A me Capuano piace e non poco, i motivi sono molti ma sostanzialmente tutto gira intorno al fatto che non trovo esista un altro regista italiano in attività capace di raggiungere una meraviglia estetica simile e farne un uso che sia al 100% finalizzato al proprio racconto. Il suo cinema è ad oggi la miglior fusione (nostrana) di forma e contenuto e in più a dei guizzi e un'audacia selvaggia (vedi l'imperfetto Luna Rossa) che adoro.
Ecco perchè sono particolarmente deluso da L'amore buio. Perchè da Capuano si pretende sempre di più. E lo si fa a ragione. Vederlo fare la fine di molti altri mediocri è uno spreco.
Per farla breve L'Amore Buio ha tutti quei difetti che solitamente imputiamo al cinema italiano quando siamo di cattivo umore e vediamo tutto nero. Un film che pretende compassione e compartecipazione invece di conquistarsela, che posiziona di continuo gli attori in ambienti studiati per fargli fissare il vuoto in silenzio pretendendo che sia espressivo, che punta alla poesia proponendo solo il risultato (la frase "poetica") senza il processo che la rende tale e (male dei mali) un film che ancora una volta propone senza idee la dialettica propria solo di una minoranza del paese, cioè quella tra vita annacquata alto broghese-intellettuale e aspirazioni vitali basso-popolari.
Si racconta di un ragazzo carcerato e una ragazza intrappolata in convenzioni borghesi, le quali per metafora sono anch'esse un carcere, entrambi sono di poche parole, entrambi vedono uno psicologo, entrambi reagiscono in maniere assurde e in più sono legati da un fatto, quello che ha fatto finire in galera il primo. Lui è un poveraccio, lei è praticamente ricca, annoiata e insoddisfatta. Devo davvero aggiungere altro?
Ecco perchè sono particolarmente deluso da L'amore buio. Perchè da Capuano si pretende sempre di più. E lo si fa a ragione. Vederlo fare la fine di molti altri mediocri è uno spreco.
Per farla breve L'Amore Buio ha tutti quei difetti che solitamente imputiamo al cinema italiano quando siamo di cattivo umore e vediamo tutto nero. Un film che pretende compassione e compartecipazione invece di conquistarsela, che posiziona di continuo gli attori in ambienti studiati per fargli fissare il vuoto in silenzio pretendendo che sia espressivo, che punta alla poesia proponendo solo il risultato (la frase "poetica") senza il processo che la rende tale e (male dei mali) un film che ancora una volta propone senza idee la dialettica propria solo di una minoranza del paese, cioè quella tra vita annacquata alto broghese-intellettuale e aspirazioni vitali basso-popolari.
Si racconta di un ragazzo carcerato e una ragazza intrappolata in convenzioni borghesi, le quali per metafora sono anch'esse un carcere, entrambi sono di poche parole, entrambi vedono uno psicologo, entrambi reagiscono in maniere assurde e in più sono legati da un fatto, quello che ha fatto finire in galera il primo. Lui è un poveraccio, lei è praticamente ricca, annoiata e insoddisfatta. Devo davvero aggiungere altro?
4 commenti:
Sono stata a una proiezione di "La guerra di Mario" qualche anno fa e- a parte che mi pare il film avesse più o meno i difetti di questo secondo- lui (Capuano) definì in quell'occasione la Golino "una femmina di quarant'anni senza figli"!!! Si vede che lei non se l'è presa ... =)
Flavia.
io la guerra di mario l'avevo trovato pieno di senso. questo meno
A me la guerra di Mario è piaciuto parecchio, però se ci penso bene mi pare che anche lì le figure dei coniugi borghesi fossero un po' sbilanciate verso lo stereotipo ... Ma l'ho visto anni fa, forse mi sbaglio.
FLAVIA
A me è sempre sembrato che si contenesse o che quantomeno avesse tali pregi da farti passare sopra quei difetti.
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