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20.12.07

Caramel (Sukkar banat, 2007)
di Nadine Labaki


Caramel è uno dei film favoriti nella corsa all'Oscar come miglior film straniero, nonchè un exploit di successo (commerciale) del cinema libanese, una cosa decisamente non da tutti i giorni.
In realtà però si tratta di un dramma molto leggero ed edulcorato in pieno stile almodovariano, senza la grande abilità narrativa e il senso del dramma del regista spagnolo.
Se da una parte il senso del dramma può essere eluso, non volendo magari fare per forza un film che sia una grande tragedia ma anche solo un affresco della situazione femminile nel libano (dove le donne sono strette tra estetica orientale e occidentale, pronte alla modernità ma soffocate da un sistema bigotto), dall'altra è imperdonabile la superficialità narrativa, specialmente considerando il palese modello.

Dico che Almodovar è il modello palese perchè tutto richiama lui: il modo in cui sono ritratte le donne (cioè i motivi di fascino che sono sottolineati), l'uso della musica, l'uso dei lenti carrelli, la fotografia, l'universo di riferimento (in cui gli uomini sono quasi assenti e se ci sono possono essere solamente o buoni, ingenui e un po' cretini, o belli, stronzi e senza cuore) e il piacere sottile che si percepisce nel parlare di un mondo chiuso.
Ma in Almodovar tutto questo è giustificato se non nobilitato da un racconto formidabile, dall'abilità del regista spagnolo di prendere materia di serie B, espedienti narrativi banali e sentimentalismo becero ed elevarlo a cinema di serie A con una costruzione complessa e stratificata del racconto.
Tutto questo chiaramente è assente da Caramel che quindi prende solo gli elementi più superficiali di Almodovar, senza che però possano avere il medesimo fascino. Soprattutto infine se il canto del mondo femminile in Pedro è ammirazione e amore, in una regista donna suona molto come autoconsolatorio.

9 commenti:

Unknown ha detto...

E' un film-giulai, vero?


Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.

gparker ha detto...

un po' e un po'....
manco troppo


Anonimo ha detto...

Ehm ... secondo me Almodovar non c'entra nulla con questo film.

Un saluto.

Rob.


gparker ha detto...

Beh ammazza.
Non solo è un film interamente sulle donne e sul loro mondo, fatto escludendo il più possibile gli uomini (come il fidanzato della protagonista che non si vede mai), ma i pochi uomini che ci sono rientrano unicamente in due categorie: stronzi e bamboccioni teneri e un po' idioti.
Un universo in rosa che ha creato Almodovar, gli altri hanno altri modi di ritrarre la femminilità.

Se non bastasse poi c'è tutto il comparto tecnico dei modi di ripresa, dalla preponderanza di colori caldi, all'uso delle musiche, dai lenti carrelli "emotivi", al soffermarsi sui piccoli dettagli.

A me sembra almodovarianissimo.


Anonimo ha detto...

Si ma gli eventi e gli esistenti sono legati all'universo libanese, tutt'altra matrice. Non credo che Alodovar abbia mai fatto scelte di neorealismo, inoltre anche le musiche sono specifiche della cultura della Beirut contemporanea.

Non intravedo nella scelta di fare recitare attori non professionisti una opzione del cinema di Almodovar quanto meno non della sua più recente produzione.

Un saluto.

Rob.


gparker ha detto...

Si certo gli stilemi almodovariani sono adattati alla realtà libanese (dalle musiche alle donne), ma rimangono stilemi almodovariani, non è cosa usa ma come lo usa.
Di scelte neorealiste devo dire non ne ho viste, la messa in scena è molto barocca e "artefatta" con una colorazione esagerata e un modo di raccontare abbastanza lontano dal realismo. I non professionisti non sono molti e Almodovar fa recitare i travestiti.
Ma come ho detto al di là dei particolari (non è che ha rifatto pedissequamente un film del regista spagnolo) è l'aria generale e il modo di mettere in scena che ricorda tantissimo quello di Almodovar.


Anonimo ha detto...

Alla fine l'ho visto, è nettamente un film-giulai.
Mitica la scena in cui la tipa sfoga le sue pene d'amore sulla malcapitata amica a cui sta facendo la ceretta, con la comprensione e l'appoggio delle altre presenti.


gparker ha detto...

Dici davvero "nettamente", io avrei che tante cose ti smielavano troppo...


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