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1.10.07

Io Non Sono Qui (I'm Not There, 2007)
di Todd Haynes


Arrivo quasi fuori tempo massimo a vedere l'attesissimo film di Todd Haynes, già saturo in testa di commenti e anticipazioni sulle cose più notoriamente particolari del film.
E nonostante l'aspettativa sia davvero molto alta (anche perchè l'idea è stuzzicante da morire) Io Non Sono Qui non delude anzi. Anzi riesce a dare mille e più spunti dalla visione nonostante le cose già risapute.
La sfida, chiaramente, era raccontare non la vita di Bob Dylan ma la personalità di Bob Dylan attraverso 6 direttrici principali (le origini artistiche, le origini umane, la vita privata, la vita artistica, la vita spirituale e la poetica). La scelta difficilissima di Haynes è di mischiare tutto quanto in un puzzle apparentemente caotico così da lanciare in maniera non lineare diversi stimoli e sensazioni.
E la cosa incredibile è come ci riesca davvero!
Per ogni direttrice sceglie uno stile di regia differente, passa da una prospettiva onirica e delirante (ma forse più esplicativa di tutte) in stile Otto e Mezzo (perchè anche la citazione con Cate Blanchett che fluttua appesa ad una corda?? Era bello così senza la solita citazione!), ad una minimalista (e forse la più complessa) con scenari western moderni, da una più rigorosamente biopic ad una melò (per la quale riusa molte soluzioni di fotografia di Lontano Dal Paradiso) e infine si appoggia ad una prospettiva palesemente introspettiva (come il colloquio con la psicologa ne I 400 Colpi) ed una più lineare (se si eccettua la metafora del bambino nero) sulle origini per fare da contrappunto.
Ogni prospettiva ha una fotografia differente e ogni volta con una motivazione, sembra quasi (ma non è) che ognuna abbia una troupe differente e sia in effetti un film differente.
Non serve conoscere la vita di Dylan, nè però ci si deve fidare troppo di quello che si vede perchè non tutto è fedele alla realtà, basta non pensare di andare a vedere il resoconto della vita di Bob Dylan ma il resoconto della sua personalità.

Impossibile dire se Io Non Sono Qui sia semplicemente molto bello o un capolavoro, o quantomeno impossibile dirlo ora. Sicuramente è in lizza, ma solo con il tempo, vedendo se e come sarà in grado di influenzare e dare origine a qualcosa di nuovo il film potrà fare davvero la differenza o rimanere un bellissimo e riuscitissimo esperimento.

Kekkoz e EddieValiant concordano nell'ipotizzare che forse il biopic non sarà più lo stesso. Io l'ho sempre odiato e se dovesse (come genere) mutare o morire ne sarei solo che contento, tuttavia non penso che alla fine la variazione di Haynes avrà un seguito e in fondo nemmeno me lo auguro perchè l'operazione che compie in Io Non Sono Qui è una delle cose più difficili in assoluto da fare (implica un padroneggiamento perfetto di diversi sistemi di narrazione nonchè di messa in scena) e se davvero dovesse fare scuola si vedrebbero solo terribili brutte copie per di più noiose.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

"Impossibile dire se Io Non Sono Qui sia semplicemente molto bello o un capolavoro, o quantomeno impossibile dirlo ora. Sicuramente è in lizza, ma solo con il tempo, vedendo se e come sarà in grado di influenzare e dare origine a qualcosa di nuovo il film potrà fare davvero la differenza o rimanere un bellissimo e riuscitissimo esperimento."
quoto.

Per quanto riguardo poi il fatto del biopic, non credo che non sarà mai più lo stesso... Esistono forme di narrazione classica che sempre esisteranno. E situazioni che se ne distaccano completamente, che a loro volta sempre esisteranno.
Questo si distacca.


dario ha detto...

Anch'io son dell'idea che il biopic resterà a lungo esattamente lo stesso. Anche perché l'erba cattiva ha il brutto vizio di rimanere dov'è. Magari questo film farà presa sul lungo periodo, verrà citato sporadicamente, man mano mondato delle parti più sperimentali, conservandone l'approccio, fino ad essere assorbito nella tradizione hollywoodiana e, a digestione avvenuta, si ripeterà fino alla nausea che è il capostipite della nuova via al biopic. Anche se questo si dice già ora fino alla nausea.


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