La nuova tragicommedia di Tim Blake Nelson ha due pregi fondamentali. Il primo è di non nascondere mai, nemmeno nei momenti più visceralmente comici, le sue aspirazioni alte e il secondo è di pensare un cinema che a fronte di modelli noti (lo scambio d'identità tra gemelli e la grande riconciliazione di una famiglia divisa da raggiungersi attraverso il ritorno nella terra natia) possa dire qualcosa di interessante, sia sul piano della fattura che su quello della risoluzione finale. Fratelli in erba è un film con un finale sorprendente che una volta tanto non è tale per stupire ma perchè quella fine spiazzante è l'unica veramente possibile.
La matrice più evidente è quella dei fratelli Coen, sia nel modo in cui è raccontata la storia (c'è anche il tipico prologo che dà la chiave per leggere tutto ciò che accadrà), che nella mistura di commedia e tragedia, che infine nelle improvvise e drammatiche impennate di violenza. La visione caotica della realtà, nella quale gli eventi sembrano dipanarsi senza una logica che non sia quella dei più imprevedibili rapporti causa-effetto, sembra ad oggi il modo più affidabile e onesto per parlare della realtà, cioè affrontarla in maniera grezza.
I fatti di cronaca implausibili come le costruzioni finzionali più ardite. Tim Blake Nelson ha il merito indubbio di unire tutto questo ad una salda tradizione shakespeariana. E se pure il film arranca un po' nella prima parte, sa trovare il ritmo giusto nella seconda, assestando un colpo dietro l'altro, fino alla grande cavalcata finale.
Non è un caso che i suoi film precedenti siano passati inosservati e che, nonostante Edward Norton, anche questo Fratelli in erba sia destinato alla medesima sorte. E' un film spiazzante e disturbante per come sa levare ogni certezza allo spettatore e immergerlo in un mondo di plausibili implausibilità, fino a che non si getta la spugna e si comprende che non c'è un ordine, nemmeno quello dato dalle leggi sulla probabilità.
La matrice più evidente è quella dei fratelli Coen, sia nel modo in cui è raccontata la storia (c'è anche il tipico prologo che dà la chiave per leggere tutto ciò che accadrà), che nella mistura di commedia e tragedia, che infine nelle improvvise e drammatiche impennate di violenza. La visione caotica della realtà, nella quale gli eventi sembrano dipanarsi senza una logica che non sia quella dei più imprevedibili rapporti causa-effetto, sembra ad oggi il modo più affidabile e onesto per parlare della realtà, cioè affrontarla in maniera grezza.
I fatti di cronaca implausibili come le costruzioni finzionali più ardite. Tim Blake Nelson ha il merito indubbio di unire tutto questo ad una salda tradizione shakespeariana. E se pure il film arranca un po' nella prima parte, sa trovare il ritmo giusto nella seconda, assestando un colpo dietro l'altro, fino alla grande cavalcata finale.
Non è un caso che i suoi film precedenti siano passati inosservati e che, nonostante Edward Norton, anche questo Fratelli in erba sia destinato alla medesima sorte. E' un film spiazzante e disturbante per come sa levare ogni certezza allo spettatore e immergerlo in un mondo di plausibili implausibilità, fino a che non si getta la spugna e si comprende che non c'è un ordine, nemmeno quello dato dalle leggi sulla probabilità.
8 commenti:
ho dimenticato di farti i miei complimenti per le tue previsioni azzeccate.
è una cosa piu calcistica che cinematografica ma sappiamo che sei uno che sa sempre quello che fa.
e che dice.
un abbraccio.
ciao.
GRazie
mi tengo i complimenti per quando fallirà miseramente le prossime previsioni...
Ma i podcast quando li riprendi?
ottima domanda. In realtà quello prima di venezia l'avevo registrato ma è andato perduto non so come e questo prossimo non potrò registrarlo perchè sono fuori causa matrimonio.....
sei già proiettato tutto verso il festival del cinema di roma, ma sai se i film di venezia arriveranno nelle ns sale?
ho letto in giro che black swan esce a febbraio 2011...
possibile?
e l'ultimo herzog prodotto da lynch uscirà?
gparker senza di te noi cinefili/gerontofili romani siamo perduti...
Alcuni arrivano subito in Venezia a Roma
http://www.agisanec.lazio.it/sezioni.asp?modulo=subcategoria&catID=217&scatID=468
Black swan ufficialmente non ha una data di uscita italiana, ma non penso se lo faranno sfuggire.
Invece Herzog/Lynch, anche noto come (My Son My Son What Have Ye Done) esce questa settimana. Numero di sale ignoto ma penso proprio poche.
Però in Italia lo stanno pubblicizzando veramente male...come sempre del resto direi.
Ale55andra
non mi stupisce
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