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13.1.09

Imago Mortis (id., 2008)
di Stefano Bessoni

POSTATO SU
Sembrava il ritorno di un horror italiano a budget medio alto girato da esordienti (quindi non le deviazioni di Avati) e invece è una via di mezzo. Imago Mortis è si girato da un italiano con una troupe in larga parte italiana (e con un cast internazionale), ma non si tratta di una produzione nostrana bensì di una coproduzione italo-spagnolo-irlandese, in cui a giudicare dallo stile la Spagna ha fatto la parte del leone.

Contaminato totalmente (e dichiaratamente anche dal regista) dalle atmosfere, dalle scene e dall'andamento degli horror iberici Imago Mortis è molto poco italiano, non solo non ricorda la nostra produzione recente (che è un bene) ma nemmeno quella più gloriosa (se non per un modo assolutamente argentiano di gestire l'interazione con i personaggi secondari).
Alla fine il film non brilla da nessun punto di vista. Non è un gioiellino di tecnica, non ha una trama appassionante, non intriga, nè (cosa più grave) spaventa.

Purtroppo il problema è che la trama accumula quasi matematicamente strumenti ed immagini che hanno fatto la fortuna del genere iberico, dalle ambientazioni in stile primi novecento, alle scene con luce rarefatta ma mai di buio, dalla negazione dello "spavento" a favore di una lenta scoperta dell'orrore, fino all'evergreen dell'inquietante passato di un luogo che sale lentamente a galla. Ma senza mai far interagire queste parti in maniera virtuosa.
Addirittura verso tre quarti la trama comincia a girare in tondo per un bel po', non si va da nessuna parte e si ripetono costantemente i medesimi schemi generando una noia inaffrontabile.

Poi un giorno qualcuno di migliore di me dovrebbe fare uno studio su come l'horror iberico, nonostante sia fiorito dalle prime cose di Amenàbar, si sia quasi subito staccato da quel tipo di messa in scena e da tutto quello che si era fatto in Europa e in America aderendo in pieni agli stilemi del fiorentissimo filone asiatico, dove (per dirne una) l'orrore non è mai nascosto ma sempre esibito, cosa possibile solo padroneggiando come fanno gli orientali la cultura dell'immagine. Nessuna meraviglia che poi gli exploit migliori in questo senso siano riusciti a Del Toro.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Io non sapevo nemmeno che avesse una matrice "italiana". Comunque, siccome è un horror, sicuramente non me lo perderò, anche se mi hai scoraggiata e non di poco ^^
Ale55andra


gparker ha detto...

è che ad un certo punto si fa proprio noioso!


Anonimo ha detto...

Ma che ce sta Geraldine Chaplin?
Ma almeno inciampa un paio di volte?


gparker ha detto...

non so se quello che dici è altamente irrispettoso o altamente rispettoso...


Anonimo ha detto...

Ao ma la figlia di Charlie Chaplin dovrebbe incespicare almeno un par de volte da contratto.


Anonimo ha detto...

c'è anche qui la chaplin? fa la parapsicologa di nuovo? c'ha un contratto con l'associazione del paranormale spagnola?


gparker ha detto...

Credo che sia un co.co.co., l'hanno presa a progetto...


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