FUORI CONCORSO
Delle tante insensate operazioni di recupero di titoli noti per elaborarne dei sequel Wall Street 2 sembrava la piu' sensata. Il 2008 e' stato un anno drammatico per l'economia americana e in generale gli ultimi 10 anni hanno rivisto profondamente le basi, il funzionamento e le finalita' della finanza mondiale. Non senza problemi.
In questi anni Gordon Gekko, il simbolo del vecchio tipo di potere e di arrivismo economico era in galera incastrato per quello che oggi e' legale e fanno tutti. Uscito di prigione Gordon gira in metro, divide i taxi e deve preoccuparsi di non farsi sbranare vivo quando incontra i colleghi che hanno continuato a macinare nel mondo della finanza. Non sembra ma attende un modo di rifarsi e a tal proposito aggancia un giovane broker fidanzata con sua figlia.
Come spesso capita ai sequel delle ultime stagioni l'impegno e' ai minimi storici. Attori che non danno nulla, script che non regalano emozioni, cammei e inside jokes buttati in mezzo (Charlie Sheen fa una delle peggiori comparsate di sempre).
Soprattutto muore l'idea che un fiml abbia una sua vita e un suo senso indipendentemente da quello che pensavano gli autori mentre lo facevano. Oliver Stone torna a parlare di Gordon Gekko e confermare la sua visione del personaggio contro quella che e' diventata comune.
Nonostante fosse un cattivo nei decenni e' stato amato e imitato, in lui e nei suoi simboli (capelli tirati indietro, bretelle, sigari e frasi topiche) si e' identificato un modo di essere e una generazione e ora Stone lo stravolge lasciando intendere che e' sempre stata questa l'intenzione primaria.
No! Non c'e' il mito di Gekko ne' ne vengono creati di altri.
In questi anni Gordon Gekko, il simbolo del vecchio tipo di potere e di arrivismo economico era in galera incastrato per quello che oggi e' legale e fanno tutti. Uscito di prigione Gordon gira in metro, divide i taxi e deve preoccuparsi di non farsi sbranare vivo quando incontra i colleghi che hanno continuato a macinare nel mondo della finanza. Non sembra ma attende un modo di rifarsi e a tal proposito aggancia un giovane broker fidanzata con sua figlia.
Come spesso capita ai sequel delle ultime stagioni l'impegno e' ai minimi storici. Attori che non danno nulla, script che non regalano emozioni, cammei e inside jokes buttati in mezzo (Charlie Sheen fa una delle peggiori comparsate di sempre).
Soprattutto muore l'idea che un fiml abbia una sua vita e un suo senso indipendentemente da quello che pensavano gli autori mentre lo facevano. Oliver Stone torna a parlare di Gordon Gekko e confermare la sua visione del personaggio contro quella che e' diventata comune.
Nonostante fosse un cattivo nei decenni e' stato amato e imitato, in lui e nei suoi simboli (capelli tirati indietro, bretelle, sigari e frasi topiche) si e' identificato un modo di essere e una generazione e ora Stone lo stravolge lasciando intendere che e' sempre stata questa l'intenzione primaria.
No! Non c'e' il mito di Gekko ne' ne vengono creati di altri.
2 commenti:
Noooooo!"Wall Street" è l'unico film al testosterone che mi abbia mai divertito.. non possono avermelo rovinato cosiì =( Ma esattamente COME distruggono il mito di Gekko? Preparami, ti prego..
Flavia.
l'hanno snaturato semplificandolo. non è più un maledetto bastardo fascinoso ma un cattivo qualsiasi dalle motivazioni così flebili da crollare con poco
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