocattoli di Toy Story sono già qualcosa di diverso: lì il naturalismo c'è.
Per intenderci, Matrix a cartoni animati non funzionerebbe. Il maggiolino Herbie invece funziona meglio di Cars.
Quel rotto in culo di Herbie.
Io la vedo in maniera opposta. Secondo me l'animazione (specialmente quella in CGI) non deve tendere al naturalismo e quando lo fa (beowulf, final fantasy...) fallisce mentre quando ripiega sul cartoon (gli incredibili) riesce a trovare lo specifico vero.
hahahahahhahahahaahahaahhahaa
Herbie non è il maggiolino tutto matto?
Ma che c'entra?
thomas, non ho capito cosa intendi. Sarò vecchio. Naturalismo? Veicoli prevedibili e noiosi?
Matrix a cartoni animati non funzionerebbe? A me sembra che Animatrix funzioni benissimo: http://www.imdb.com/title/tt0328832/
è difficile, magari non l'ho capito nemmeno io cosa intendo...
però Animatrix è solo un prodotto di scarto di Matrix, non ha autonomia.
Pensa al mostro protagonista di Monster and Co. Anche se è una creatura di fantasia, tutto il lavoro che hanno fatto per riprodurre in maniera realistica e obbediente alle leggi della fisica il movimento di quell'ammasso di peli... quella è una creatura vivente! Un automobile che parla per me non ha lo stesso fascino, resta un automobile, e allora mi diverto di più con Supercar.
Gli Incredibili è ancora un altro caso. Lì si punta alla stilizzazione, all'astrattismo.
mi sembra di capire che intendi, il fatto è che se non c'è stilizzazione non c'è divertimento, perchè la stilizzazione è l'animazione e Cars comunque disegna e fa muovere macchine disegnate realisticamente.
Da questo punto di vista Wall-e è come Cars, i personaggi non sono stilizzati e in questo senso se si escludono gli umani tutto è molto realistico. E' proprio che ti farà cambiare idea :)
ma che bella discussione...
Da proiettare in tutte le scuole.
Universià
Uffici
Case.
Senza Parole
nella case
per le strade
nelle città
nelle campagne
Ma poi Cars È "stilizzatissimo". Soprattutto nella caratterizzazione dei personaggi, nei loro movimenti.
Non si muovono come macchine (Saetta cammina!), dopo 10 minuti di film non sono più macchine.
Cambiano argomento, era ora che si rendesse omaggio a quel gioiello degli anni '80 che è "Corto circuito".
nei bagni
nelle discariche
nelle macellerie
al mercato
negli inferi
esatto thomas...un vero gioiello come del resto il 90% dei film di quel periodo...che noto con orrore italia uno non manda più in onda neanche la mattina
agli inferi secondo me non lo proiettano...
agli inferi probabilmente proiettano solo distretto di polizia
e disaster movie
bravo, parliamo male degli inferi, poi al giorno del giudizio sono cavolacci tuoi.
Rivisto oggi all'Arcadia splendore dei 70 millimetri digitali (cioè il 2k).
Pelle d'oca.
È vero che si comporta come una tartaruga, ma anche come un bambino, o forse come un essere umano adulto un po' infantile (Chaplin), commovente per la sua ingenuità e bontà di spirito.
Ammazza l'Arcadia. Prima o poi ci devo andare.
Secondo me alla fine si comporta come un umano, ma la cosa interessante è che il passaggio non è macchina/umano ma macchina/animale/umano, cioè Wall-e si comporta come un animale antropomorfo. Te ne accorgi se pensi a come si comportano i robot di Futurama o (ancora peggio) di Robots.
La cui sola idea è geniale.
Ri-rivisto ieri sera, ancora all'Arcadia. (Lo so, sono da curare urgentemente...)
E ho maturato una nuova considerazione: Wall-E è il primo film Pixar destinato a un pubblico adulto.
Non che i bambini non lo debbano vedere, la furbizia sta nell'aver fatto un film per tutti, ma solo un adulto lo può capire ed apprezzare.
un po' l'ho pensato anche io che forse un bambino si rompe le scatole...
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