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26.1.11

Green Hornet 3D (id., 2011)
di Michel Gondry

POSTATO SU
La prima cosa che salta all'occhio dopo 10 minuti di Green Hornet 3D (oltre al fatto che si tratta di un 3D postprodotto e poco stupefacente) è che il film poggia tanto sulle spalle di Michel Gondry (che di ogni pellicola che gira fa un film su se stesso) quanto su quello di Seth Rogen, che in questo caso è attore, sceneggiatore e produttore. A fianco alla messa in scena creativa, all'infantilismo sempre presente e ad una certa idea di piccolo sentimentalismo mascherato, c'è infatti quel mondo della commedia adolescenziale di cui Rogen è stato il volto per quasi dieci anni.

Green Hornet è tanto un buddy movie quanto un college movie, tanto un film di supereroi quanto una commedia demenziale. Si fa fatica ad identificarlo in un genere per come spesso la storia devii, prende pause e si concede scarti dal percorso usuale dell'action movie finendo per assomigliare ad un film comico. Ancor più spesso poi le interazioni tra i protagonisti sembrano condizionate più dall'esigenza di dar vita ad una gag che altro (il culmine è nella clamorosa ed inutile rissa casalinga).
Nella sua stranezza Green Hornet 3D ha però il merito di essere rapido, inventivo e molto molto divertente di una comicità che non è certo solo verbale. Ne è esempio perfetto il personaggio di Christoph Waltz che come Hans Landa è capace di far ridere con un'espressione facciale.

Con un certo gusto per la messa in discussione della classica dinamica eroe/spalla (qui è Kato a saper fare tutto ed essere determinante, il protagonista è quasi un peso) e per la consapevolezza dei personaggi di essere tali, questo film di Michel Gondry come già Be Kind Rewind mette in scena il piacere di mettere in scena, il piacere dei personaggi di essere protagonisti di una grande storia che somiglia ai film che si vedono al cinema. Tutto filmato con uno stile sempre più invisibile (le "sequenze Gondry" stavolta sono solo due) e con un'attenzione ai personaggi devastanti e ignobili (Seth Rogen non è lontano dal Jack Black di Be Kind Rewind).
Non è certo l'apice della carriera dello straordinario regista francese ma probabilmente il film di supereroi più interessante dell'anno. E non è poco.

3 commenti:

steutd ha detto...

mi sono divertito tanto. da rifare ma senza il 3d


Noodles ha detto...

Non è poco ma neanche abbastanza secondo me. Gondry si vede poco. Il film stenta a decollare, poi certo ingrana meglio e ha questo finale alla blues brothers, casinista e sfascitutto, ma continuo a pensare che in mano a un altro regista sarebbe stato più o meno simile. E' un prgetto di rogen più che d gondry. e uno come gondry io lo voglio vedere a fare cose ultragondry.
Waltz è un po' ridicolo, e il doppiaggio lo seppellisce.


gparker ha detto...

secondo me è un progetto di rogen manipolato da gondry, non credo che in mano ad un altro sarebbe venuto uguale. Ha le battute di rogen ma l'umorismo di be kind rewind e la visione di mondo di grondry.


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