Storia di mamme perdute e nuovi elementi estranei alla famiglia. Storia quotidiana di rifiuto di un'intimità imposta. A seguito della morte della mamma (un incidente non da poco) la protagonista passa un po' di tempo in una specie di manicomio. Trovata sana torna a casa e assieme al padre e alla sorella trova un nuova mamma, cioè l'infermiera che si prendeva cura di quella vera. Difficile accettarla, specialmente quando tutte quelle visioni di gente morta continuano a dirti che non c'è da fidarsi di lei.
La cosa strana di The Uninvited è che si tratta di un horror non banale come vi aspettate, banale come non credereste. Il soggetto viene da Two Sisters, il film coreano di Ji-woon Kim, ma la sceneggiatura e la realizzazione sono americane e si sente, nel senso migliore.
The Uninvited infatti è uguale ad un altro film dell'orrore molto famoso, ma non posso dire quale senza svelare parte della trama. Lo capirete vedendolo. Ad ogni modo il punto non è a cosa somigli ma come si comporti nel raccontare quella storia di mancata integrazione e di paura del diverso.
I fratelli Guard, al loro primo lungometraggio, sono infatti molto migliori del soggetto che gli viene affidato.
Da una storia canonica con risvolti in fondo prevedibili riescono a trarre un film raffinato, che senza pretendere d'essere ciò che non è riesce a raccontare con partecipazione una storia già sentita molte volte, giocando con grande raffinatezza proprio con quelle aspettative del pubblico riguardo i soliti topoi del film dell'orrore.
Non mancano creaturine in stile J-horror nè tantomeno i canonici momenti di soprassalto anche un po' telefonato, ma tante soluzioni intelligenti rendono The Uninvited un horror estivo leggermente più piacevole e brillante della media.
La cosa strana di The Uninvited è che si tratta di un horror non banale come vi aspettate, banale come non credereste. Il soggetto viene da Two Sisters, il film coreano di Ji-woon Kim, ma la sceneggiatura e la realizzazione sono americane e si sente, nel senso migliore.
The Uninvited infatti è uguale ad un altro film dell'orrore molto famoso, ma non posso dire quale senza svelare parte della trama. Lo capirete vedendolo. Ad ogni modo il punto non è a cosa somigli ma come si comporti nel raccontare quella storia di mancata integrazione e di paura del diverso.
I fratelli Guard, al loro primo lungometraggio, sono infatti molto migliori del soggetto che gli viene affidato.
Da una storia canonica con risvolti in fondo prevedibili riescono a trarre un film raffinato, che senza pretendere d'essere ciò che non è riesce a raccontare con partecipazione una storia già sentita molte volte, giocando con grande raffinatezza proprio con quelle aspettative del pubblico riguardo i soliti topoi del film dell'orrore.
Non mancano creaturine in stile J-horror nè tantomeno i canonici momenti di soprassalto anche un po' telefonato, ma tante soluzioni intelligenti rendono The Uninvited un horror estivo leggermente più piacevole e brillante della media.
1 commento:
Bene bene...è già tanto quello che leggo. Lo andrò sicuramente a vedere.
Ale55andra
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