Quanto mi dispiace vedere che non riusciamo a discostarci dal provincialismo più becero.
Mi deprimo terribilmente quando vedo che rimaniamo legati ad una dimensione superficiale del cinema come Piano 17, ritenuto tra le altre cose da molti un esempio da imitare.
I Manetti Bros. confezionano l'ennesimo orrendo scimmiottamento dei peggiori stereotipi del noir e del cinema d'azione americano. Una rilettura che manca di ogni criterio, manca di una conoscenza del cinema e di una sua comprensione, manca di un minimo di abilità registica e manca di una personalizzazione che non sia la scelta degli attori o l'ambientazione romana, che poi è quella di origine degli autori, dunque nemmeno una scelta stilistica.
Non c'è nemmeno il padroneggiamento dei sistemi di messa in scena a rendere il tutto più accettabile.
Con un meccanismo ed una trama esili esili i Manetti Bros. intrappolano tre personaggi in un ascensore con una bomba, la bomba ha un timer e il film dura la durata del timer. Il film è dunque un collagio di scene nell'ascensore dove i prigionieri tentano la fuga e flashback individuali che ricostruiscono la storia. L'espediente è funzionale al basso budget ma è gestito che peggio non si può e i dialoghi (solitamente l'unico elemento decente nelle produzioni nostrane) sono inascoltabili.
Piano 17 è talmente insulso e mal fatto che fa venire voglia di esaltare Romanzo Criminale.
Mi deprimo terribilmente quando vedo che rimaniamo legati ad una dimensione superficiale del cinema come Piano 17, ritenuto tra le altre cose da molti un esempio da imitare.
I Manetti Bros. confezionano l'ennesimo orrendo scimmiottamento dei peggiori stereotipi del noir e del cinema d'azione americano. Una rilettura che manca di ogni criterio, manca di una conoscenza del cinema e di una sua comprensione, manca di un minimo di abilità registica e manca di una personalizzazione che non sia la scelta degli attori o l'ambientazione romana, che poi è quella di origine degli autori, dunque nemmeno una scelta stilistica.
Non c'è nemmeno il padroneggiamento dei sistemi di messa in scena a rendere il tutto più accettabile.
Con un meccanismo ed una trama esili esili i Manetti Bros. intrappolano tre personaggi in un ascensore con una bomba, la bomba ha un timer e il film dura la durata del timer. Il film è dunque un collagio di scene nell'ascensore dove i prigionieri tentano la fuga e flashback individuali che ricostruiscono la storia. L'espediente è funzionale al basso budget ma è gestito che peggio non si può e i dialoghi (solitamente l'unico elemento decente nelle produzioni nostrane) sono inascoltabili.
Piano 17 è talmente insulso e mal fatto che fa venire voglia di esaltare Romanzo Criminale.
9 commenti:
...
per fortuna che abbiamo gabriele muccino...
Ma Romanzo Criminale era ben fatto, uffa.
(mette il broncio)
Intendiamoci non odio Romanzo Criminale, l'ho trovato molto carino ma non eccezionale come viene fatto passare, per questo a vedere Piano 17 mi viene voglia di osannare anche io Romanzo Criminale che quanto meno era ben fatto!
su romanzo son d' accordo con parker... Secondo me va bene perchè di italiano in giro ormai non c' è niente di meglio...
Romanzo sta bene tra i migliori italiani della passata stagione :)
Da poco ho saputo che i Manetti Bros. hanno messo mano su un altro racconto di Lucarelli, "Rapidamente": pare che sia stato realizzato sei anni fa per mediaset che ha deciso di non mandarlo in onda. Attendiamo con impazienza.
Non vedo l'ora
Pure io...
una segnalazione:
volevo visualizzare il commento a thank you for smoking ma il link mi rimanda a piano 17
endimione di http://www.incontroalcinema.blogspot.com/
Non so che dirti, a me funziona bene...
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